22. Rischiare tutto

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Pioggia. Fiato corto. Una corsa infinita. Un'ombra la insegue. Hermione continua a sentirla alle sue spalle. Giunge sulle sponde del Lago Nero. L'ombra le blocca il passaggio, ormai è spacciata. All'improvviso arriva Draco. Ferma l'ombra che stava per lanciarle un incantesimo di morte, ma solo per sentirgli dire:

'Non ti ho mai amata Granger. Sei solo una sanguesporco per me!'

Un lampo verde. Poi, il nulla.

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Le urla di Hermione squarciarono la tela immobile del silenzio, quella notte. Era passata una settimana da quando lei e Draco avevano raggiunto una riconciliazione, ma non dormivano di nuovo insieme. Hermione era stata categorica su questo: voleva aspettare ancora un po'.
Così anche quella notte dormì da sola ma, all'ennesimo incubo, si pentì della decisione presa. Probabilmente, le braccia di Draco l'avrebbero aiutata a sentire meno paura in quel momento. Strinse ancor di più le coperte attorno a lei, come se in quel modo riuscisse a proteggersi, e cercò di dormire.

Decise che dall'indomani avrebbe dormito di nuovo con lo Slytherin.

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- Domani alla partita contro Ravenclaw dobbiamo dare il massimo! - esclamò Ron. Erano al tavolo dei Gryffindor in Sala Grande, ed i nostri amici chiacchieravano animatamente.

- Se riuscissimo a vincere, e se Slytherin perdesse contro gli Hufflepuff, saremo primi in classifica! - commentò Ginny.

Hermione guardava allegramente i suoi amici che si entusiasmavano per una partita di Quidditch, ma Harry era stranamente in silenzio. Così gli chiese:

- Harry, tu sei il nostro capitano. Cosa ne pensi? -

Harry guardò prima Ginny e poi, in lontananza, Thomas Brown. Era il cercatore dei Ravenclaw e, fino a quel momento, aveva vinto ogni partita.
Harry incrociò le braccia, e con aria di sfida disse:

- Domani prenderò il boccino prima che Brown sia in grado di dire 'Quidditch'! -

Un sorriso impercettibile sbocciò sul viso di Ginny.

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Quella notte, nella stanza di prefetto Gryffindor...

Le dita sottili e bianche di Draco continuavano a sfiorare la spalla nuda di Hermione, fino a giungere all'incavo del collo, e poi tornare indietro. Lei era avvolta dalle lenzuola, dando la schiena a Draco, e i capelli sciolti e ricci le conferivano un'aria fiera, indomita. Draco avvicinò le labbra dove prima l'aveva accarezzata delicatamente.

- Sei bellissima. - disse lui.

Hermione sorrise.

Draco soffiò leggermente sulla spalla, fino a raggiungere l'inizio del collo. Hermione rabbrividì di piacere. Si girò a guardarlo, sforzandosi di rimanere calma. - Lo sei anche tu.-

Draco le prese il mento con la mano, facendo avvicinare il viso di Hermione al suo. - È stato molto intenso, prima... - gli occhi erano fissi in quelli di lei. - Non hai idea di quanto tu mi sia mancata. Forse non ne ero completamente consapevole nemmeno io, ma dopo stanotte mi è tutto più chiaro. -

Hermione sorrise a quelle parole, e lo baciò, dolcemente. Dopo qualche attimo si staccò da lui, spostando la testa all'indietro, in modo tale da guardarlo meglio.

- Draco Lucius Malfoy, non ti azzardare mai più a stare lontano da me. -

Gli occhi color tempesta assunsero un luccichio particolare. Erano fissi su quelli di Hermione.

Cuore di Draco || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora