Sfogo delle 00.51

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Nella mia ancora breve vita, mi hanno sempre detto che sono una ragazza estroversa, solare, intelligente e dai grandi valori.
Mi sono sempre chiesta dove la gente vedesse tutto ciò.
Sono una testa totalmente incasinata, ne combino una dopo l'altra e riesco a perdere le persone a cui tengo di più senza quasi saperlo.

Mi sento avvelenata dentro.
Quel senso costante di logoramento che mi pervade la gola e il petto.
Un costante peso sulle spalle e una voragine nella pancia.
Non so nemmeno definire in modo concreto il mio stato d'animo. Ma non importa, ho dato informazioni sufficienti per farmi dare della vittima e di quella che si lamenta.

Sono davvero esausta e stupefatta dalle persone. Do loro troppa fiducia, troppa speranza, e mi fottono.
Ma va tutto bene.
Penso che l'essere umano per definizione sia facilmente sostituibile. Insomma, ci stanchiamo anche di noi stessi, figuriamoci degli altri.
È comprensibile, non tutti riescono a starmi dietro.
Sono una contraddizione costante, passo dal dire stronzate e ridere per tutto, a isolarmi totalmente e non volere nemmeno me stessa.

Ultimamente non mi sento nemmeno poi così tanto una buona persona.
Sparo merda su tutto e tutti, e odio che la gente provi compassione per me o mi dica che c'è e poi non c'è mai. O magari quando ti scrive poi si finisce a parlare dei suoi problemi, che magari per quanto oggettivamente siano grandi ed importanti, non me ne fotte una minchia.

Per non parlare poi di quelli che giudicano senza conoscere o sapere. Non sono obbligata a mostrare il meglio di me, tanto meno a divulgare gli affari miei. E molto spesso non lo si fa per cattiveria o malafede, ma per il semplice fatto che non si vuole dare peso aggiuntivo agli altri o perché parlarne fa stare male.
Per quanto grandi possano essere quelli degli altri, tra l'altro, non significa che i miei non mi facciano soffrire.
Non siamo tutti uguali, dio santo.
Abbiamo una resistenza e una capacità di metabolizzare il dolore differente gli uni dagli altri.
Magari io non capisco come ti senti ma probabilmente nemmeno tu capisci me.
Quindi basta giocare a chi sta peggio.
Sono veramente stanca di tutta questa situazione.

Non rincorro più nessuno, perché mentre io corro dietro le persone, chi corre dietro di me?
Quindi ora io mi siederò qui, e chi vorrà, si metterà accanto a me, altrimenti quella è la porta.

Non ne posso più di essere sempre messa in discussione solo perché ho idee diverse.
Non esiste una sola verità e vi assicuro che molto spesso non è né la mia né la vostra.

Pensano tutti di aver capito tutto dalla vita e come gira il mondo, ma fidatevi che la strada è ancora lunga.
Dovremmo un po' tutti rivisionare il significato della parola umiltà e fissare qualche limite in più.

Detto questo, buonanotte.
Scusate per questo sfogo generale ma dovevo buttare fuori un po' di cose.
Vi voglio bene, Mats.

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