17. Incubi e rivelazioni

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Pioveva a dirotto. L'aria, quella notte, era fredda e pungente. Ma ad Hermione non importava. Lei doveva solo correre, il più lontano possibile. Uscì dal portone del castello per dirigersi verso il Lago Nero. L'ombra alle sue spalle continuava ad inseguirla, senza lasciarle mai un margine di vantaggio. Per quante volte si voltasse ad osservarla, quell'ombra non aveva un viso o, almeno, Hermione non riusciva a scorgerlo. La risata inquietante che emetteva, però, era acuta e straziante. Quell'ombra era una donna, Hermione ne era certa. Giunse sulle sponde del Lago Nero, e si girò. A dieci metri di distanza, l'ombra, completamente nera, aveva il viso ed il corpo indefiniti. Anche la voce metallica era alterata. Alzò il braccio la cui mano manteneva la bacchetta, in procinto di scagliare il suo incantesimo, ma venne preventivamente fermata.

- Non lo fare. - la voce di Draco era ferma e calma. A differenza dell'ombra, i tratti del ragazzo erano chiari e ben definiti.

- Draco, spostati! - urlò quell'ombra. - La sanguesporco va eliminata! -

- Non da te. La uccido io. - Draco si girò per la prima volta in direzione di Hermione, finora completamente ignorata.

- Draco... - sussurrò Hermione, gli occhi terrorizzati e pieni di lacrime.

- Non ti ho mai amata Granger. Sei solo una sanguesporco per me. - alzò la bacchetta e la puntò contro di lei. - Avada Kedrava! -

Un flusso di colore verde spuntò dalla punta della bacchetta, colpendo in pieno il petto di Hermione. La ragazza fece due passi indietro, per poi cadere supina nel lago ghiacciato, morta.

Il contatto con l'acqua ghiacciata svegliò Hermione da quell'incubo che da giorni ormai le infestava il sonno. Urlava maledettamente, ogni volta. E, sempre ogni volta, rimaneva con la schiena appoggiata alla testata del letto e con le gambe al petto, strette dalle braccia tremolanti. Piangeva, per ore.

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Nei giorni che seguirono la rottura tra Hermione e Draco, i due non si parlarono affatto. Spiegarono agli altri, a modo loro e con una buona dose di bugie, cosa fosse successo: Draco disse che si era stufato di stare con la Granger, ed Hermione affermò che Malfoy non riusciva a capirla, che non erano fatti per stare insieme.
Nonostante tutto, Hermione non raccontò a nessuno di ciò che aveva scoperto sul conto di Draco. Anche perché non aveva prove certe. Draco era diventato davvero un Mangiamorte? Il Marchio Nero non compariva sul braccio. Insomma, erano stati notti intere insieme, e se avesse avuto un tatuaggio se ne sarebbe accorta, no? Invece non c'era assolutamente nulla.
Certo, come prova poteva chiamare in causa la lettera di Lucius Malfoy. A distanza di giorni dall'accaduto, però, sicuramente Draco l'avrà strappata o bruciata.
Quindi lei non aveva prove. Ma stava male, molto male. Cercava in tutti i modi di nascondere il suo dolore all'esterno, per non farlo pesare ai suoi compagni, i quali le stavano comunque vicino. Ma non potevano, non dovevano, sapere cosa lei stesse passando e soprattutto la causa che l'ha spinta a lasciare Malfoy.
Era riuscita ad eludere l'attenzione e la preoccupazione di tutti, persino di Ginny, ma soltanto ad una persona non sfuggirono la disperazione che Hermione cercava di nascondere, e gli sguardi tristi che talvolta Draco le lanciava.
Questa persona sapeva che fosse successo qualcosa di pericoloso tra loro. Doveva assolutamente scoprirlo.

Così decise di agire.

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Durante una notte di metà Dicembre, qualcuno bussò alla porta della stanza di Hermione. La Gryffindor, che si era appena risvegliata dal suo incubo abituale, aveva gli occhi rossi e tremava.

"Chi potrebbe mai essere a quest'ora, senza nemmeno avvisarmi prima?"

Un po' titubante, e avvolta da una coperta pesante, si avvicinò alla porta.

Cuore di Draco || DramioneWhere stories live. Discover now