Sesto tema

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GENERE: DARK FANTASY

L'unico suono percepibile nella stanza ormai vuota erano le risate dei bambini sul balcone.
Laira sedeva sul pavimento, sola nella penombra, cercando di estraniarsi da quel suono che la irritava tanto.
Aveva litigato con suo fratello minore Aaron: trovava sempre un pretesto per disturbarla e alla fine era sempre lei a ricevere i rimproveri perché quel nano spocchioso si faceva del male da solo, nei suoi patetici tentativi di darle un calcio o un pugno.
La ragazza era stanca di essere incolpata, così quella volta aveva deciso di rimanere calma e limitarsi ad insultarlo. La stategia aveva avuto più effetto del previsto, poiché Aaron si era subito offeso ed era corso fuori, diretto verso il bosco che circondava l'abitazione.

Laira non era preoccupata: ogni volta che suo fratello scappava (era successo tante volte che ormai tutti si erano abituati) non riusciva ad andare molto lontano, inoltre il temporale imminente lo avrebbe spinto a tornare molto presto. Tentò invece di rilassarsi e godersi quell'attimo di pace e solitudine così raro.

Stava per assopirsi quando sentì sua cugina chiamarla: 《Laira, Laira! Ho visto Aaron nel bosco!》
La piccola era insieme al suo gemello ed entrambi la stavano chiamando dal balcone. Laira capì che erano stati loro a produrre le rumorose risate ma decise di non lamentarsi e invece si affrettò a tranquillizzarli, anche se i suoi tentativi non bastarono: i due insistevano perché andasse a cercare il bambino.
《Quando lo abbiamo visto era molto lontano e correva. E se incontra i cacciatori? Se cade o si perde?》
In realtà non era la stagione di caccia, ma a pensarci bene Aaron era capace di mettersi nei guai anche da solo.

Per non allarmare nessuno, Laira cedette e decise di seguire il fratello nel bosco: infilò un paio di vecchie scarpe da ginnastica, agguantò un bastone e si addentrò anche lei nel verde. Sapeva che non era una buona idea fare rumore, ma preferiva essere sentita da Aaron piuttosto che farsi mordere da un serpente.
Mentre sentiva le caviglie graffiarsi con le piante del sottobosco, si rimproverò di non aver indossato i pantaloni lunghi e si fermò per limitare i danni, ascoltando i fruscii in cerca del suono di passi.

La ragazza stava per rinunciare quando udì un rumore proprio sopra di sé. Alzò la testa di scatto e vide una cosa stupefacente: un uomo, quasi completamente avvolto da liane e rampicanti, la guardava appeso ad un albero, terrorizzato.
Nonostante lo shock, Laira capì dal fucile a terra che si trattava di un cacciatore.

Dopo attimi di silenzio in cui tutto sembrava immobile, il cacciatore venne strattonato verso l'alto dalle piante, che sembravano muoversi di propria volontà; subito dopo uno squarcio si aprì nella corteccia dell'albero e l'uomo scomparve al suo interno.

Mentre il legno si richiudeva da solo, un tocco fece sobbalzare Laira, che si voltò trovandosi davanti nientemeno che suo fratello. Anche se quello non sembrava esattamente suo fratello.
Le iridi marroni di Aaron avevano inglobato il resto degli occhi, facendoli assomigliare al legno vivo.
Il bambino le rivolse uno sguardo assorto e le disse poche parole:
《I cacciatori sono pericolosi. Quello stava per colpirti. Ora non è più pericoloso. Torna a casa.》

Con un gesto del bambino, un rampicante lo avvolse e lo trascinò sui rami più alti, nascondendolo alla vista della sorella.
Qualche minuto dopo, Laira si riscosse e iniziò a camminare, accorgendosi che i graffi sulle sue gambe erano spariti.

Concorso TTTRiky: partecipanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora