"Tragicamente falsa"

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(POV'S RAPHINA)
Quella domenica "mattina" mi svegliai con un assurdo giramento di testa e l'alito cattivo.
Davanti a me, Fred e George discutevano di un vecchio scherzo non riuscito, ancora ignari del mio risveglio.
Mugolai qualcosa di incomprensibile perfino per me, dopodiché uno dei due si voltò (non avrei saputo dire quale dei due) e mi diede un simpaticissimo buongiorno sarcastico.
-Alla buon'ora, Regina della sobrietà!
-Qual buon vento vi ha portata nella camera dei gemelli più richiesti?
- E lo chiami "Buon" vento? Ma le hai sentito l'alito?
-Mhh, che ore sono?- riuscii a interromperli con un tono di voce rauco che non era affatto da me.
-Oh, troppo tardi per la colazione, e troppo presto per il pranzo.
Si guardarono negli occhi cercando di mantenere una certa aria di professionalità. Poi siccome non ne erano capaci, dato che sono deficienti, scoppiarono a ridere.
-Mancano 2 ore alla cena, serpentina. Ben svegliata!- okay, lui era Fred.
Mi sistemai barcollando in modo da stare seduta sul mucchio di coperte che mi avevano tenuto caldo durante la notte. Era ora di porre quelle famose domande che si pongono dopo una serata trascorsa a "fare baldoria". O almeno così credevo, ma in realtà non ne sapevo nulla di queste cose.
-Okay, cosa caspita è successo ieri notte?
-Tutto...- iniziò George.
-... e niente- concluse Fred, con un mistico gesto della mano.
-Okay- riprese George dopo un lungo sospiro -preparati alla storia della serata più MAGICA di TUTTA LA TUA VITA.
A quella frase ero sul punto di dirgli "ma anche no", però, effettivamente, ricordai di essere troppo stanca per controbattere. Quindi lo guardai impassibile e mi misi in ascolto.

-Oh. Mio. Dio. Quanto vorrei la mia pozione in questo momento.
Risposero alla mia reazione con una sonora risata, alla quale non resistetti e mi aggiunsi anche io dopo pochi istanti.
-Ok, dobbiamo rifarlo!
-NO- dissi gelida a George.
-Va bene! Va bene! Allora, io... adesso vado a recuperare Angelina. Mi hanno detto che da quando è rientrata, non ha fatto altro che vomitare.
Fred si finse serio e lo indicò con l'indice: -Ehi, Georgie! Cos'hai sulla faccia?
-Sulla faccia? Non lo so, perché, cos'ho sulla faccia?
-Sembrerebbe... l'ombra del ceffone che Angelina ti tirerà non appena ti vedrà! Non ti fa male?
Fred gli accarezzò la guancia con un sorriso beffardo, così George gli diede una spinta, mettendosi a ridere con lui: -Ah ah ah, deficiente! Dai, ora vado, auguratemi buona fortuna!- aprì la porta e scomparve dopo averla chiusa alle sue spalle.
-Tanto non ti basterà!- gridò suo fratello, prendendo a trafficare con alcuni vestiti.
Sembrava essergli successo qualcosa, a quel ragazzo. Non sembrava più lo stesso Fred che mi corteggiava e mi divertiva e mi stuzzicava continuamente. Era più moscio, più tranquillo. Troppo pensieroso per essere il re degli scherzi.
Mi alzai titubante da quella che sembrava una bara disordinata e mi accorsi di avere nuovi vestiti addosso. Un pigiama tipo tre volte la mia taglia, ma dieci volte più comodo del mio pigiama.
-Questo a quale ippopotamo l'ho rubato?- chiesi sorridendo e alzando le maniche per evidenziare l'enormità di quell'indumento.
-E' mio, non dire così! Sono magro come un fuscello! Non è colpa mia se sei bassa!
Era vero, il suo fisico mi è sempre piaciuto un sacco: secco, slanciato e allo stesso tempo muscoloso. Ahh, i risultati del Quiddich...
-Ohh, io non sono bassa! Sono normale, sei tu che sei esageratamente alto! Sei un grattacielo!
Abbozzò un debole sorriso: -... Non chiedi chi te l'ha messo?
Il mio sorriso si trasformò in una strana espressione severa e malefica che stava ad intendere "fa che non sia andata come sto pensando o ti giuro che finisci le Lago Nero"
-Fammi indovinare, tu?
