7. Quarto anno

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La prima lezione con Remus Lupin fu fantastica. Quello sì che era un insegnante con i fiocchi. Niente problemi di calvizie parlanti o sproloqui sulla magia oscura. Non c'erano neanche intere lezioni sulla propria persona...semplice e dritto al punto; era ora che ci fosse un professore così. La mattinata passó veloce e piacevole, mentre Arya pensava a cosa avrebbe voluto chiedere al suo capocasa di insegnarle. Non che quell'anno ne avesse bisogno visto che Lupin era ben preparato...solo che desiderava le sue lezioni più di qualunque altra cosa.
Alla fine si rassegnó e lasció perdere...avrebbe trovato qualcosa.

Quella sera dopo cena si diresse verso gli alloggi del professore, bussó e l'insegnante la fece accomodare. Piton ghignó -Mi chiedevo quanto ci avresti messo prima di tornare qui...-

Una normale persona l'avrebbe presa come un'offesa...Arya no. Era vero, desiderava essere lì. La ragazza scrolló le spalle e si sedette in poltrona davanti al professore, poi disse -Ho avuto lezione con Lupin questa mattina. É molto bravo...con lui di sicuro imparerò bene la difesa contro le arti oscure; quindi immagino che non dovrei essere qui...solo che ho voglia di imparare cose nuove e solo lei puó insegnarmele-

-Direi che allora dovrò inventarmi qualcosa- disse Piton. Arya annuì e poi disse- Oggi ho visto i dissennatori...mi hanno fatto paura, possiamo iniziare con qualcosa per loro?-

Piton sospirò, era l'ultimo incantesimo che avrebbe voluto fare. Spiegó per bene alla ragazza la procedura e poi Arya provó. Si concentrò su un ricordo, un ricordo felice. Il primo bacio con Gideon? Troppo debole...i bei momenti passati con il padre? No, non ci siamo.

Arya agitò la bacchetta, recitando la formula. Una luce argentata uscì dalla bacchetta e pian piano prese una forma sempre più nitida. Una volpe di luce volteggió per la stanza, Arya era talmente contenta che ci fosse riuscita che quando una cerva si uní al suo patronus per poco non fece un salto all'indietro dallo spavento. Poco dopo interruppe l'incantesimo e guardò il professore che abbassava la bacchetta.

Gli occhi del mago erano lucidi, come quelli della ragazza.

-Ho pensato a mia madre...mi manca tanto- disse lei con voce roca, prima che una lacrima le solcasse il viso.

Piton si avvicinò piano alla giovane e le asciugó la lacrima con un dito dicendo -Ero sicuro che ci saresti riuscita...è una magia mentale e tu controlli bene le tue emozioni, sei stata in gamba-

La ragazza ringrazió e disse- A domani professore- per poi uscire dall'aula.

Piton guardò la porta chiudersi e quando si rese conto che aveva lasciato che il suo patronus prendesse vita insieme a quello della ragazza, si diede dello stupido e si lasció cadere pesantemente sulla poltrona, appellando una bottiglia di idromele. Si era inevitabilmente affezionato a quella ragazzina pestifera.

Mandó giù metà della bottiglia, reggeva bene l'alcol e si concesse ancora una generosa sorsata. Poi appelló il libro di incantesimi di magia oscura e di duello ed inizió a sfogliarlo...Arya avrebbe iniziato dalle basi. Non si sapeva spiegare come ma aveva un brutto presentimento che un giorno sarebbero tornati utili alla ragazza. Severus Piton creó un elenco di argomenti da trattare e poi fece levitare il foglio sulla sua scrivania. Rimase ancora un altro po' ad osservare le fiamme del camino e poi si trascinò nella sua stanza...sarebbe stata una notte piena di rimorsi.

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Passarono i mesi e un giovedì mentre Arya metteva i suoi libri in borsa, Piton le disse di aspettare e così la ragazza si accomodò di nuovo al suo banco. Quando furono usciti tutti e Piton ebbe finito di raccogliere le ultime fialette con le pozioni, si girò verso la ragazza- Sei impegnata domenica Williams?-

Necis DefendoWhere stories live. Discover now