CAPITOLO 1

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Song - another love, Tom Odell

Avete presente quando siete in un posto? Qualunque posto.

Che è speciale per voi.

Può essere nel lettone sotto le coperte, che usate come guscio, una sorta di scudo impenetrabile.

Può essere su un albero, il più alto, per cercare di vedere il mondo da una posizione diversa, dove per un po' potete sentirvi in cima a ogni cosa.

Può essere nell'angolo più remoto di un parco, dove i genitori non ci portano i bambini, perché è troppo isolato ma voi, voi lì siete soli e state bene.

Avete presente ?

Io ce l'ho un posto, un luogo dove ci sono solo io, dove tutto il caos che mi circonda svanisce, dove le persone svaniscono. E io mi sento bene, mi sento libera da tutti i problemi che la vita purtroppo mi ha dato. Un luogo sicuro dove nessuno mi disturba, dove non ci sono i pettegolezzi e gli insulti delle persone, lì loro sarebbero come formiche in un deserto e i loro commenti come lucciole in mezzo ad un universo di stelle.

Sto bene lì.

L'acqua è sempre stata una sorta di luogo sicuro, come quando da bambini si costruiscono i fortini in casa con cuscini e coperte. Il mio fortino è sempre stato l'acqua. Quando nuoto o quando sto semplicemente a stella a guardare il cielo mi sento come se fossi il capo del mondo. Fluttuo tranquilla sul pelo dall'acqua e non penso, no! Noi pensiamo solo quando siamo tristi, e io lì non lo sono affatto.

Ora mi trovo in un bellissimo lago, è molto distante da casa mia, ma ci andrei anche tutti i giorni se fosse per me. L'acqua è abbastanza fredda, e questo mi provoca brividi in tutto il corpo,non ci faccio molto caso però, perché io sto bene. Strofino le dita fra di loro e il tempo passato in acqua si fa sentire. Ho le punte delle dita grinzose, ma ormai sono abituata. Le mie mani sono bianchissime, come tutto il mio corpo, sono una stella in un immenso mare di cielo notturno. Giro la testa e vedo i miei capelli che fluttuano nell'acqua, sono rossi di un rosso che fa pensare subito al fuoco, il che è un vero controsenso.

Guardo in alto e il cielo mi travolge. È azzurro tempestato di nuvole soffici e bianche, è come un'opera d'arte, nessuna di quelle nuvole è messa senza motivo.

Inizio a non sentire più le dita dei piedi, non riesco proprio a muoverle. Gli occhi iniziano a bruciare, ma non li chiudo no, non sono pronta.

Come potrei chiudere gli occhi davanti a un cielo così. Ho ancora un'immensità da scoprire, sarebbe maleducato da parte mia, no?

Sento il corpo gelare. Alzo un braccio e guardo la mia mano: è più bianca del solito, è pallida , trasparente, pare carta velina.

Non riesco a muovermi, ho freddo e non ho forze.

Passo la lingua sulle mie labbra, sono gelide e ruvide, tremano e devono essere di un colore tra il viola e il blu come i mirtilli.

La morte non mi ha mai spaventata, l'ho sempre trovata solo come un timeout, dopo una lunga corsa verso i tuoi obbiettivi. Non è la fine.

La morte è solo un timeout.

Il mio respiro rallenta, come i miei battiti cardiaci.

Sto entrando in ipotermia.

Mi viene da ridere, è strano lo so ma non lo posso controllare.

Rido, rido come non ho mai riso prima. È una risata debole al di fuori ma dentro, dentro è più forte di una tempesta.

Il respiro rallenta ancora, come i miei battiti cardiaci.

Mi addormento.

Il mio luogo sicuro è diventato il mio posto di time out.

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Spero vi piaccia!

-vale

Please, stay.<<h.s.Where stories live. Discover now