Incontri ravvicinati

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CAPITOLO 12

"Come stai a Napoli? Insomma rispetto a Madrid è diversa come città"
"Si sono molto diverse, ma io gioco a calcio e amo farlo. Napoli è una bellissima città con dei tifosi fantastici, ci rendono molto felici. Io qui sto benissimo"
"Che dichiarazione. Chissà se ti avessi chiesto come stai con mia sorella" ridemmo ma mi sentii in imbarazzo. Josè mi guardò poi iniziò a parlare.
"Stiamo bene, per ora. Meglio non correre troppo però"
"Disse il calciatore che correva su e giù per la fascia destra" commentò Vittorio.
"Che battuta simpatica Vitto. Abbiamo appena iniziato a frequentarci e già è stato problematico. Per ora stiamo bene insieme e questo ci basta"
"Ok ho capito. Non volevo interrogarvi comunque, era per parlare. Emi ma i nostri genitori lo sanno di te e.. Lui?" Lo indicò con l'indice.
Stavo per rispondere e mi sentivo gli occhi di Josè addosso.
"No è presto, sai come è fatta mamma"
"Oh certo" ci fu silenzio poi Josè ruppe il ghiaccio.
"Claudia non viene?" Chiese.
"Tu conosci Claudia?" Mio fratello per poco non si strozzava.
"Sì certo è la sua migliore amica e poi è la gemella del crimine di mio fratello Juanmi" gli spiegò.
"Claudia e io stiamo per tornare insieme, non so se lo sai. Non conosco tuo fratello ma fa bene a starle lontana" si accigliò mentre parlava.
"Vitto ma che dici, Josè non lo sapeva e poi tra lei e Juanmi non c'è nulla"
"E poi mio fratello vive in Bolivia quindi.. Non c'è pericolo. Comunque ti capisco anche io sono un tipo geloso" non mi aspettavo quest'ultima affermazione.
"Tu geloso? Non mi risulta"
"Perché non me ne hai dato modo, ma quando ho visto un ragazzo a casa tua che non conoscevo mi stava già partendo l'embolo. Il mio sangue è sempre spagnolo anche se non sembra.." Mi sorrise mentre mangiava l'ultimo pezzo di pizza.
"Ok, allora starò attenta" mi piaceva che fosse geloso di me, nella giusta misura logicamente.
"Josè scusami per prima sono partito in quarta" mio fratello era così, prima esagerava poi dopo qualche minuto ritrattava.
"Figurati, te l'ho detto, ti capisco" fu comprensivo.
"Ok ragazzi allora io vado. È stato un piacere Josè, mi sembri un bravo ragazzo. Tratta bene mia sorella"
"Vitto! Ma che dici! Siamo nel 2016 ancora con queste cose antiche! Non è che se glielo dici lo fa.."
"Dai è comprensibile, non ti preoccupare. Farò del mio meglio" e gli allungò la mano.
"Ciao sorellina, comportatevi bene e vai a dormire presto" mi baciò sulla guancia come sempre.
"Sì certo, non ti preoccupare" e si chiuse la porta alle sue spalle.
"Che tipo tuo fratello, bello tosto"
"Scusami, non volevo metterti in questa situazione" gli dissi saltandogli al collo.
"Non è un problema. Anche tu conosci mio fratello"
"Già ma è un po' diverso"
"Non m'importa di nessun altro ora, solo di me e te"
Eravamo fronte a fronte e potevo sentire il sapore della sua bocca a pochi centimetri da me. Fu più veloce lui e mi baciò, un bacio che presto si trasformò in tanti baci uno dopo l'altro.
"Devo fare i piatti"gli dissi all'improvviso.
"Ora?"
"Si, domani non ho il tempo e ho la lavastoviglie rotta"
"Ottimo allora facciamoli"
"Che? Ma che dici non se ne parla, vai a guardare la TV io arrivo subito"
"Non se ne parla, li facciamo insieme o vado via. Scegli"
"Sei cattivissimo. Ok io lavo e tu sciacqui"
"Perfetto" si scorciò le maniche e iniziò ad aiutarmi.
Lavammo i piatti che non erano molti, verso la fine mi distrassi un attimo e per me fu letale.
"Guarda hai un po' di salsa della pizza sul naso"
"Dove?"
"Qui" e mi impiastricciò la faccia con la schiuma del detersivo.
"Non ci credo che l'hai fatto davvero! È guerra" presi anche io della schiuma e cercai di sporcarlo con pochi risultati.
"Ancora guerre? Lo sai che con me perdi sempre eppure mi sfidi ancora"
Mi prese come un sacco di patate e mi portò sulle spalle fini alla mia camera dove mi buttò sul letto.
"Ma questo è il ring che preferisco" e si appoggiò su di me. Io all'inizio mi dimenavo per allontanarlo ma mi bloccò le mani e iniziò a baciarmi. Non feci più alcuna resistenza, anzi, mi piaceva quella guerra.
"Resti qui?" Gli chiesi mentre mi baciava il collo.
"Non lo so, forse"
"Mmmm" annuii io.
Tutto d'un tratto salì verso il mio viso e guardandomi negli occhi iniziò a parlarmi.
"Vuoi che resti?"
"Certo che lo voglio, ma se lo vuoi anche tu"
"Allora resto" e iniziammo da dove ci eravamo interrotti.
Iniziò lentamente a baciarmi la bocca, poi passò al viso e poi al collo. Adoravo quando faceva così.. Approfittai che si staccò un attimo da me per sfilargli la maglietta, era così perfetto.
Mi stavo per sfilare la mia di maglia ma mi fermò.
"No.. Dopo" e tornò a baciarmi le labbra.
Non so se lui voleva quello che volevo io, lo vedevo calmo e non agitato come me.
"Non ti piaccio abbastanza?" Gli chiesi di getto.
"Cosa? Ma che dici Emi"
"È come se non volessi fare l'amore con me"
"Non dirlo neanche per scherzo"
"E allora cos'è?"
"Sei troppo agitata, non ti rilassi. Non siamo pronti per andare oltre"
Aveva ragione, di nuovo. Ero agitata ma sfido chiunque a non esserlo: mi trovavo a letto con il ragazzo dei miei sogni e stavamo per farlo.
"Non dovrei esserlo?"
"Un po' è normale, non l'abbiamo mai fatto. Ma troppa agitazione vuol dire che non sei convinta"
"Ma io.." Mi zittì con un bacio.
"Arriverà il momento giusto Emi, e non ne parleremo. Succederà e basta. Stai tranquilla"
"Resti lo stesso?"
"Certo, mica restavo per il sesso. Sto qui per te" le sue parole mi emozionarono, lo abbracciai forte a me.
"Ecco così mi piaci. E comunque so di essere sexy senza maglia ma tu esageri, ogni volta me la togli" mi disse facendomi l'occhiolino.
"Ma che modesto che sei. Lo faccio solo perché mi piace il tuo profumo e così posso sentirlo meglio" mi inventai al momento anche se non era una bugia.
"Il mio profumo eh? Vabbe.." Lo vidi prendere il cellulare e scrivere qualcosa.
"Ho scritto a Juanmi che dormo qui. Lui va via domenica sera quindi dopo la partita io, lui, Gonzalo, Raul, Pepe e David andiamo a mangiare da qualche parte. Vorrei che tu venissi ma con la storia che non ci possiamo far vedere in giro è un casino"
"Non ti preoccupare, e poi è una cosa tra di voi. Juanmi lo saluterò a modo mio"
"Devo preoccuparmi allora.."
Si mise sotto le coperte con me e mi strinse aé, baciandomi la tempia.
E in quel momento esistevamo solo noi, Emi e Josè.

Tutto con te, niente con qualsiasi altro/ "Todo contigo, nada con nadie"Donde viven las historias. Descúbrelo ahora