Segreti e gelosie

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Se potessi mantenere più promesse e in cambio avere la certezza
che le rose fioriranno senza spine...'


Alle 5.00 Tony si alza e si veste pronto per andare al lavoro.

Il profumo di caffè sveglia Gibbs, ancora mezzo addormentato va in cucina, trovando Tony pronto per uscire.
"Vai all'NCIS?"
"Si"
"A quest'ora? Sei impazzito?"
"Si, a quest'ora, di solito vado a correre alle 5, per questo arrivo più tardi al lavoro. Io e McGee dobbiamo vederci prima, così possiamo confabulare in pace... "
"Oh... ok. Quando torni?"
"Scherzi, vero? Sarò a casa per le 2, come sempre... hai problemi di memoria? "
"No... è che... vederti andare al lavoro così presto è... strano... "
"Ehi, sto lavorando anche per te, non dimenticarlo... a proposito... non uscire, resta nascosto, se hai fame il frigo è pieno... domande? "
Gibbs, notando questa nuova sicurezza e autorità di Tony, sgrana gli occhi "No"
"Ottimo, a più tardi."

Arriva alla base alle 5.30, dopo aver preso un buon quantitativo di caffè per sé e per la sua squadra.
Siede alla scrivania di Gibbs, ripensando a ciò che ore prima gli aveva rivelato; McGee arriva poco dopo, sbalordito dalla presenza di Tony in un orario per lui indecente.
"Ciao, Tony... ehm... volevo dire... Capo..."
"Buongiorno, Pivello. Non ti sforzare troppo... Hai qualcosa per me?"
"Ehm... si. Ho ricevuto dall'FBI alcuni identikit dei nostri amici russi... ma ancora ne io ne Abby siamo riusciti a cavare un ragno dal buco..."
"Ok. Lasciami le foto, chiederò a Ziva di aiutarmi a dare un nome ad ogni volto... ora dovresti fare un lavoretto per me... " "Cos'hai in mente?"
Con sguardo furbo Tony gli da ordini ben precisi, iniziando quasi a bisbigliare perché nessuno senta "Beh... vai a casa di Gibbs... sicuramente l'FBI a tralasciato prove fondamentali, in fondo noi siamo più in gamba... senza farti scoprire setaccia quel che rimane della casa... anche il giardino, tutto. Chiaro?"
"Certo. Credi davvero ci sia qualcosa?"
"Si, ovvio."
"Istinto?"
"Beh... si, chiamiamolo così..."
"Vado e torno, Capo..." McGee prende velocemente la sua roba e scompare in ascensore, il suo scopo non è solo chiudere il caso per vendicare Gibbs ma anche aiutare Tony a riprendersi dal lutto.
In un istante, si rende conto di quanto sia stato forte il legame tra Tony e Gibbs e capisce solo ora di esserne sempre stato geloso. Vola in auto a cercare prove, arrivato sulla scena del crimine, inizia a rilevare impronte e a cercare prove, trovando una bomba inesplosa dove prima c'era la camera da letto e, seguendo i consigli di Tony, trova un innesco in mezzo all'erba del giardino. Soddisfatto di se, torna alla base per far analizzare le prove ad Abby e per aggiornare Tony.

Nel frattempo alla base regnava il silenzio. Nessuno in ufficio osava disturbare uno strano e silenzioso Tony che sembrava lavorasse davvero per la prima volta con attenzione e grande impegno.

Dall'ascensore arriva Ziva, che nota subito questa nota malinconica e decide di parlare un pò con Tony "Ehi, mattiniero... eh?"
Tony non risponde, troppo concentrato a cercare gli uomini delle foto "Ehi... ma mi senti? Tony?"
"... si, ti sento..."
"Oh... bene. Come ti senti? Sei riuscito a dormire?" "... si"
"Hai già mangiato?" "...si"
"Ed ora... ti senti meglio di ieri?" "...si"
"Hai deciso di parlarmi in monosillabi per il resto della giornata?" "...si...eh?"
"Tony?" "Ehi... Tel'ho detto ieri al telefono... sto bene. Davvero."
A sentire le sue parole, Ziva inizia a sentire che qualcosa lo turba, che in realtà finga solamente di stare bene per tenere unita la squadra... o quel che ne rimane.
Conosce bene il legame che Tony e Gibbs avevano instaurato, perciò poteva capirlo. Però per lei è troppo strano, sta nascondendo qualcosa, ne è certa.
Forse riguarda il loro rapporto, forse è stanco di lei, forse Gibbs morendo ha spezzato l'inizio di quel piccolo legame che si era creato dopo l'incidente che li ha coinvolti... rimane pensierosa ed in silenzio, in piedi davanti a Tony, che la osserva di sottecchi preoccupato dal suo sguardo smarrito: che abbia capito?

Tony si alza dalla poltrona di Gibbs e si avvicina a Ziva "Ehi... perché quello sguardo?"
"Devi dirmi qualcosa?"
Tony la guarda con sorpresa, pensando che forse sa già tutto "Cosa... cosa pensi di sapere?!"
Dal tono di voce Ziva capisce che le sta nascondendo qualcosa che per lui è importante, lo fissa con occhi tristi, immaginando che le chiederà di farsi da parte "Tony... c'è un'altra?"
lui la guarda sorpreso per queste parole, parole di una donna gelosa "Ma scherzi? No... assolutamente, perché dici questo?"
"Beh... non vuoi più stare con me, ti sei rifiutato due volte ieri di vederci... cosa dovrei pensare? "
Cerca di contenere le lacrime per sembrare più forte, Tony la guarda titubante.
Ha promesso di non far parola ad anima viva del ritorno di Gibbs, ma ora stanno insieme, non può mentirle, il suo istinto gli grida di fidarsi di lei, che può aiutarlo, così la prende per un braccio portandola in una stanza isolata per poterle dire ciò che deve sapere "Ascolta... io devo mantenere una promessa... non dovrei dirti nulla ma non posso nasconderti nulla ora, stiamo insieme e non voglio ci siano fraintendimenti... "
"Di cosa stai parlando?"
"... Gibbs... è vivo."
"No, è morto... eravamo al suo funerale "
"No... è vivo. Ora è a casa mia."
"Cosa dici?"
"Ehi... ascolta. È vivo, a casa mia, in pericolo. Oltre a noi due non lo sa nessuno e nessuno dovrà venirlo a sapere. Sembra che Gibbs abbia pestato i piedi alle persone giuste nel momento meno opportuno... ora ho un piano ... mi ha parlato di un congegno che ha disattivato prima dell'esplosione, ho mandato McScout a cercarlo..."
"Ma lui non sa..."
"... no. Quell'aggeggio potrebbe fornirci indizi importanti, così scoveremo quei bastardi ed io in persona li farò fuori... o in alternativa li sbatto in gattabuia... farò come James Bond!"

Ziva riflette attentamente sulle sue parole, rimanendo stupita dalla volontà e dal coraggio del compagno, tutto per salvare Gibbs... "Cosa posso fare?"
"Ottima domanda. Aiutami a beccare i russi... ovviamente la sera sarò con Gibbs, quindi non potremo stare insieme ma quando sarà tutto finito sarò tutto tuo!! Ah... un'altra cosa... Se dovesse succedermi qualcosa, ho bisogno che tu rimanga con Gibbs e lo tenga aggiornato... puoi farlo per me?"
"... certamente..."
Ziva capisce subito che Tony non è tranquillo, il suo istinto gli dice che succederà qualcosa per cui rischierà la vita...
Entrambi si capiscono in uno sguardo, Tony in qualche modo cerca di tranquillizzarla ma sa perfettamente che sarà tutto inutile.

Se Si Potesse Non MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora