Capitolo 2 - La nuova stanza

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Capitolo 2 – La nuova Stanza.

Dicerto dall'esterno l'Accademia Bow's poteva essere paragonata allealtre. Infatti da un punto di vista era così.
La differenza eranell'amministrazione.
Nelle altre accademia miste i dormitorierano divisi.
Nell'accademia in questione, i dormitori, eranomisti tranne per il fatto che i piani con le camere erano suddivisiin base al sesso.
I bagni erano collocati in ogni piano. Per chiera fortunato se lo ritrovava anche in stanza.

Quandofinalmente Robin e Braelyn arrivarono davanti all'ingresso deldormitorio Vélos, per poco non furono investite da alcuni ragazziche stavano uscendo di lì.
Alcuni di loro salutarono Braelyn,altri le rivolsero solo un cenno.
Una volta entrate Robin rimase abocca aperta. Il salone era grande, non tanto da poter organizzareuna partita di basket ma era ok.
Il mobilio era sistemato unpochino male, come se la ditta di trasporti gli avesse ordinato digestirsi da soli quando li aveva posizionati. Un pochino trasandata econ qualcosina da sistemare ma almeno i distributori funzionavano oalmeno così credeva.
Essi erano piazzati vicino alle scale,mentre dall'altro lato c'era un tavolino con la televisione e qualchedivano messo davanti o laterale.
Vicino all'entrata, sul muro disinistra, una bacheca in sughero appesa storta faceva la sua comparsacon qualche foglio penzolante.

Robin non ebbe modo di poterapprofondire che Braelyn la tirò per la giacca costringendola asalire le scale.
Arrivate al primo piano, lei estrasse dalla borsaun foglio, una piccola busta di carta e controllò il suo numero distanza. Si accorse che non c'era un numero scritto ma solo il suonome e cognome.
Nella vecchia scuola la sua stanza era numerata mascacciando quel pensiero si mise a controllare ogni targhetta presente nelle porte.
Dopo aver individuato la porta di Braelyn, aquanto pare divideva la stanza con un'altra ragazza, trovò lasua.
Dalla busta prese la chiave e aprì la porta. La stanzaconteneva un paio di letti con gli armadi alla fine di essi e sopra,tipo nascosti o come se fossero incassati nel muro, un divano con untappeto piazzato nel lato di destra dell'entrata, una porta di legnoscorrevole e una scrivania nel lato opposto.
I letti eranoposizionati in fondo alle stanza, alle due estremità e tra di loroc'era una finestra con un davanzale, che faceva filtrare un pochinodi luce dalla serranda chiusa.
Robin accese la luce e appoggiò lavaligia nel letto di destra. Subito una nuvola di polvere si levòda esso e la ragazza starnutì un paio di volte.
– C'è da fareun po' di pulizie ma si può fare. – Braelyn posò l'altra in mezzoalla strada e si avvicinò alla finestra. Dopo aver sollevato alserranda e aperto la finestra si rivolse di nuovo a lei.
– Cosìentra più aria. Quindi se devi cambiare le lenzuola. – la ragazzasbatté le mani tra di loro – ti consiglio di farlo ora. Ti aiutoio. Se non le hai portate puoi comprarle al negozio che c'è qui vicino. –
Robin le sorrise e aprì la valigia. Dal suo internòprese delle lenzuola e un cuscino.
– Ah, organizzata la ragazza!–
– Ricordi? Fratello più grande – disse muovendo gliindici in circolo. – Però prima vorrei pulire tutto e dopocambiarle. Se vuoi puoi andare, non sei obbligata a rimanere qui.–
Robin posò le lenzuola dentro la valigia e prendendo anchel'altra, le trascinò in bagno. Dietro alla porta trovò gli attrezziper pulire.
– Mi sta cacciando? – disse Braelyn affacciandosinel bagno.
La bionda aveva appena messo il secchio sotto ilrubinetto del grande lavandino che si bloccò. Era rossa in faccia. –Io non intendo quello – Braelyn rimase seria per un po' e Robinsospettò di averla fatta arrabbiare. Ma l'attimo dopo scoppiò aridere.
– Stavo solo scherzando, rilassati. Sei molto tesa. –le diede una pacca nella schiena e prese la scopa.

Riuscironoa pulire tutto, Robin pulì anche il tappeto e levò le lenzuola al letto vuoto. Più tardi sarebbe scesa a fare la lavanderia. Braelynle aveva detto che era disponibile nello scantinato, bisognava solovarcare una porta, vicino alle macchinette e scendere lescale.
Facile. Porta sinistra, scendere le scale.
Dopo averrimesso a posto la bruna la salutò. Doveva tornare in camera sua eorganizzarsi con gli altri ragazzi per la serata.
– il sabatosera vediamo un film oppure vagabondiamo per i confini. Vieni connoi, almeno ti integri un po'. – Si era registrata il suo numero ditelefono ed era sparita oltre la soglia.
Robin si lasciò caderenel letto, era molto stanca e ancora non aveva notizie del fratello.
Non che stare con Braelyn l'aveva seccata, anzi... ma non avevanotizie di Philip da molto e forse lui non sapeva neanche che eralì.
Prese il telefono che era nel comodino e cercò perl'ennesima volta di contattarlo. Dopo che fu scattata la segreteriagli lasciò un messaggio informandolo su dove si trovasse e coseavrebbe fatto quella sera.
Mise un braccio sopra gli occhisbuffando. Dopo diresse il suo sguardo al letto vuoto. Sperava ditrovare una compagna ma tanto meglio così.
Doveva alzarsi aandare in lavanderia. Si fece forza.

Scese le scale piano.Erano già un pochino strette e con un cesto della biancheria venivadifficilino. Chissà chi avrebbe trovato lì. Era in comune con glialtri ma anche se non trovava nessuno non c'erano problemi.D'altronde chi era la persona che il sabato pomeriggio lo passava inlavanderia?
Il suo piede mancò lo scalino e cadde. Perse la presasul cesto della biancheria e non riuscì a riprendersi.
Sarebbecaduta a terra se delle braccia non l'avessero presa.
Si ritrovòdelle mani a tenerle i fianchi e una persona vicino a lei.
–Dovresti stare attenta a dove vai e a dove metti i piedi. Ci sonoposti dove potresti farti male anche solo passandoci accanto. –
Lei si sciolse da quella specie di abbraccio e prese le lenzuolada terra.
– Ti ringrazio, ma starò più attenta. –
Rimisele lenzuola nel cesto e lo mise sopra un lavatrice.
– Sicura diavere tutto? – La voce era maschile e sembrava che la stesseprendendo in giro. Lei controllò attentamente il cesto e si accorsedi non aver il copri cuscino. Non dovette girarsi perché essocomparve davanti alla sua vista.
Lo afferrò e lo mise sul cesto,girando l'attimo dopo verso il suo interlocutore.
– Tiringrazio. Sei molto gentile. –
Il ragazzo era biondo con gliocchi azzurri e un bel sorriso. Rimise a fissarlo per un po'.
–E' mio dovere servire una fanciulla in pericolo. –
– Ok SirLancillotto. Se adesso mi vuole scusare devo tornare alle mielenzuola. – Robin fece un inchino esagerato e il ragazzo scoppiò aridere.
Prese il cesto e buttò il suo interno tutto dentro lalavatrice. Aggiunse il sapone e l'ammorbidente presi in un armadiettovicino e mise in funzione l'elettrodomestico.
– Sai credo che lelenzuola siano della scuola, non tue e poi perché non le sostituivie basta? –
Si girò verso il ragazzo che stava uscendo i suoiindumenti dalla lavatrice.
– Voglio conservarle pulite e poinon sono mie, sono del letto vuoto nella stanza e preferisco averetutta la stanza pulita. – pensò a come continuare il discorso. Nonvoleva fare la parte dell'antipatica. – Sai, io pensavo di esserel'unica a fare il bucato il sabato pomeriggio. –
– Allora haicapito dove andare a cercare la tua anima gemella. Cara bionda nonsei l'unica. Ora devi scegliere tra noi. –



Spero vi sia piaciuto.
Lasciate pure un commento e ditemi tutto quello che volete.
Ricordo che la fanfiction è ispirata alla Triologia di Robin Hood di Elena Kedros.
    

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