Tutto con te

1.5K 62 8
                                    

CAPITOLO 26

Novembre 2016
"Josè allora sei pronto?" Gli urlai dopo dieci minuti che lo stavo aspettando.
"Si eccomi, scusa. Mia madre mi chiama sempre nei momenti meno opportuni"
"Ok allora andiamo o faremo tardi in chiesa. Gonzalo dov'è?"
"È giù che ci aspetta, andiamo con una auto"
"Per me va bene, scendiamo allora"
Mi piaceva tantissimo il vestito che avevo scelto, era verde smeraldo e mi arrivava al ginocchio. Josè aveva uno smoking nero con il papillon abbinato. Eravamo diretti al matrimonio di Juanmi e Claudia.. E con noi c'era anche il piccolo Alvaro, il nostro nipotino.
Il piccolo era uguale al padre, Claudia non avrebbe mai potuto nasconderlo a Vittorio se si fossero sposati.
Dopo poco arrivammo in chiesa e anche stavolta ci sedemmo vicino agli sposi, eravamo di nuovo i testimoni. Alvaro per fortuna era un bambino tranquillissimo e aveva solo 3 mesi, quindi potevamo tenerlo noi.
La sposa stavolta fu puntualissima e alle 11 in punto entrò in chiesa, accompagnata dal padre.
"È bellissima" mi disse Juanmi nell'orecchio.
"Si è vero.."
"La smettete di chiacchierare voi due?" Ci zittì Josè.
"A proposito di chi ha perso la testa, Josè non ti emozionare troppo" gli disse il fratello trattenendo un sorrisetto.
"Stai un po' zitto, hermano" si accigliò.
Erano strani tutti e due, qualcosa tramavano ne ero sicura.
Osservammo Claudia entrare dalla navata centrale con un sorriso spettacolare, era così che ho sempre immaginato una sposa.
La funzione fu bellissima e varie volte mi commossi. Dopo circa un'ora finì, questa volta senza colpi di scena, poi gli sposi si avviarono fuori tra festeggiamenti vari. Quando passò vicino a me, Juanmi mi abbracciò e fece l'occhiolino a Josè, Claudia invece fece il contrario.. Questo matrimonio era sempre più strano.
Decisi di non pensarci, forse mi stavo impressionando.
Andammo in auto con noi c'era anche Gonzalo e più o meno a metà viaggio verso il ristorante, iniziai a lamentarmi della velocità troppo elevata e delle curve troppo strette che prendeva Josè.
"Non siamo a Monza Josè, non correre troppo" mi lamentai.
"Faremo tardi, non posso andare piano"
"Non la sopporto lo sai, mi gira lo stomaco se corri troppo"
"Allora che vuoi che faccia, dimmi.."
"Vai a velocità moderata"
"Va bene.."
"Velocità moderata ahahah mi fate ridere" disse Gonzalo allentandosi il nodo della cravatta.
Dopo circa un'ora e mezza arrivammo al ristorante, bellissimo. Si trovava a Sorrento a picco su una scogliera, il panorama era meraviglioso. Anche all'interno era tutto in perfetto stile Claudia, tutto bianco e verde acqua con centritavola alti di cristallo.
"Wow, è bellissimo qui" disse Josè, Gonzalo gli disse qualcosa all'orecchio ridacchiando e Josè gli rispose con qualcosa in spagnolo e io riuscii a decifrare solo 'toccherà a te un giorno'. Quei due si punzecchiavano sempre, ma si volevano un bene dell'anima.
Mentre attendavamo gli sposi iniziò il buffet. C'era di tutto: dai latticini freschi alle pizze, dal prosciutto alle verdure. Tutto si dimostrò anche buonissimo.
"Mmmm buonissima questa mozzarella, amo Napoli" disse Gonzalo a bocca piena.
"Hai ragione ma finisci di masticare prima di parlare"
"Non posso farne a meno, disculpeme"
"Mioddio Gonzalo, se ti vedesse la dietologa ti ucciderebbe all'istante ahah" Risi.
"Meglio che non mi vede allora"
Un tintinnio attirò la nostra attenzione.
"Un attimo di attenzione per piacere, arrivano gli sposi"
Tutti ci alzammo e li applaudimmo quando entrano.
"Un applauso ai Signori Callejòn!" Erano davvero belli e felici insieme e con loro c'era il piccolo Alvaro, il frutto del loro amore.
Poco dopo iniziammo il pranzo, con diversi antipasti, due primi e due secondi.
Stavamo chiacchierando tra di noi quando iniziarono i balli lenti.
"Mi concedi un ballo, mi amor?" Chiesi io a Josè.
"Certo, ma ti avverto sono negato"
"Anche io, non importa"
Iniziammo a ballare e con noi ballavano anche molte altre coppie,suo padre e sua madre in primis. Io mi appoggiai al petto di Josè,le sue mani erano sui miei fianchi e la sua testa era appoggiata alla mia. Sarei rimasta in quella posizione per il resto della mia vita, sentivo il suo profumo entrarmi nei polmoni e amavo ogni singolo centimetro di lui.
Facemmo un paio di balli poi uscimmo a fare due passi e ci fermammo sotto un cipresso in giardino.
"Che c'è?" Gli chiesi visto che mi fissava da qualche secondo.
"Stavo pensando"
"A..?"
"A quanto sono fortunato a stare con te, ad averti nella mia vita. Ti amo Emi"
"Siamo fortunati allora, perché anche io ti amo da morire"
Ci demmo un bacio veloce e poi appoggiai la mia fronte alla sua.
"Entriamo o ci perderemo qualcosa" mi disse.
"Che ci possiamo mai perdere? Qualche altro cibo al massimo, non credo succederà qualcos'altro di interessante.."
"Chi lo sa, non si può sapere che ci riserva il futuro, no?"
"Non credo che accada qualcosa.. Però hai ragione, entriamo. È da maleducati estraniarsi dagli altri" non so se si stesse riferendo a qualcosa in particolare, forse suo fratello aveva preparato qualche sorpresa per Claudia.
Entrammo e ci sedemmo di nuovo ai nostri posti. Mangiammo della carne chianina buonissima e sembrava tutto tranquillo. Improvvisamente Josè si schiarì la voce e tamburellò con il coltello sul bicchiere.
"Scusate se vi rubo un minuto, ma con il permesso degli sposi dovrei dire delle cose"
"Certo Josè , stavamo aspettando questo momento, mi stavo chiedendo quando l'avresti fatto" gli disse suo fratello sorridendogli.
"Che succede Josè?" Gli chiesi cercando di non farmi vedere dagli altri.
"Ora lo vedi.." Mi disse Gonzalo.
"Emi, non so se questo è il momento giusto. È il matrimonio di mio fratello e la tua migliore amica e io sono qui a rubare loro la scena. Ma mi perdoneranno, ne sono sicuro." Prese una pausa e il mio cuore iniziò a correre all'impazzata.
CHE COSA CAZZO STAVA PER FARE?
"Voglio dirti che la mia vita da quando ci sei tu è cambiata in meglio. Sei la donna della mia vita e senza te non mi vedo nè ora, nè in futuro. Ed è proprio per questo che sono qui" si avvicinò a me e si inginocchiò. Tutti gli invitati ci riprendevano con i cellulari e potevo vedere i miei genitori, i suoi genitori  e Juanmi commossi, quasi in lacrime.
"Sono qui, per dirti che ti amerò per tutta la vita, per dirti che voglio una famiglia con te, tanti figli e perché no anche un cane e un gatto. Voglio che tu sia la mia complice, la mia migliore amica, la mia fidanzata, mia moglie e la mia amante. Voglio svegliarmi ogni giorno con te accanto, per sempre. Voglio condividere tutto questo con te Emi, non so se per te è lo stesso, ma io lo voglio. Perciò, Emi, vuoi sposarmi?"
Mi guardò negli occhi e aveva uno sguardo impaurito come se temesse che potessi dirgli di no.
Ma non avrei fatto l'errore dell'ultima volta. Non l'avrei fatto. Tra le mani aveva un cofanetto con un solitario talmente limpido da sembrare uno specchio, era ancora una volta perfetto.
Mi presi qualche secondo per elaborare ciò che mi aveva detto e soprattutto per ciò che mi aveva chiesto. Tutti mi fissavano e attendevano la mia risposta. Presi un lungo respiro e iniziai a parlare.
"Sì Josè, lo voglio. Voglio vivere con te ogni giorno della mia vita, voglio accompagnarti in ogni tappa, in ogni gioia e in ogni dolore. Voglio mettere su famiglia e voglio comprare casa con te. Ti amo e non vedo l'ora di essere tua moglie. Voglio tutto con te, niente con qualsiasi altro"
Lui si alzò e mi abbracciò forte, io iniziai a piangere a dirotto e tutti intorno a noi applaudivano e piangevano. Josè poi mi mise l'anello e mi sussurrò delle parole all'orecchio.
"Esto es para siempre" baciandomi le labbra.

