Capitolo 49

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Pov's Brandon

Dopo un po' sento la voce di Sofia farsi sempre più vicina. Entra nella stanza seguita sempre da quei due.

S: potresti uscire?

Io: no. È anche camera mia.

X: dormi con lui?

Domanda quello che le tiene la borsa.

S: ogni uno ha la sua croce. Lui è la mia.

Io: vaffanculo.

Mi fa un sorrisino ebete. Chissà quanto ha bevuto e perché.

S: beh a meno che tu non voglia vedere come mi scopo questi due sarà meglio che tu te ne vada.

Che schifo. Preferisco uscire.

Io: me ne vado.

Dico alzandomi dal letto e uscendo dalla stanza. Dalla cucina si sentono gli urletti di piacere che lancia Sofia. Dio. Vorrei andare la dentro e spaccare la faccia a quei due. E poi non la riconosco più. Sembra una puttana.

***

Dopo due ore piene finalmente quei due escono dalla stanza seguiti da Sofia che ha indosso solo un lenzuolo avvolto sul suo minuscolo corpicino.

S: beh ciao ragazzi.

Dice lei un volta arrivati alla porta.

X: ciao bellezza. Ci si rivede.

Ed è quando che Sofia torna in cucina che la rabbia ha il sopravvento. La prendo e la sbatto al muro.

S: ei ma che cazzo fai?! Mi hai fatto un male cane.

Io: perché?

S: cosa?

Io: perché prima te ne sei andata e poi sei tornata qui con quei due e per di più ubriaca?

S: mi andava(?)

Lo dice come se la cosa fosse ovvia. E preso dall'ira dico ciò che non avrei voluto pronunciare.

Io: sei una puttana.

Sputo acido. Vedo che lei è rimasta a bocca aperta. Le mie parole devono averla ferita perché in un nano secondo si precipita nella stanza correndo e chiudendo la porta a chiave. Merda. Non dovevo farlo. Ma lei mi ha profondamente ferito e quando sono incazzato tendo a dire solo ciò che può far stare male l'altro. Vado alla porta della stanza dove dormo e..

Stay Strong: Testa VS Cuore #wattys2017Onde histórias criam vida. Descubra agora