Ballo di Mezzanotte! GrUvia

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Ballo di MezzaNotte 🎊🌌🌝🌕

La grande villa era stata addobbata per l'occasione e ora, più che una grande casa ottocentesca, pareva un castello. Il lucente lampadario realizzato con vetri colorati risplendeva al centro della grande sala. La luce argentea tipica di una fresca sera di mezz'estate filtrava dai balconi lasciati aperti e attraversava la grande e circolare sala. Il sostilzio d'estate era un evento unico, ma ancora di piú se festeggiato a Magnolina, nel regno di Fiore. Fuochi d'artificio, dolci prelibati, musica e tante altre "meraviglie" erano in programma. Tutti aspettavano solo la fatidica mezzanotte.

Tutti tranne una bellissima fanciulla vestita di un lungo abito monospalla che scendeva morbido lungo il corpo perfetto. Le gambe lunghe e snelle coperte dalla gonna con lo spacco sulla gamba sinistra, il corpetto forse un pó stretto visto il decolté mozzafiato e l'unica fascia in vita con lo scopo di falla sembrare ancora più magra. L'abito azzurro era inoltre impreziosito da un intreccio di lacci che coprivano la schiena e la gonna scendeva aderente sul fondoschiena che, inutile dirlo, molti uomini si fermavano a fissare.

La fanciulla in questione se ne stava sulla terrazza, schiena dritta e testa bassa, appoggiata alla ringhiera, sporgendo il busto verdo il panorama. Una fascia di sabbia chiara ma che ora, al calar della notte, sembrava più nera di quanto ricordasse circondava quel lato di Palazzo. Il mare calmo si sollevava in piccole onde che alla fine s'infrangevano sulla sabbia, trascinandosi dietro granelli e sassolini. Tanto era delicato il tocco di quella infinita distesa di acque azzurre ora più scure visto il cielo blu, che parevano una carezza, come quella che la madre lascia sulla guancia paffuta del figlio con un amore indescrivibile.

Le labbra sottili della ragazza, ricoperte di un leggero strato di rossetto, si piegarono un pó verso l'alto, quasi il fantasma di un sorriso le avesse baciato gli angoli delle labbra. Con malinconia la ragazza passo una mano tra la chioma azzurra del cielo la mattina, all'Alba, quando il ricordo e i sussurri della notte s'infrangono. I capelli sottili ondulati scendevano sulle spalle come onde. Alzó di poco il capo, lasciando che la tenue luce lunare illuminasse i tratti di quel dolce e incantevole viso dalla pelle di porcellana, gli occhi del mare profondo scrutarono attenti l'orizzonte, quasi volesse imprimere a fuoco ogni forma e colore. Quegli occhi sembravano il mare in tutto e per tutto: o li navigavi o ci affogavi.

Un leggero vento, probabilmente di passaggio scosse non solo le chiome verdi, ma scompose anche la morbida chioma turchina. Il vento freddo sfioró la pelle della fanciulla così come una lama, fredda e a tratti pungente, ma senza infierire, un tocco delicato, come quello di una mano che per quanto fredda possa essere inevitabilmente infonde calore umano.

E come richiamata quella sensazione nostalgica di poco prima le riscaldó il cuore. La luna, in un modo o in un altro, riuscita a infonderle sicurezza e serenitá.

《Juvia》la richiamó una voce profonda, e la ragazza non ebbe bisogno di votarsi per sapere chi l'aveva chiamata, automaticamente il suo cuore perse un battito per poi riconquistarne man mano. Un sorriso le increspó le labbra e lo mantenne anche mentre si voltava e guardava con occhi curiosi e emozionati la figura che stava sul ciglio della porta. Il ragazzo elegante nella camicia bianca e nella giacca blu scuro con le maniche a tre quarti e un fazzoletto del colore del ghiaccio nel taschino di sinistra le regaló un sorriso. Timido e imbarazzato, forse un pó forzato, ma restava il più bel sorriso che Juvia avesse mai visto.

Cosí mentre la mezzanotte arrivava portando l'inevitabile euforia generale al massimo Juvia si allontanava a braccetto del suo Gray-Sama certa che fosse strano che una serata che si prospettava monotona e troppo formale fosse stata rallegrata da un semplice quanto anormale sorriso. Non era la prima volta che le capitava, e capiva che ora c'era qualcuno a cui avrebbe dedicato tutti i suoi sorrisi, uno dopo l'altro.

Così mentre il chiacchiericcio di prima veniva dissolto dalla musica classica Juvia sorrideva, ascoltando forse per la centesima volta quella stessa melodia, simile al suono dell'organo matrimoniale, che si diffondeva nella grande sala. Un concerto di note al piano e al violino riempiva le orecchie e i cuori, una melodia che sapeva di storia ma che di storico o di vissuto, a dir si voglia, non aveva nulla. Ma ció non importava. La musica a Magnolina era cosí, sia che fosse un lento da ballare a mezzanotte o con un tasso alcolico in corpo pari allo zero, sia che fosse un veloce quanto assordante rock rool suonato alla chitarra, la vivevi, non l'ascoltavi e basta ma la vivevi, tanto da innamorartene.

Cosí mentre ballava quel lento romantico con Gray-Sama che era più che altro imbarazzato e a disagio, Juvia lanciava un ultimo "saluto" alla luna che si alzava di più verso il suo trono di Gemma su in quel cielo brillante.

"Il miglior ballo di mezzanotte di sempre" pensó Juvia mentre si stingeva di piú al ragazzo e aspettava, come tutti gli altri, l'estate.

E forse fu proprio mentre aspettava il "cambiamento" che "qualcosa" cambió in lei, e in Gray-Sama.

《A cosa pensi?》le domandó Gray, poggiando la testa sulla spalla della ragazza che poteva sentire il caldo respiro del moro fin dentro il timpano.

《A niente di preciso, semplicemente a cosa cambia》rispose Juvia, continuando a muovere i piedi in sincronia col partner. Avevano ballato cosí tante volte quel lento  He avrebbero potuto farlo ad occhi chiusi, tanto i passi e le movenze le conoscevano a memoria, eppure quel semplice quanto formale ballo non aveva mai perso la sua eleganza.

《E cosa cambia?》chiese con un mezzo sorriso che, e Juvia sapeva di non aver idea di cosa rispondere, eppure doveva aspettarsela una certa domanda.

《Tutto, tutto e niente》rispose, certa di voler tirare avanti quella strana discussione.

Ma Gray tacé, forse impegnato a riordinare i suoi pensieri.

Continuarono a ballare, muovendo i piedi a ritmo della musica che si ripeteva ripetitiva...

Do...re...re... ... fa...la...la...fa

              E cosí via.

Ad un certo punto Gray riprese il discorso.

《E cambia in meglio o...》disse, lasciando la frase in sospeso.

E questa volta Juvia fu certa che il fantasma di un sorriso le avesse baciato gli angoli delle labbra.

《In meglio, noi siamo cambiati in meglio, no?》

Come volevasi dimostrare...qualcosa era cambiato, e questo qualcosa era il qualcosa migliore del mondo. 

[ 1051 parole]



NOTE AUTORE

VERSIONE MODIFICATA DI UNA MIA FIC PUBBLICATA SU EFP.

Okay....quest é la prima di una raccolta dove sarete voi attraverso un commento a suggerirmi una coppia e un promp fondamentale!

Just The Way You AreWhere stories live. Discover now