Il suo ghigno si rafforzò all'istante: -Il sottoscritto!
-Aspetta, quindi mi hai dovuto spogliare, piccolo pervertito?!
Cercava di trattenere una risata che sarebbe durata per secoli e l'avrebbero sentita persino gli abitanti di Londra.
-MI HAI DOVUTO SPOGLIARE PER FORZA, DICO BENE?! FRED WEASLEY?!?!
Anche lui attese alcuni secondi prima di dire la fatalità che avrebbe scatenato l'inferno. Ma alla fine la disse.
-... Colpevole!- alzò le mani e le sopracciglia, in bilico tra il fingersi un angioletto e il dimostrarsi una canaglia.
-TU. SEI. MORTO. - mi lanciai su di lui scaricandogli una bella raffica di pugni sulla schiena, mentre cercava di proteggersi incurvandosi in avanti e allontanandomi con le mani.
-Eh già, serpentina, si è visto tutto! Anche là dove non batte il sole!
-Continua a provocarmi e ti crucio, rosso!
Aveva iniziato a ridere come un matto, quando ad un certo punto protese le braccia per creare della distanza tra di noi.
-Ferma! Ti prego, tregua! Time out!
-Time out un cavolo Fred! Io ti disintegro!
Ritrasse le mani e incrociò le braccia sul petto: -Stavo scherzando, serpentina! Davvero ci ha creduto?- Lo guardai truce, mentre lui proseguiva con la spiegazione: -Ti ho cambiata mentre George dormiva, quindi eravamo al buio. Ho visto poco e niente, purtroppo!-
Rimasi in silenzio finché non mi venne un certo dubbio: -Come mai non hai acceso la luce oppure non hai illuminato con la bacchetta? Sarebbe stato da te.
-Ohh avrei voluto, credimi. Ma poi mi sono tenuto a freno perché ho pensato: "Perché toglierle i vestiti di nascosto e con l'inganno, quando un giorno, non molto lontano da oggi, sarà lei stessa a decidere di farsi spogliare da me?" e così non l'ho fatto, mi sono trattenuto.
-Cavoli, un gesto veramente nobile da parte tua- dissi ironizzando sul suo ragionamento.
-Eh già! E' stato particolarmente difficile rinunciare a questo piacere, ma d'altronde, era tutta la sera che rinunciavo a piaceri ben più soddisfacenti- fece un sorriso tirato, dopodiché scomparve ogni forma di allegria dal suo volto.
-Tipo cosa? Non ti bastavano i soldi per la quarta birra?
-No, le birre erano gratis dalle 2 in poi. Proprio come i tuoi baci per me.
Rimasi paralizzata non appena ebbe pronunciato quelle parole. Se avevo capito bene, e sono sicura di aver capito bene nonostante non sia la regina della perspicacia, quella notte avevo ripetutamente provato a baciare Fred Weasley. E questo era un problema. Un enorme problema, oltre che essere immensamente imbarazzante.
-Scusa, potresti essere più chiaro?
Lui si morse il labbro, poi tornò a guardarmi serio: -Questa parte del racconto non te l'ha detta George, perché preferiva che fossi io a raccontartela. Comunque... tu, dopo la terza birra, hai cominciato a dare i numeri. Ti strusciavi addosso a me, cantavi come una pazza. Poi, quando hai finito di vomitare nel bagno, e tralasciamo la parte in cui io ti tengo i capelli mentre vomiti, mi hai chiesto un bacio... e non era una semplice richiesta. Ti ho dovuto baciare sul collo per farti smettere.
-Non starai dicendo sul serio, vero?
-Me lo hai continuato a chiedere anche quando ti ho portata qui, e volevi che dormissi nel letto con te.
Ero più pallida di un lenzuolo, anche se in questi casi, di solito, si dovrebbe arrossire per l'imbarazzo. Ma non ci riuscivo. Ero più preoccupata e sconvolta di quanto Fred potesse immaginare. Lui vedeva solo la punta dell'iceberg dei miei sentimenti.
-Ehi... Moore, sta tranquilla- si avvicinò a me sollevandomi delicatamente il mento con il pollice - non fa niente, non sono arrabbiato. Non ti devi vergognare...
-Invece sì! Ma ti rendi conto della gravità della cosa?! Te ne rendi conto?!- lo scansai bruscamente, cercando di mantenere la poca calma rimasta -Oh, Dio, non può essere vero...
