13. Harry

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/Steve Hanks/

Le mie dita erano intorpidite e nere, nulla venne detto per la pagina di fronte a me. Non potevo fare a meno di sommergere la mia mente di vaghe immagini appartenenti a una donna. Interruppi la mia scorta d'aria e mi riempii con qualcosa di nuovo, ma credo che stavo imparando a respirare comunque.

Il carboncino era nero e abbondante intorno a lei, un corpo coperto con stoffa argentea. Lei era la luce dei miei ricordi. La sua pelle era pura e bianca, intatta e incontaminata. Dovevo rappresentarla.

"Harry, alzati. Esci dal letto."

Quasi sussultai quando Megan fece irruzione nella stanza. I miei occhi erano incollati al foglio, anche se bruciavano per la mancanza di sonno. Tutto il mio corpo bruciava in realtà. Ero stato qui in piedi, in un paio di corridoi, fin dal mattino presto. Qualcosa in me si rese difficilmente conto di tutto ciò; mi disse di non fermarmi.

"Cosa stai..."

Rallentò quando fu in piedi dietro di me, guardando da sopra la mia spalla. "Chi è quella? Era qui prima?"

Scossi unicamente la testa. Era venuta direttamente dall'unico posto in cui potevo averla, nei miei ricordi.

"Non ti ho mai visto lavorare con questo gessetto nero. Ti sei stancato di pitturare?"

Ancora una volta, scossi la testa con rabbia. Quasi ringhiai quando i pensieri fuggirono da me e la mia mano scivolò via. Imprecai, lasciandola cadere completamente dal foglio.

Quando ebbi la possibilità di guardare veramente quello che avevo fatto, mi resi conto di quanto questi ricordi fossero solo un subconscio. Una parte profonda di me era stata liberata attraverso il carboncino. Mentirei se dicessi di non essermi un po' allarmato.

"Cosa ci fai qui?" Domandai prontamente, mettendo il carboncino accanto al foglio.

Sorrise leggermente, con sguardo lontano fermo sul foglio. "Sono solo passata a vedere se fossi su."

"Se sei ancora incerta, lo sono."

Posizionai le mani sotto l'acqua del rubinetto e le lavai per pulirle. Dita nere erano state strofinate sul mio petto durante la procedura, lasciando segni sopra la mia pelle.

"È lei, non è vero?"

La mia testa scattò improvvisamente quando udii la morbida voce di Megan. Stava fissando il mio disegno, il sorriso sempre presente sulle sue labbra. "L'hai trovata."

Guardai da un'altra parte. "Megan, è una ragazza a caso su un foglio."

La realtà consumò il suo sorriso mentre si appoggiava allo stipite della porta. "Bene... Sto andando in spiaggia con un po' di gente. Vuoi unirti?"

"Piuttosto mi sparo a un piede" mormorai.

"Non portare tutta la depressione su di me. Conosci la maggior parte della gente che verrà e una volta hai detto che ti piaceva la spiaggia."

"Io odio la spiaggia."

Cominciò a brontolare. "Non hai lasciato casa da quando sei andato alla festa di Chrissy e sto cominciando a preoccuparmi del fatto che non hai dipinto per così tanto tempo. Hai bisogno di un momento per rilassarti."

"Ho bisogno di un momento di silenzio, per me stesso, suggerendoti che dovresti andartene" parlai con dolcezza.

"Il tuo momento è durato tre o quattro giorni. Cosa hai fatto durante tutto questo tempo?"

Styles of Expressionism H.S [Italian Translation]Where stories live. Discover now