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Appena lui e Frank furono usciti dal portone di casa, Gerard si appoggiò al muro e sospirò pesantemente.

"Cosa ti ha detto Mikey prima di uscire?" gli domandò Frank, e il ragazzo alzò lo sguardo su di lui. E nella sua mente comparve immediatamente l'immagine di Frank in boxer steso sotto di lui, con quell'espressione di piacere dipinta in volto e intento a...

Gerard arrossì vistosamente sotto lo sguardo interrogativo di Frank, che lo fissava con le sopracciglia inarcate. "Beh ecco mi ha detto" iniziò schiarendosi la gola e cercando di darsi un contegno. "Mi ha chiesto com'è questa storia della colazione a mezzogiorno e mezza, e poi se non stavamo forse... " Il ragazzo non concluse la frase e scosse il capo, e Frank ridacchiò.

"Dovrebbe sentirsi profondamente in colpa" commentò. "Ci ha interrotti nel momento migliore"

Gerard riportò lo sguardo su Frank arrossendo di nuovo e lo vide trattenere un sorrisetto mordicchiandosi il piercing. "Cazzo" borbottò. "Maledizione a lui"

Frank a quel punto rise e gli si avvicinò, appoggiando una mano al muro dietro di lui e bloccandocelo contro. Poi si allungò leggermente per sussurrargli all'orecchio: "La prossima volta possiamo anche lasciarlo fuori dalla porta"

Gerard ridacchiò un po' imbarazzato, anche se stava iniziando ad abituarsi ai momenti sfacciati di Frank e di certo non gli dava fastidio questo suo lato del carattere, anzi. Senza pensarci allungò le braccia e lo strinse a sé, lì in mezzo alla strada mentre gente di ogni genere passava loro accanto, ignara, e Frank lo abbracciò a sua volta appoggiando la testa alla sua spalla con un sorriso. Rimasero fermi così per un po', poi la pancia di Frank brontolò affamata e Gerard si allontanò con un sorrisetto.

"Potremmo andare a pranzo da qualche parte" propose con uno sguardo canzonatorio. "Tanto per dire eh" ridacchiò, e Frank gli diede uno spintone.

"Eh dai, non prendermi in giro!"

Gerard rise e fece un paio di passi verso l'attraversamento pedonale che avevano di fronte, tendendo una mano verso di lui per invitarlo a seguirlo. Frank fissò la sua mano per un attimo e poi la prese, incredibilmente timido tutto d'un tratto. Anche Gerard fissò le loro mani unite e strinse le labbra, insicuro. Nessuno dei due disse niente comunque, e quando si avviarono verso il posto a cui Gerard aveva pensato per il pranzo erano ancora per mano. Molto impacciatamente, ma pur sempre per mano.

"Eccoci" disse il più grande indicando un'insegna e rallentando il passo. "Non è esattamente un ristorante serio o altro, ma si mangia bene e si riesce anche a non spendere un capitale"

"Perfetto" sorrise Frank, e Gerard sorrise di rimando pensando che nessuno era mai stato d'accordo con tante sue idee tutte insieme. "Entriamo, sto morendo di fame. Tra poco ti azzanno un braccio" affermò Frank serio.

Il ragazzo ridacchiò scuotendo il capo e spinse la porta d'ingresso. L'interno del locale non era niente male, ordinato e pulito anche se molto semplice e per nulla formale. C'erano un paio di tavoli occupati da quelli che dovevano essere impiegati e lavoratori in pausa pranzo, e un altro paio da gruppetti di tre o quattro persone, tutti piuttosto silenziosi e tranquilli.

Immediatamente un cameriere si avvicinò a Gerard e Frank. "Buongiorno" li salutò con un sorriso. "Volete un tavolo? Per due?" domandò, e Gerard annuì ringraziandolo. Il cameriere li accompagnò verso un tavolino piuttosto laterale e consegnò loro due menù in cui Frank si immerse immediatamente. Gerard lo osservò divertito per un attimo prima di mettersi ad esaminare il suo, cercando qualcosa che avesse voglia di mangiare.

"Com'è questo?" gli chiese Frank ad un tratto, indicando il nome di un piatto e tendendo il menù verso di lui. Gerard lo esaminò per un secondo.

Face It - (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora