Lontani ma vicini

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CAPITOLO 20

Erano passati due giorni da quando Josè se ne era andato da casa mia sbattendo la porta. A lavoro l'avevo solo incrociato qualche volta e per fortuna nessuno aveva visto che a stento ci eravamo  salutati. Non volevo che iniziassero pettegolezzi sulla nostra storia e credo che neanche lui lo volesse.
Qualcuno bussò alla porta del mio studio mentre leggevo delle cartelle cliniche.
"Prego" dissi col cuore che mi batteva a mille.
"Grazie dottoressa.. Non voglio disturbare" era Dries e onestamente ne fui delusa.
Non so perché ma mi aspettavo che fosse Josè anche se sapevo bene che ero io a dover dare una risposta a lui.
"No Dries, figurati.. Dimmi, va tutto bene?"
"Si le sono solo venuto a chiedere le vitamine"
"Oh, si, eccole.." E gliele porsi.
"Grazie.." Disse avviandosi verso la porta.
"Josè è un bravo ragazzo, spero che tra voi le cose andranno bene" mi disse con un mezzo sorriso.
Lui sapeva, lo si leggeva nei sui occhi.
"Certo, grazie.. Lo spero anche io" e se ne andò.
Mi faceva male pensare che avrei potuto fare del male a quei ragazzi con le mie decisioni ma non potevo farmi condizionare. Dovevo prendere una decisione con il cuore ma anche con la mente e al momento non ne ero capace. Avevo reazioni contrastanti, quando lo vedevo mi tremavano le gambe e avrei voluto che venisse a bussare alla mia porta ma poi mi dicevo che forse mi stavo solo suggestionando e che quello non era amore.
'Sto per venire nel tuo studio, ti trovo?' Era Giovanni tramite sms.
'Si sono qui' gli risposi.
Dopo qualche minuto entrò dalla porta.
"Eccomi.. Ti ho portato le cartelle cliniche mancanti"
"Si mi servivano, grazie"
"Tutto apposto? Ti vedo stanca.. Hai bisogno di qualcosa, un massaggio per esempio.."
Ne avevo una voglia matta e sarei stata molto meglio ma sapevo che se gliel'avessi permesso avrebbe potuto fraintendere le cose.
"Hai ragione sono solo stanca, ma ho molto da lavorare, ti ringrazio"
"Va bene, come vuoi. Quando ne hai voglia hai il mio numero"
"Certo, grazie ancora"
Se ne andò e io sprofondai nella mia sedia-poltrona, quasi accasciandomi. Avevo perso tutto l'entusiasmo e la forza, avevo solo voglia di vedere Josè. E così feci: uscii dal mio studio e andai al campo ad osservare i ragazzi allenarsi. Li osservai finché non lo trovai: pantalone e maglia a maniche lunghe, scalda collo e scarpette arancioni, era il mio Josè. Lui all'inizio non mi vide poi i suoi occhi incontrarono i miei e ci furono dei secondi di stallo. Lui mi guardava e io guardavo lui, era fermo in mezzo al campo e non si muoveva. Poi arrivarono Raul e Dries che gli dissero qualcosa e lui spostò i suoi occhi dai miei, raccolse il pallone che gli aveva passato Gonzalo e lo tirò in porta con tanta potenza da bucare le mani del portiere. Era arrabbiato e si vedeva. Decisi di andarmene appena mi accorsi che tutti si girarono verso di me per cercare di capire il tiro di Josè.
Mentre andavo verso il mio studio mi scontrai con qualcuno.
"E stai attento a dove metti i piedi!"
"Emi.. Scusa, stai bene?" Era Juanmi, l'ultima persona al mondo che credevo di incontrare, anzi, scontrare.
"Juanmi, scusami tu.. Si sto bene ma devo tornare a lavoro"
"Non fare sciocchezze Emi, non perderlo" mi disse mentre mi allontanavo.
Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi perché stavo quasi per piangere e poi non volevo incontrare il suo sguardo deluso.
Me ne tornai tra le mie cartelle cliniche e mandai un messaggio a Claudia.
'Stasera ti va una pizza?'
'Certo! Sono incinta, ho voglia di tutto!'
'Solo io e te, lascia mio fratello a casa'
'Mi sembra perfetto'
Verso le 17 mi avviai verso casa ma non riuscivo a togliermi dalla testa la confusione che avevo. Pensavo a Josè ogni istante eppure non ero convinta di amarlo. Ero incoerente lo so..
Mi preparai e andai in pizzeria con Claudia che subito iniziò a parlare della mia relazione con Josè.
"Allora, che hai deciso di fare con Josè?"
"Non lo so.. Non sono sicura. Cioè credo di amarlo ma.."
"Ma che Emi? Io ti guardo da fuori e ti vedo innamoratissima, parli sempre di lui e mi dici che ti manca. Non vuoi ammettere la realtà dei fatti, tutto qui"
"Può essere, ma credimi non è facile decidere di affidarti talmente tanto ad una persona da conviverci. Voglio solo essere certa di ciò che faccio"
"Non dirlo a me che sto per avere un figlio e a stento ho convinto tuo fratello ad accettarlo. In amore non esistono certezze, se te la senti vai, non pensarci più"
"Sì.. Io.. Lo amo! Io amo Josè Callejòn!" Dissi alzando troppo la voce.
"Anche noi signorì!" Risposero dei ragazzi al tavolo accanto al nostro.
"Scusate, non fateci caso" disse Claudia ai ragazzi.
"Perché non vai a dirlo a lui Emi?"
"Si, ci vado.. Oddio no, è in ritiro domani c'è la partita con la Roma"
"Ma domani tu lo vedi no?"
"Si, ma è meglio se aspetto dopo la partita, non voglio distrarlo"
"Va bene.."
"Potrei chiedere una mano a Juanmi o a.." Appena dissi quelle parole Claudia si strozzò con il pezzo di pizza che stava mangiando.
"Claudia che ti prende, bevi un po' d'acqua"
"Juanmi è qui?"
"Si.. È tornato da Motril con noi, ma perché?"
"Niente.. È tanto che non lo vedo, tutto qui"
"Forse lo vedrai in giro allora"
Finimmo la pizza, ordinammo un dolce e andammo via. Quella chiacchierata con Claudia mi schiarì le idee. Non avevo intenzione di farmi scappare Josè. Non potevo perdermi neanche un solo altro giorno della nostra vita insieme. Dovevo dirgli che lo amavo, e lo avrei fatto il giorno dopo.

Il giorno della partita arrivò, arrivammo allo stadio e io iniziai ad organizzare gli strumenti in caso fossero serviti. Finalmente iniziò il match.
Al 10' minuto passammo in vantaggio con un bel gol di Insigne su punizione ma poi prima un gol di Salah poi uno, bellissimo, di El Shaarawy capovolsero il risultato. Per di più Jorginho si fece espellere a metà gara per somma di ammonizioni. Sapevo già che il mister si sarebbe arrabbiato tantissimo perché era una partita troppo importante. Josè giocò fino al 65' senza incidere molto, anzi sembrava nervoso.
Anche io ero nervosa e lo capivo ma lui, così come me,  era un professionista e non fece nulla per mettere in difficoltà la squadra.
Non volevo vederlo più così, non ce la facevo.
Dopo la partita l'avrei avvicinato, gli avrei finalmente detto ciò che provavo per lui.
Volevo avvicinare Raul per chiedergli di portarmi da Josè ma erano insieme quindi decisi di puntare su Gonzalo.
"Hei, Gon! Vieni un attimo?"
"Dottoressa, eccomi"
"Ti volevo chiedere un piacere, potresti dirmi dove è Josè? Devo parlargli"
"Starà per uscire, deve fare le interviste con Raul"
"Oh, grazie.. Allora lo aspetto qui"
"Oggi l'ho visto davvero giù , dottoressa. Se gli fa del male o solo ci prova si consideri fuori dallo staff del Napoli. Josè è il mio migliore amico e merita il meglio"
"Non temere Gonzalo, non so se sono il meglio ma cercherò di renderlo felice. Te lo prometto"
"Bene.. Eccolo sta arrivando"
Lo vidi e iniziai a chiamarlo per attirare la sua attenzione.

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"Hei Calleti,  bella gara eh?" Mi chiese Raul.
"Si guarda, bellissima"
"Ora ci toccano anche le interviste, siamo proprio fortunati"
"Già, dai sbrighiamoci che prima iniziamo e prima finiamo"
"Si andiamo"
Io e Raul parlavamo camminando verso la mix zone, dovevamo essere intervistati dai giornalisti.
Mentre ci avviavamo verso di loro notai Gonzalo che parlava con Emi e mi stupì. Non li avevo mai visti parlare, se non quando erano in ambulatorio o con me.
Emilia non si era fatta sentire da ormai 4 giorni e avevo deciso di chiederle una risposta entro domani, non ce la facevo più a stare sulle spine.
I primi giornalisti ad intervistarci sarebbero stati quelli di Sky e mentre ci avviavamo verso di loro qualcuno mi chiamò.
"Josè, devo parlarti!" Era Emi.
Per quanto cercassi di essere distaccato e freddo con lei non ci riuscivo. Volevo fare finta di non averla sentita, di proseguire verso i giornalisti ma non ci riuscii. Mi bastava guardarla negli occhi per sciogliermi completamente.
"Josè, ti prego, un attimo"
Mi incamminai verso di lei e non sapevo che pensare. Il mio cuore batteva a mille all'ora e non sentivo più niente intorno a me, neanche Raul e i giornalisti che mi chiamavano.
Ora il mio unico pensiero era parlare con lei, ascoltare cosa aveva da dirmi.
Dovevo andare da lei, per me ora esisteva solo lei.

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Ecco il capitolo nuovo, spero vi piaccia! In oltre volevo informarvi che stasera, come già avevo accennato, pubblicherò il primo capitolo della prima FanFiction su Piotr Zieliński 😍😍😍 a stasera, spero la leggiate in tanti! Baci 😘😘

Tutto con te, niente con qualsiasi altro/ "Todo contigo, nada con nadie"Where stories live. Discover now