E quello fu il giorno più bello della mia vita.

********************

Non potevo immaginare nulla di meglio, ero lì, abbracciato all'amore della mia vita. Lei mi stringeva forte e piangeva, piangeva senza fermarsi un attimo. Io cercavo di farla calmare ma non ci riuscivo, ero più emozionato di lei. Le tremavano le gambe e continuava a dire di amarmi, facendomi sentire l'uomo più fortunato del mondo.
Perché è così che ti senti quando trovi la persona con cui vuoi condividere tutto, e io dopo 29 anni e un milione di peripezie l'avevo trovata.
"Cognatina, mi concedi un ballo?" Chiese mio fratello a Emi che con un grande sorriso accettò.
Li guardavo ballare e sentivo il cuore crescere, riempito dall'amore che provavo per loro. Erano sicuramente due delle persone che più amavo in assoluto, poi girai la testa e vidi anche i miei genitori, mia sorella e la sua famiglia, Claudia e Alvaro.
"Che ne dite di una foto de famillia?" Dissi avvicinandomi a loro.
"Certo!" Ci mettemmo in posa e ce la facemmo scattare da Gonzalo.
Era uno dei ricordi che avrei portato per sempre dentro di me.
La giornata continuò tranquilla, e alla sera eravamo esausti. Tornammo a casa nostra mentre Claudia e Juanmi la stessa sera sarebbero partiti per le Fiji, lasciando il piccolo Alvaro alla nonna materna.
"Sono distrutto manco avessi corso una maratona"
"Hai proprio ragione" mi disse Emi togliendosi le scarpe.
Si avvicinò a me che ero in piedi in camera da letto e mi spinse sul letto, mettendosi su di me.
"Potremmo finire bene questa fantastica serata, che ne dici?" Mi sussurrò all'orecchio facendomi perdere ogni freno.
"Penso di sì" le dissi e capovolsi la situazione, ora ero io sopra di lei.
Le stracciai letteralmente i vestiti di dosso e mi fermai a guardarla: completamente nuda, con le guance arrossate dal caldo e le mani sulla pancia. La pancia.. Quanto vorrei vederla crescere, mese dopo mese.
Delicatamente iniziai a baciarla, assaporando ogni singolo bacio. In pochi minuti ero anche io nudo e senza troppi preamboli le scivolai dentro, vedendola sotto i miei occhi contorcersi e ansimare. Stavo per arrivare al culmine ma mi trattenni per qualche minuto, volevo portarla lì su con me. La sentii muoversi con più foga e vedevo il suo petto salire e scendere con più velocità quindi capii che mi stava raggiungendo. Mi lasciai andare e lei con me.
Fare l'amore con lei era sempre speciale ma stavolta.. Fu unica.

Tutto con te, niente con qualsiasi altro/ "Todo contigo, nada con nadie"Where stories live. Discover now