-Raphina... non è così grave! Era solo un bacio! Okay, me l'hai chiesto in un modo un po' spinto, però ...
Ogni sua parola non faceva altro che incrementare le mie paure. E se un tirapiedi di Draco ci avesse visto e fosse andato a raccontarglielo? No, non poteva essere andata così... la mia vita si sarebbe ridotta in frantumi.
-... e comunque, sono stato bravo ieri. Non te l'ho dato sulla bocca, te l'ho dato sul collo.
-E questo divrebbe confortarmi?!
-Beh, in minima parte. E comunque, se la richiesta è ancora valida, oggi sono più che disponibile!
Si avvicinò con il suo solito sorriso malizioso che in quel momento stavo detestando. Non era decisamente il momento adatto per sdranmatizzare.
-Piantala, idiota! Lo sapevo che non era una buona idea uscire con te!
Mi pentii immediatamente di quello che avevo detto, ma fu troppo tardi quando mi accorsi della mia insensibilità.
-Ah sì? E allora perché lo hai fatto? Potevi rifutarmi, restare barricata nella tua stanza come tuo solito. Tanto non ne vale la pena di uscire con uno come me!
-Fred, non era questo che volevo dire...
-Sì, sì lo so che non volevi dirlo. Ed è proprio questo che mi fa arrabbiare!
Non stavo capendo. Se non si era offeso per quello che gli avevo detto poco fa, allora perché si stava scaldando tanto?
Inspirò sonoramente, si grattò la nuca e riprese il discorso: -Continui ad obbligarti a stare lontana da me... e non so il perché! Raphina, tu sai di piacermi, ed è per questo che non ti ho baciata ieri sera. Non eri nel pieno delle tue facoltà. Ma ora lo sei! E mi dà fastidio che tu non riesca ad ammettere che quel bacio, con o senza l'alcol, lo volevi veramente. Mi fa impazzire.
Se prima ero pallida, adesso ero trasparente. Perché prendere una pozione dell'invisibiltà, quando per far scomparire Raphina Moore, basta metterle davanti un Fred Weasley?
-Tu non sai niente di quello che voglio io, Fred...
-Scommettiamo?- si avvicinò con un ghigno di sfida -Si vede da un miglio, Moore...
Riacquistai colore, data la rabbia che mi stava invadendo.
-Allora ci vedi proprio male, mio caro.
Me ne andai infuriata, reprimendo le lacrime offese dalle pretese di quel ragazzo.
Non feci nemmeno in tempo ad attraversare il corridoio del dormitorio, che Fred si fiondò più veloce di un fulmine contro la parete davanti a me per bloccarmi la strada.
-Per una volta, Raphina Moore, una volta nella tua vita, potresti provare a dare sfogo ai tuoi sentimenti? A dare sfogo alla vera te che vuole venire fuori? O continuerai ad usare la scusa di Draco?
-Se Draco lo venisse a sapere, sarebbe un problema enorme. E per l'ultima volta, io non voglio problemi.
-L'unico problema che abbiamo, te lo sei creato da sola. Sei una fifona, non vuoi nemmeno provarci, anche se ne avresti voglia.
Lo guardai con sufficienza.
-Io ne avrei voglia?
-Altroché!
-Ti sbagli!
-No, invece! Solo che sei troppo occupata a nascondere Raphina, per dirmi la verità. Sei così... tragicamente falsa con te stessa... È questo il punto!
Con sua sorpresa, scoppiai a ridergli in faccia, tornai seria, lo scansai bruscamente e feci per andarmene senza guardarlo negli occhi, come sarebbe stato più facile.
-Certo. Lasciami passare, buffone.
-No, non ti lascio!
Mi afferrò per il braccio con decisione e mi trattenne lì, costringendomi a voltarmi verso di lui. Poi successe tutto in un attimo. Mi diede un bacio che sembrava aspettare da una vita, e nonostante tenessi gli occhi chiusi, sentivo il suo sorriso da bambino premermi sulle labbra.
E fu pura felicità.

Angolino autrice
Ci ho messo una vita e mezzo per scrivere questo capitolo, un po' perché non ero molto ispirata, un po' perché non sapevo se far succedere il boom adesso o più avanti.
Ho scelto di farlo adesso😂 come potete vedere, anche se ancora mi sento incerta sulle cose che ho scritto. Bah.
Ad ogni modo, spero vi piaccia💕✋

T'insegnerò a sognareWhere stories live. Discover now