Adultità

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Diciamoci la verità, quanto ci spaventa essere felici? Quanto temiamo il giudizio altrui nel vederci allegri o contenti? "Ci credo che è contento! Non ha problemi probabilmente!", "È uno sciocco, non c'è nulla da stare allegri!", "Uno così che problemi può mai avere?!".

Il punto sta proprio qui, essere felice ci espone al giudizio altrui, potrebbe farci sentire esclusi, lontani dal campo empatico che possa permetterci di capire chi soffre. Se sei felice non puoi capire chi sta soffrendo, questa sembra essere l'equazione di cui la nostra società è pervasa. È un meccanismo perverso. Cercare gioia, sollievo, in piccole cose è da stupidi. Un tramonto, una lumaca, alla fine sono solo eventi fatui, senza valore pratico alcuno... Non si guadagna pane, o denaro; non serve. Essere qualcosa di diversi dalla infelicità e dalla lamentela è spaventoso, può finire, annebbia la nostra identità. Essere pensosi, ruminativi ci dà la dignità dell'adulto, ma non la maturità necessaria e soprattutto reale per vivere in un mondo che non segue le nostre regole. Sei adulto se ti preoccupi di molte cose di cui si devono preoccupare gli adulti: le bollette, il lavoro, i viaggi, i buoni partiti e la macchina-sprint. Amare in modo maturo invece non è da adulti, nemmeno stupirsi per un cielo terso, o ascoltare il proprio cuore-mente per prendere decisioni importanti, non è da adulti affrontare i propri pregiudizi, o le proprie paure, cercare e chiedere aiuto, decidere di amare qualcuno fino alla fine dei propri giorni. È da adulti sposarsi, avere figli e lasciarli alla baby-sitter, mandarli nelle migliori scuole e con lo zaino ultimo modello. Non è da adulti insegnare al bambino il rispetto, di sé stessi, degli altri e della vita come qualcosa di sacro, insegnargli l'ascolto, la comprensione e la condivisione, ma anche il coraggio, la responsabilità e la pazienza, invece è da adulti colpevolizzarli, insegnargli il potere della colpa per manipolare gli altri.

È da adulti invidiare gli altri, di come Sempronio abbia quel cazzo di prato sempre più verde, più corto o più lungo, la moglie o il marito più belli o più ricchi, i figli più intelligenti, le opportunità più grandiose. Non è da adulti essere contenti di sé stessi anche se fai lo spazzino alle 4 del mattino; ti accontenti, non vali, non incidi sul mondo, non puoi toglierti sfizi... Che te ne fai della contentezza?

Il mio amico Il Piccolo PrincipeWhere stories live. Discover now