Risi, mentre i colori si schiarivano, i contorni delle figure intorno a me si definivano e le mie palpebre trovavano la forza di aprisi completamente. Percepivo il calore della luce sul mio viso, e continuai a ridacchiare sommessamente.
Alzai la testa dallo schienale del divano, e godetti nella sensazione della testa pesante come un macigno, che da tempo mi mancava tanto al mattino.
E continuai a ridere.Stavo diventando pazzo? Prima non riesco a prendere sonno, parlo da solo, sento le voci e ho visioni di facce sorridenti.
No, sapevo di non essere ancora impazzito, anche se ero contemporaneamente conscio che lo sarei divento, con la vita che facevo.
Risi per l'improvvisa fantasia del mio sogno, e -infondo- perché ero felice di aver dormito. Era bellissimo e inquietante, un tormento e qualcosa che avrei voluto rivivere ancora.
Come quando la mattina si viene crudelmenti trascinati via dal mondo dei sogni, e si cerca inutilmente di aggrapparsi a quei frammenti di ricordo, esuli dal risveglio. Frammenti che si rimpiccioliscono sempre di più, come ghiaccio al sole, fino a sparire, quando i piedi ormai sono a contatto con il pavimento gelido.
Poggiai i gomiti sulle ginocchia, incurvandomi. Portai una mano dietro il collo ed emisi un roco rantolo di dolore. Non avevo dormito in una posizione molto comoda, ma almeno avevo dormito.
"Vuoi che ti faccia un massaggio?"
Alzai la testa. Spalancai gli occhi. Non mi mossi, paralizzato. Potevo chiaramente percepire ogni pelo rizzarsi sulla mia pelle.
No, non era quella voce. Quella voce era solo un sogno.
Non poteva essere."Ehi, mi hai sentito? Gerard?"
Mi alzai in piedi di scatto e mi voltai, tutto il corpo irrigidito. In contemporanea a quest'azione, una marea di pensieri sommergeva la mia mente, la travolgeva, confondeva e guidava sulla via del terrore. No, non ero mai stato un cuor di leone, lo ammetto.
Era un ladro?, mi domandavo, un assassino? Mikey dov'era? Che ore erano? Se gli avesse fatto del male? Come conosceva il mio nome?
Ma la persona che mi ritrovai davanti non rispecchiava nessuna delle mie preoccupazioni.
Era solo un ragazzino.
Mi sentii immensamente sollevato.
E mi diedi dello stupido quando, dopo essermi alzato in quel modo, il ragazzo sobbalzò e portò le mani in avanti.
Era basso, capelli neri, una t-shirt scolorita, jeans neri strappati all'altezza delle ginocchia, un luccicante piercing al labbro, dei guanti. Aveva la mia chitarra dietro la schiena, la tracolla che gli stringeva sul petto, come non volesse assolutamente separaesene.
Ma non fu questo ciò che mi colpì di più in lui.
Ad attirare la mia attenzione furono i suoi occhi. Dei luminosi cristalli verdi con sfumature nocciola, incorniciati da due linee nere che formavano delle rozze "X", il cui punto di incontro era posizionato sui suoi occhi. Linee che contrastavano in un modo che mi sembrò quasi... crudele, violento, con la pelle dal candido colore del latte.Beh, pensai, ognuno può fare al proprio aspetto ciò che gli pare.
"Oh, scusa... mi sono un po' spaventato -lui ridacchiò, incrociando le braccia e scuotendo la testa in modo divertito- sei un amico di Mikey?"
La sua risata aumentò, suonandomi alquando indiscreta.
"No, no. Comunque il fratellino è andato a scuola. Ha pensato di non svegliarti, visto come dormivi bene."
Corrucciai le sopracciglia e mi voltai a guardare l'orologio. Le 11:17.
Quel tipo, in qualche modo, mi stava spaventando.Era come se emanasse un vento gelido, come se i colori intorno a lui si scurissero. Sembrerà assurdo, ma sembrava che la stessa luce del sole volesse evitare di toccarlo.
"C-chi sei?"
Dissi, sorprendendomi nel trovare le mascelle indolenzite e i denti che battevano.Sul suo viso sorse un cupo sorriso, un sorriso sadico, eppure riuscivo a percepire velo di opprimente tristezza, oltre quei denti brillanti.
"Sono il tuo schiavo, il tuo demone, il tuo servo, il tuo tormento, anche il tuo maggiordomo, se tu lo volessi. Sono qualsiasi cosa tu voglia, farò qualsiasi cosa tu mi ordini, avvererò qualsiasi tuo desiderio."
Gerard riflettè sulle parole del ragazzo, pronunciate con calma ma decisione, con noncuranza, come se fossero un testo studiato a memoria.
In effetti, pensai, forse non è troppo presto per impazzire.
Heilà.
Spero che come inizio non sia troppo male. I capitoli sono ancora molto corti, ma non per molto, prometto. Vi ricordo, cari lettori, di stellinare il capitolo se vi è piaciuto, di lasciare un commentino con un insulto educato se non vi è piaciuto, così che possa cercare di migliorare.
Grazie 🖤🖤🖤
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Six Wishes.
FanfictionFRERARD COMPLETA Per il mondo intero è un demone strisciato fuori dall'inferno. Per me, un angelo caduto dal cielo. ● ○ • ° Eh nulla stavo vedendo Aladdin per la centesima volta e ho pensato: "Meh. Frerard."