Letter 5

47 5 5
                                    


La rosa sta appassendo lentamente, come me. 

Era esattamente ciò che mi aspettavo.

Oh andiamo, chi non l'avrebbe pensato? Uno come me non ha nessuna possibilità di sopravvivere nell'omertà dell'uomo. Chiaramente, la mia deve essere stata un'eccezione, anche se ne dubito fortemente. Cogli l'attimo, e  perdi l'occasione di tenere le tue certezze al loro posto; non lo cogli, e ti ritrovi catapultato qui: all'inferno.

Con te decisi di farlo, perché ne valeva la pena, perché ero sicuro che non mi avresti mai tradito. E ti ho perso lo stesso, senza neppur poter ammirare le tue lunghe ciglia poggiarsi sugli zigomi, senza dirti addio.

Sarebbe stato maledettamente amaro.

Tradire è un'arte, decidere di non voler più essere una colonna portante della vita dell'individuo è alquanto doloroso alle volte, eppure, quando sembra che il mondo sia cieco, sordo e muto, tradire sembra l'unica soluzione per portare i riflettori su di noi, per far sì che l'Universo cominci ad interrogarsi, a riflettere anche su di te; e soprattutto: per te.

Non possiamo essere la spalla di noi stessi. 

Tu eri la mia, Zayn, e sei andato via, senza lasciarmi neanche una lettera. Magari mi hai donato un pensiero, mi hai regalato l'ultima scia di parole che attraversavano la tua mente; ma io non posso saperlo.

Perché non posso più vederti, toccarti, amarti Zayn? Perché sembra che sia costretto a soffrire, a convivere col ricordo del tuo sorriso, della tua risata?

A vivere senza di te. 

La tua presenza allietava il dolore, e costruiva un ponte che collegava me e te.

Quello si è spezzato. Io sono qui, tu sei lì. Spero ti trova bene.

Guarda a cosa mi sono ridotto: scrivo per non impazzire più di quanto faccia ogni giorno, sperando che  tu possa leggere, possa comprendere che mi manchi, e magari non ti ho amato da sempre, ma per sempre.

L'eternità è un bel periodo di tempo, un quantitativo incalcolabile, quanto il tuo ego. Un ego spropositato quanto il sedere di Louis. Devo ammettere che è proprio un bel culo quello. Ma Louis non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a te: tu eri il Robin al mio Batman, il John al mio Sherlock, la vita alla mia morte.

Mi parlano di te, mi sussurrano, mi tengono compagnia anche a notte fonda. Le sento confabulare, ascolto il loro vociare mentre provo a convincermi che sia solo una mia illusione. 

Sappiamo entrambi che non lo è. 

Tucker dice che non c'è più molto tempo ormai, che ho bisogno di prepararmi al meglio per lasciare che il tutto mi scivoli addosso. 

Di cosa sta parlando? Perché pare che loro provino a nascondere l'ovvietà? 

Dice che anche di parlare con Harry, lo stesso Harry che scoppia a piangere appena mi vede. Mi nota, riconosce i miei passi e scappa: scappa dalle sue paure. Scappa anche dalle mie. Niall dice che gli passerà, che prima o poi dovrà pur passargli. Non ne sembra molto convinto, però. Pare provare a consolarmi, a darmi l'illusione di poter raggiungere l'utopia che è la mia salvezza, a fantasticare su come sarei ora se la vita fosse stata più clemente. 

Sai una cosa? La mia esistenza, non la cambierei di una virgola, perché non avrei conosciuto te.

Eri una costante, mi spronavi a dare il meglio quando tutto sembrava andare per il verso sbagliato: eri la ragione per cui non rinunciavo a crederci. Ed ora sei sparito, quando quello che dovrebbe scomparire per il bene di tutti, sarei io.

Anche Dana è una presenza costante: afferma che "Fanculo tutto, e rilassati" potrebbe diventare il mio nuovo motto. Dottie sarebbe stata fiera di lei: io invece, noto quale tonalità utilizza, vedo come stringe i pugni e e tortura le unghie.

Vedo come una persona possa farne soffrire un'altra?

 Come si smette di soffrire, Zayn? Tu ne eri capace, eri la dimostrazione vivente della gioia.

Non credo riuscirò mai a risolvere questo enigma, l'indovinello più complesso a cui abbia mai cercato di dare una risposta. Una soluzione che ho sotto il naso, ma che non riesco a cogliere. C'è qualcuno più bravo di noi in questo gioco, ce ne sarà sempre uno; e stiamo perdendo miseramente. 

Non puoi vincere contro il Destino. Non puoi provare nemmeno a giocarci, è una partita dalla fine prevedibile.

Ho perso il controllo di me stesso da quando l'ho scoperto: è come se fossi stato posseduto da un'entità maligna multiple volte, come se ormai, fossi solo uno spettatore, il pubblico di uno spettacolo spaventoso. 

In fondo, qualcuno ha capito: lui sì che ha colto l'attimo.

Firmato,

La tua musa.

PS.

Il gioco sta finendo: non voglio che succeda.  Neanche loro lo vogliono.

Giochiamo ancora?




Moi:

Ditemi cosa pensate della situazione: la soluzione è semplice( o forse no?)

Inoltre, come è andata a voi scuola? A me abbastanza bene; non mi lamento.

Love you all.

Faded(Pictures of you haunt my mind)Where stories live. Discover now