21. Le vere intenzioni di Draco

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Quando Draco ed Hermione uscirono dalla serra, richiudendosi alle spalle la porta in legno, il paesaggio davanti a loro era magnifico: la neve era alta almeno cinque centimetri, ed aveva coperto ogni cosa, conferendo un senso di candore e purezza all'ambiente circostante. Poco distanti da loro, due ragazzi giocavano a lanciarsi palle di neve, ignari di essere osservati.

- Ma non sono Ron e Samantha quelli laggiù? - chiese Hermione.

Mentre cercava di colpirlo, la ragazza scivolò, aggrappandosi al maglione di lui, ma con il risultato di far cadere entrambi. Samantha era distesa sulla neve, e Ron era sopra di lei. Risero entrambi per ciò che era successo. Poi Samantha gli accarezzò i capelli rossi. Si guardarono intensamente per alcuni attimi, e Ron si abbassò per baciarla.

- Giuro che questa volta io non c'entro niente! - esclamò Draco.
Hermione sorrise allegramente, e poi aggiunse:

- Andiamo, lasciamoli soli. -

Draco le prese dolcemente la mano, ed insieme si incamminarono verso il castello.

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- Ma sua zia ha cercato di ucciderci e ha bruciato la nostra casa! - urlò quasi Ron. Erano nella Sala Grande per il pranzo, ed Hermione aveva informato i suoi amici che aveva dato a Draco... diciamo un'altra possibilità. Non era ancora del tutto sicura della sua decisione, e non voleva considerarlo un fidanzamento. Ma le intenzioni dello Slytherin erano state molto convincenti, e sperava convincessero anche i suoi migliori amici.

- Sua zia, Ron. Non lui. - continuò Hermione.

- Hermione ha ragione. Se ha deciso di staccarsi dalla sua famiglia, Draco non può essere accostato a sua zia, o a suo padre. - ammise Ginny.

I due fratelli continuarono a litigare, mentre Harry era stranamente silenzioso. Pensava alla Profezia e al fatto che stava per avverarsi, mentre loro ancora non avevano idea di cosa fosse la pietra della Verità, senza la quale la Profezia stessa sarebbe stata vana. Hermione si accorse del suo silenzio, e gli chiese:

- Harry, tu cosa ne pensi? - la sua voce tradiva una punta di ansia. Era preoccupata che il suo migliore amico non accettasse quella situazione.

Strappato ai suoi pensieri, e colto alla sprovvista, Harry cercò di improvvisare una risposta, ma fu miracolosamente salvato da Neville. Proprio in quel momento, infatti, aprì una strillettera da parte della nonna, che lo ammoniva dei suoi scarsi risultati in Difesa contro le Arti Oscure. Ciò spostò l'attenzione verso di lui, dando la possibilità ad Harry di sgattaiolare fuori la Sala senza essere notato. Prima di andarsene, diede una rapida occhiata al tavolo degli Slytherin, in direzione di Draco, il quale notò il suo sguardo e ricambiò con fierezza. Non c'era il rancore reciproco che un tempo dominava, ma solo... comprensione.
Ad ogni modo, quello sguardo durò solo un istante, prima che Harry sparisse dietro il grande portone in pietra.

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Il Sole iniziava a calare, generando un gioco di luci spettacolare col candore del manto bianco della neve. Per tutto il giardino, fino al Lago Nero, un luccichio dorato incantava gli sguardi, ed il cuore. Con la schiena appoggiata ad uno degli alberi, Draco abbracciava Hermione, la quale aveva a sua volta la schiena sul petto del ragazzo. Avevano sistemato una coperta a terra, e un'altra li avvolgeva, proteggendoli dal freddo. Ogni tanto Draco le regalava un bacio tra i capelli, che Hermione accettava di buon grado, rispondendo con un abbraccio più forte. Erano lì ad ammirare lo spettacolo del Sole che tramontava dietro le colline.

Ad un'altezza sopraelevata rispetto alla loro, seduta su una panchina del cortile che affacciava sul lago, Samantha li osservava. Era felice che Draco ed Hermione si fossero riconciliati, ma al contempo la pietra della Verità le destava notevoli preoccupazioni. Lei, Thomas ed Harry non erano riusciti ad ottenere ulteriori informazioni fino a quel momento. Cosa avrebbe fatto quando la Profezia si sarebbe avverata? Come avrebbero sconfitto Voldemort?

