SanHa -Rosa

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"Studiate da pagina 237 a 240 per domani. Non voglio dimenticanze." La professoressa stava consegnando come ogni giorno una montagna di compiti e io, come ogni santa volta, li scrivevo su quel povero diario stracolmo. Suonò la campanella delle fine delle lezioni e mi sentii più sollevata, finalmente avrei calmato la mia fame. Sentii lo stomaco brontolare mentre chiudevo lo sportello dell'armadietto rosso e mi piegai in due, stringendo i denti.
"Cavolo che fame" strinsi i pugni, dirigendomi verso la mensa quasi vuota. I professori stavano nel solito tavolo a mangiare piccole porzioni invece gli altri ragazzi avevano i vassoi pieni di roba. Mi avvicinai alla cuoca e presi il menu prefissato da mia madre. Pagai subito e mi sedetti in un tavolo abbastanza lontano da occhi indiscreti. Ero sempre da sola, non perché non avevo amicizie ma perché ero davvero molto timida. Gli unici amici erano Ronny, una ragazza in scambio culturale come me e Sanha, un ragazzo coreano poco più grande di me che mi aiutava con i compiti. Non mi accorsi di aver già finito il mio pranzo e rimasi ancora affamata, tutta colpa di mia madre fissata con le poche calorie.
Mi alzai tremando per il freddo invernale e mi incamminai verso l'aula di musica, di li a poco avrei dimenticato la fame e il freddo.
Le lezioni di chitarra erano riservate solo agli allievi più bravi e io ero davvero appassionata. Frequentavo felicemente le lezioni, mi trovavo bene con il maestro e avevo sempre buoni voti. Durante queste lezioni potevo essere me stessa, potevo esternare le mie emozioni tranquillamente.
"BIANCA!" mi chiamò Ronny dal corridoio. "Finalmente ti ho trovata. Io oggi non ci sono alle lezioni di chitarra, ho un impegno. Mi hanno detto di dirti però che ci sarà lo stesso il maestro, anche se sei da sola. Ciao"
La salutai abbracciandola e poi mi sedetti dentro l'aula. Non mi sentivo proprio al sicuro, avrei dovuto stare da sola per 3 ore con un uomo più grande di me. Mi morsi l'interno guancia, fancendo dondolare le gambe dalla sedia.
"Ciao" disse SanHa sporgendosi dalla porta. Alzai velocemente lo sguardo, sentendo il cuore battermi forte. I battiti accelleravano solamente a sentire la sua voce. "C-ciao" lo salutai timidamente. Mi sorrise, e il suo sorriso mi fece perdere il fiato.
"Che ci fai qua tutta sola?" Chiese entrando nell'aula e sorridendo.
"S-sto aspettando il maestro di chitarra, oggi ci sono solo io."
Si stava avvicinando violentemente e sentivo il mio spazio vitale restringersi a causa delle sue mani.  Ne appoggiò una sul mio ginocchio scoperto e poi mi guardò dolcemente, assicurandomi che non avrebbe fatto nulla di male. Mi lasciai andare, mi sentivo completa vicino a lui, come se potesse supportarmi in un crollo improvviso.
"Erano giusti i compiti?" Chiese d'un tratto facendomi sobbalzare.
"Certo, grazie. Mia mamma ti ha invitato un giorno a fare merenda da noi, per ringraziarti"
Abbassò la testa, scuotendola.
"Non serve, lo faccio volentieri."
"Dovremo pur ringraziarti in qualche modo no?"
"Non serve. Mi dai ogni giorno qualcosa indietro."
Mi morsi le labbra, mi piaceva così tanto. La sua voce usciva dolcemente dalle sue labbra rosse e umide mentre le sua mano calda stringeva la mia coscia fredda. "E per esempio? Come ti sto ringraziando?"
"beh mi ringrazi tramite la tua presenza. Mi rendi sempre felice".
Il mio cuore fece un tonfo improvviso e lo sentii battere in gola. I suoi occhi erano fissi sui miei e piano piano si stava avvicinando.
"Salve ragazzi, disturbo? SanHa, è la terza volta che le dico di non disturbare le lezioni di chitarra della signorina Bianca"
SanHa sbuffò, roteando gli occhi all'indietro. Mimò un 'scusami' con le labbra e se ne andò,  lasciando la stanza fredda. Il maestro appoggiò la chitarra sulla cattedra e accese la luce, si sedette davanti a me e mi guardò  apprensivo.
"Ti piace SanHa ma non sai come dirglielo, non è così?"
I miei occhi si ingrandirono e arrossii velocemente. "S-si"
"Beh, col tempo riuscirai. Non correre"
Il maestro lasciò la chitarra sul tavolo e andò a prendere uno spartito dal mobile.
Presi la chitarra in mano e la sistemai sulle gambe, iniziando a tracciare con le dita sottili alcune note.
"Ho dimenticato uno spartito nella sala insegnati, aspetta un paio di minuti senza combinare guai"
Annuì,  rimettendo la chitarra costosa sulla cattedra, avrei suonato solo in presenza del professore.
Mi alzai in piedi e mi misi vicino ai termosifoni, guardando nostalgica verso Busan. Sospirai, mi mancavano le vecchie amicizie.
Canticchiai alcuni accordi e mi scaldai per bene le coscie sui termosifoni, l'inverno era diventato pungente. Alcuni fiocchi di neve scesero piano sull'erba lasciando una piccola goccia d'acqua fredda.
"È bello non è vero?"
Chiese SanHa abbracciandomi da dietro. Le sue mani mi arrivavano alle spalle, essendo più alto. Deglutii, sentendo la sua vicinanza.
"Se ti becca il maestro sei fritto"
Dissi stringendo i denti.
"Non me ne importa. A me interessi tu" i miei occhi si incatenarono ai suoi e mi fece girare verso di lui.
Tutto intorno si fermò. La neve contornava i nostri corpi canditi e intagliati perfettamente nella penombra della classe, i battiti di ognuno di noi facevano Sì che ci fosse una melodia sotto tutta questa perfezione.
Sentivo il suo fiato caldo sulle mie labbra e un brivido percorse il mio corpo freddo. Chiusi gli occhi e sentii una sensazione strana farsi spazio nelo stomaco, le labbra di Sanha intanto si appoggiarono sulle mie.
Mi strinse le mani e poi si staccò, dolcemente. "Sei bellissima" disse passando un dito sul mio viso.
"La tua fisionomia europea mi ha sempre fatto impazzire" disse lasciando un piccolo bacio sulle mie labbra rosse.
"SANHA, ANCORA QUA?" chiese il professore tonante.
Strinsi di getto la mano di Sanha, gliele avrebbe suonate.
Mi misi di fianco a lui e mostrai le nostre mani intrecciate al professore.
"Beh, mi sono appena accorto che ho dimenticato l'astuccio. Ti do a disposizione 3 minuti per uscire dall'aula" disse nascondendo un sorriso affettivo dalla mia parte.
Abbassai lo sguardo sorridendo, il professore se ne andò,  lasciandoci di nuovo da soli.
"Non è finita qua" disse Sanha sorridendomi e lasciandomi un bacio sulla fronte. Lo seguii con lo sguardo finché non lo persi di vista.
Sanha, probabilmente sono innamorata di te.


Dedicato a  IGot71912

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