Capitolo 4

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-Che cosa?!-.

-Il suo carnefice ti crede un abominio, un angelo e un umano non dovrebbero procreare-.

-Sei un bastardo-.

Pronunciò quelle parole con rabbia.

L'Angelo osservò la ragazza che in quel momento era furiosa con lui ed era giusto. Si scansò lasciandole libero il passaggio, lei avanzò verso la porta uscendo.

Lasciandosi tutto alle spalle.

***

Andò a casa, salì velocemente nella sua stanza sbattendo la porta.

Si levò gli indumenti ed entrò nella doccia.

Era nervosa.
Frustata.
Una doccia l'avrebbe aiutata a rilassarsi.

Lasciò che l'acqua accarezzasse il suo corpo che in quel momento era teso come una corda di violino. Troppe informazioni in una sola serata.

Uscì dalla doccia indossando l'accappatoio, raccolse i suoi lunghi capelli con uno asciugamano.
Non fece in tempo ad affermare il phon che bussarono alla porta,

-Maledizione-.

Alzò gli occhi al cielo andando ad aprirla.

-Ciao Owen-.

Si appoggiò allo stipide lasciando la porta semi aperta.

-Sei sparita oggi-.

-Cosa vuoi?-.

-Te-.

Lo guardò male.

-Ti consiglio di andartene-.

-Perché?-.

-Perché sei ubriaco! E inoltre sai che non succederà mai! Ti vedo come un fratello...-.

-Frena! Che hai capito?! Non voglio guai con Jack e poi sei una bambina-.

Senza rispondere, gli sbattè la porta in faccia.

Sapeva che fosse ubriaco ma non per questo aveva diritto di insultarla a piacimento.

-Dai apri la porta-.

-Tornatene a casa e fatti una doccia fredda-, gli urlò di rimando.

Si rivestì indossando una maglia nera e dei pantaloni grigi per pigiama.
Prima che potesse sdraiarsi, il campanello suonò.

Imprecò nuovamente precipitandosi giù per le scale e aprendo la porta di scatto,

-Ti ho detto di...-.

Invece di ritrovarsi il suo amico, notò una figura di spalle che riconobbe dagli scarponi che indossava,

-Come hai fatto a trovarmi?-.

L'uomo si volse preso alla sprovvista.

-Chi pensavi fossi?-.

-Nessuno di cui ti debba preoccupare, allora?-.

-Giusto, beh hai dimenticato questo al Motel-, disse porgendole il portafogli.
Lei lo afferrò, lanciandolo sul davanzale accanto alla finestra.

-Posso entrare?-.

Quegli occhi verde smeraldo la fissavano maliziosi.

-Ho da fare, fatti un giro-.

-Vestita così?-.

Tentò di chiudere la porta ma lui la bloccò con il piede,

-Eddai cinque minuti, saremo veloci- disse facendole l'occhiolino.

The Nephilim [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now