Era completamente persa tra i suoi pensieri, quando sentì una voce ovattata dietro di lei.

- Un pomeriggio davvero incantevole. Non trovi, Samantha? -

La ragazza si girò di scatto. Silente le accennò un piccolo sorriso.

- Signor Preside... - Samantha cercò di alzarsi, ma Silente le fece cenno di restare seduta. Si sedette al suo fianco. Un pesante mantello grigio gli avvolgeva il corpo lungo e flessuoso.

- È una giornata così deliziosa per essere preoccupati. Cosa ti affligge? -

Samantha abbassò lo sguardo. - Non siamo riusciti a fare progressi riguardo la pietra.  Non sappiamo dove sia. Sinceramente, non so nemmeno che forma abbia. - fece una piccola pausa. - Alcune volte, penso di non essere io l'erede del Drago/Serpente. Anche perché non sono una Slytherin, ma una Ravenclaw. -

- Se non sei sicura di esserlo, guarda cosa sei riuscita a creare. - il suo sguardo era rivolto ad Hermione e Draco, giù nella vallata. - Per quanto riguarda il tuo smistamento, il Cappello Parlante una volta mi ha confessato di essere stato molto indeciso su di te. - Silente si girò a guardarla attentamente. - A differenza di tuo fratello, voleva smistarti tra gli Slytherin. Ma il Cappello Parlante ha questa straordinaria capacità di scrutare, in pochi istanti, all'interno dell'anima delle persone, scoprendo le verità più nascoste. Questo mi fa pensare a come siamo limitati noi esseri umani ma, allo stesso tempo, comprendo che l'uomo è stato creato per superare i propri limiti, o almeno per provarci. E scoprire da solo le verità che cerca. - fece una piccola pausa, per far assimilare alla ragazza le parole che aveva pronunciato. - Forse il Cappello Parlante ha scelto questa Casa perché tu eri destinata ad andare lì. -

Samantha si girò di scatto a guardare Silente.
"Cosa significa questo?!" pensò.

Stava giusto per chiederglielo, quando Silente estrasse da sotto il mantello un libro con la copertina verde ed oro. Sembrava davvero vecchio. Lo porse alla ragazza. Lei lo prese e lesse il titolo.

- 'Storia delle quattro Case di Hogwarts'? - chiese Samantha.

- È un libro davvero affascinante, l'ho trovato durante le feste natalizie. Leggilo, ti piacerà sicuramente. Per quanto riguardo Draco, il professor Piton mi ha informato del suo piano. La settimana prima di Pasqua, il 26 Marzo, Draco farà entrare ad Hogwarts suo padre e sua zia, attraverso l'Armadio Svanitore. Li condurrà alla Torre di Astronomia, dove io e Severus li attenderemo, pronti a colpirli. Ovviamente, nessuno deve venirne a conoscenza, soprattutto la signorina Granger. Draco ha esplicitamente chiesto che lei venisse lasciata fuori. Harry Potter, invece, è stato informato direttamente da me, e credo che tu potrai fare lo stesso con tuo fratello Thomas. -

- Certo, signore. -

Iniziò a soffiare un leggero vento freddo. Silente si strinse nel suo mantello pesante.

- Il paesaggio è sublime, ma inizio a sentir freddo! Credo che tornerò dentro. È stato un piacere, Samantha. Buona serata. -

- A lei, signore. -

Silente si allontanò e Samantha rimase da sola. Ora aveva le idee ancor più confuse. Che cosa intendeva Silente col fatto che 'era destinata' ad andare nei Ravenclaw, e non negli Slytherin? E perché le aveva dato quel libro?
Passò il palmo della mano sulla copertina verde ed oro. Sì, era decisamente un libro antico. Era convinta che avrebbe trovato delle risposte al suo interno. Si ripromise di iniziare subito a leggerlo. Ormai aveva poco tempo. Se il 26 Marzo sarebbe iniziata una possibile guerra, doveva trovare la Pietra prima di quella data.
Quindi le rimanevano poco più di due mesi per trovarla!

Alzò lo sguardo dal libro, in direzione di Draco ed Hermione, ma i due ragazzi non c'erano più.

Cuore di Draco || DramioneWhere stories live. Discover now