4- L'angelo dell'inferno

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Io lo amo, lo amo... È questa la pesante pietra che porto al collo e che mi trascina a fondo, ma io amo questa pietra e non potrei viverne senza.

-Chechov "il giardino dei ciliegi" Atto III

  La ragazzina giunse mentre Karan era sul punto di chiudere le persiane del negozio.

  "Signora, sono rimasti ancora dei muffin?" Era una bimba adorabile, con un viso tondo, probabilmente non aveva ancora 10 anni.

  "Quelli al formaggio li ho finiti, ma se ti piacciono i muffin all'uvetta, ne resta ancora uno"

  "Sì, mi dia quello, per piacere"

  "E va bene, Lili, dammi solo un momento" Karan prese il muffin rimanente dal vassoio e lo mise in una busta di carta insieme a due ciambelle.

  "Le ciambelle sono un piccolo extra"

  "Grazie mille signora!" Lili lasciò una manciata di monetine nelle mani di Karan. Doveva averle tenute strette tra le manine per tutta la strada fino al suo negozio: anche se non vi era alcuna traccia di sangue sulle monetine, irradiavano il calore di un corpo umano.

  Lili sbirciò dentro la busta e il suo volto si illuminò notandovi ben due intere ciambelle dentro.

  "Sei una delle mie clienti più affezionate, Lili. La prossima volta ti preparerò dei muffin al formaggio, tutti per te, promesso"

  "Signora, non ha intenzione di chiudere il negozio, vero?" Lili sollevò il visino dal sacchetto e interrogò Karan con un'espressione triste.

  "Non lo farei mai. Perché hai pensato questo?"

  "La mia mamma ha detto che potresti chiudere il negozio. Ma sono felice che non lo farai" Un sorriso sollevato ricoprì il suo volto rotondetto. Karan si accovacciò e cinse la sottile vita della bambina.

  "Grazie per esserti preoccupata per me, Lili"

  Il piccolo corpicino soffice, la sua calda presenza... era così piccola, eppure riuscivano ad infondere a Karan grande coraggio.

  "Mamma e papà erano entrambi preoccupati" disse Lili. "dicevano 'e se non potessimo più mangiare il pane o le torte del suo forno?' Perché sai, il negozio di torte di fronte alla stazione è brutto, costa tanto ed è cattivo con i bambini" disse sbuffando.

  "Ah, sì?"

  "Sì. Perché l'altro giorno c'era un enorme torta bianca in vetrina, sembrava un enorme castello giocattolo. Io ed Ei...oh, sai chi è Ei?"

  "No, non lo conosco"

  "È un mio amico. È bravissimo a fare le bolle di sapone. Dicevo, Ei ed io stavamo guardando la torta insieme, perché era così bella"

  "Stavate guardando la vetrina del negozio?"

  "Sì. E il signore del negozio ha cominciato a strillare con noi. Diceva di togliere le mani dai vetri" disse Lili indignata.

  "Ma è terribile"

  "Già... Allora Ei gli ha strillato contro, gli ha detto ' Stupido vecchio puzzolente!' e anche io gli ho gridato, gli ho detto 'Tu vecchio pelatone!'. E allora siamo scappati"

  Karan scoppiò a ridere. Era da tanto che non rideva ad alta voce. Posò un bacino sulla guancia della piccola Lili.

  "Non posso fare qualcosa di grande come un castello, ma per il tuo compleanno, Lili, ti preparerò una torta molto carina, tutta bianca"

No.6  Volume 2-ITAWhere stories live. Discover now