Mark Tuan - rosso

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Mi alzai come ogni giorno.
Mi vestii distrattamente come ogni giorno.
Mi truccai come ogni giorno.
Tutto era come ogni giorno. Tranne che per una cosa, i miei sarebbero partiti per 3 giorni per Busan.
"Mi raccomando Mark, sta attento a tua sorella Sara" disse il mio patrigno puntandomi il dito contro.
Roteai gli occhi e continuai a mangiare la mia colazione.
"E tu Sara, non rimanere chiusa in casa. Esci qualche volta"
"Ma che problema c'è se ascolto la musica?" Mark sogghignò e mia madre lo notò.
"C'è che puoi passare del tempo con tuo fratello"
"Fratellastro" la corressi io.
Non volevo che mi affibiassero quel tipo a me, soprattutto come fratello. Non andavamo semplicemente d'accordo. Io sono molto agressiva mentre lui è dolce e carino con tutti.
Dopo venti minuti dalla partenza dei miei, mi chiusi in camera, come ognu volta. Feci partire qualche canzone con gli auricolari e guardai fuori dalla finestra il tempo nuvoloso e freddo. Amo questo genere di tempo anche perché mi si addice.
Spensi la musica e mi sdraiai sul letto.

Mark's pov

Facevo zapping sulla tv ma non c'era nulla di interessante, chiesi a qualche amico di uscire ma nessuno era libero.
Feci qualche selca ad aegyo e poi andai nel piano superiore, per cercare Sara e invitarla a mangiare un gelato.
Appena mi avvicinai alla sua porta, sentii il duo respiro sommosso e irregolare. Lo sapevo che non ascoltava musica proprio tutto il tempo e quando la beccavo connla fronte sudata, immaginavo ogni volta cosa aveva fatto.
Mi sporsi un poco e riuscii ad intravedere il suo viso innocente in preda al suo stesso piacere. Cercai di non emettere alcun suono ma fu davvero un'impresa. Mi allontanai dalla sua camera e mi calmai a poco a poco camminando verso il centro.
Sara non si sarebbe nemmeno accorta della mia assenza, ma comuqnue presi una pallina di gelato anche per lei. Tornai indietro con tutta la calma del mondo e appoggiai la scatola sulla tavola, chiamandola a gran voce.

Sara 's pov

"SARAA!" Mi chiamò urlando Mark. La sua voce era cosi irritante. Uscii lentamente dalla dispensa e gli tirai una sberletta sulla nuca.
"Sono qua coglione" dissi afferrando la scatola.
"Cosa diavolo mi hai portato?" Dissi disprezzando come ogni volta le cose che toccava lui.
"Un po di gelato. Ho pensato che ti poteva andar bene dopo una lunga sudata" disse mordendosi il labbro.
Il mio sguardo si fiondò sui suoi pantaloni, concentrandosi sull'erezione evidente.
"M-mi hai sentito?" Chiesi titubante.
"Ti sento ogni volta. " disse sorridendo in modo malizioso.
"Cazzo..." mi morsi la guancia interna, stringendo la felpa bordeaux alla vita.
Sentii improvvisamente le sue dita intorno ai miei fianchi e la sua erezione sul mio fondoschiena.
"Allontanati" gli dissi trattenendo la mia voce.
"Perché mai. Potrei darti doppio piacere. "
Era dannatamente vero. Ma non mi sarei mai lasciata toccare da uno come lui. Non gli avrei minimamente permesso di toccarmi.
La dua mano lentamente scendeva ai bottoni dei miei jeans a vita alta, per poi infilarsi dentro le mutandine.
"Togliti" dissi spingendolo.
Riuscii ad allontanarlo ma invano, voleva il mio corpo. Sentivo il mio basso ventre in fiamme mentre mi sollevava per appoggiarmi al bancone e così infilarsi tra le mie gambe.
Persi il controllo del mio corpo oramai in preda all'eccitazione più totale. Si fiondò sulle mie labbra succiandole e mordendole, giocando poi con la mia lingua. Scese poi sul collo trovando velocemente il mio punto debole e abusandone a pieno.
"M-mark" dissi a denti stretti gettando la testa all'indietro mentre una sua mani circondava un mio seno, sotto la maglia nera.
"Andiamo in camera ti prego." Riuscii a pronunciare quelle parole con quel poco di fiato che avevo, mentre iniziavo a sentire i miei umori farsi strada tra le gambe.
Mi prese in braccio, sostenendomi tramite il sedere, che palpava e stringeva rudemente.
Mi appoggiò sul mio letto ma ripresi coscienza di me stessa e lo spinsi via, correndo in bagno e chiudendo a chiave.
"PERCHÉ FAI QUESTO" Dissi verso la porta.
"PERCHÉ VOGLIO SENTIRTI ANSIMARE PER ME." rispose lui con lo stesso mio tono.
Si allontanò dal bagno, facendomi così uscire. Andai verso la sua camera e notai che era disteso sul letto, intento a calmare la sua erezione.
Guardai attentamente il sui petto alzarsi ed abbassarsi dolcemente mentre la sua lingua faceva capolino più volte dalle sue labbra rosa e morbide.
"Cosa devi perdere" mi dissi a me stessa portandomi una mano sulla mia intimità e gemendo silenziosamente.
"Una volta può essere anche l'ultima" dissi stringendo i pugni e spalancando la porta.
Mark si mise a sedere sul letto preoccupato e io mi fiondai su di lui a cavalcioni.
"Ah Sara grazie a dio" mi strinse i fianchi e lo guardai intensamente, notando la sua maglietta bianca aderire al suo petto scolpito.
Sospriai e guidai il gioco. Presi la sua mano e lo portai nella mia camera, ma stavolta sicura di me stessa, e lo buttai sul letto matrimoniale.
Mi sfilai la felpa e la maglia, rimanendo a petto nudo. "Non ti immaginavo così" disse guardandomi e mordendosi le labbra.
"Fa silenzio" spinsi il mio corpo sul suo, facendolo aderire e la sua erezione si fece sentire ben presto.
Sfilai la sua felpa nera insieme alla maglietta e lo feci rimanere in pantaloni. Alzò i fianchi verso i miei, facendo strusciare il suo membro contro la mia intimità fradicia.
"A-ah Mark" lui sorrise compiaciuto, facendomi girare velocemente e quindi scambiandoci le posizioni. Mi sfilò i pantaloni buttandoli chissà dove. Notai i suoi jeans neri strappati,
Ma probabilmente troppo tardi perché erano per terra. 
Mi spinse sul materasso, facendo scontrare i notri fianchi più volte e così facendomi ansimare.
Sentii inaspettatamente una su dito dentro me e gettai la testa all'indietro,  beandomi di quel lusso.
"Ah-a" gemetti contro le sue labbra e lui sorrise compiaciuto. Aggiunse un altro dito e grazie alla sua capacità mi lasciai andare al mio primo orgasmo con lui.
Era tutto così fantastico e splendido, le sue labbra morbide mordicchiavano dolcemente tutto il mio petto lasciando delle macchie rosse ben visibili.
"S-sara voglio decidere io" disse mordendosi le labbra e spingendo il mio corpo verso il basso.
In tutti questi anni non avevo mai provato così tanto piacere come quella fatidica notte. Riuscì a farmi urlare il suo nome e, come tanto voleva, a farmi ansimare per lui.
Da quel giorno ogni volta che i nostri genitori non ci sono, continuiamo a darci piacere l'un l'altro, provando sempre cose nuove.

Dedicato a Sara_Tuan
Spero ti piaccia♥

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⏰ Last updated: Oct 09, 2016 ⏰

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