II

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Jimin, come quasi tutte le mattine, avrebbe voluto urlare. Era così stanco, pur essendo andato a dormire molto presto la scorsa notte. Si sentiva accaldato e a malapena riusciva a tenere gli occhi aperti.
« Tesoro, sicuro di voler andare a scuola? Hai la febbre molto alta, stai a casa». La madre di Jimin si avvicinò a lui, lasciandogli un bacio in fronte.
«Sì, decisamente. Sei caldissimo» sussurrò, preoccupata.
«No mamma, davvero, sto bene» disse rassicurandola ma non funzionò molto, visto il suo tono di voce debole.
«Ho un interrogazione.. importante» continuò questa volta con più convinzione.
Voleva a tutti i costi vedere il suo professore.
Tra un po' di giorni sarebbe partito con la sua famiglia per le vacanze di Natale e non l'avrebbe visto nemmeno in giro, per le strade. O nel parco accanto casa sua, leggendo ogni giorno libri diversi.
«Ma sono sicura che potrai farla un altro giorno, stai davvero male..»
«Mamma, voglio andare davvero. Prenderò un'aspirina e mi sentirò meglio. Non sono più un bambino».

Certamente non era più un bambino. Si poteva, anche, intuire da quei pensieri poco casti che gli venivano in mente al solo pensiero del professore Min Yoongi.
Stava letteralmente morendo. Lì, seduto sulla sedia, con le mani poggiate sul banco della scuola. E lasciando, così, le impronte dei suoi palmi causate dal sudore.
Stava fissando quell'uomo fottutamente attraente non solo ai suoi occhi ma era sicuro che tutto l'instituto andasse dietro al fantastico professore di filosofia.
Quest'ultimo si trovava seduto dietro la cattedra e stava interrogando due ragazze, ansiose di prendere un bel voto.
Il professore stava ascoltando attentamente le alunne, annuendo qualche volta e accarezzandosi il mento.
A quel gesto Jimin si irrigidì, facendo maggiore pressione con i palmi sul banco. Aveva una voglia matta di accarezzare quel viso pallido.
Si morse il labbro inferiore pensando a quello che avrebbe voluto fare insieme a lui.
Baciare così intensamente quelle labbra carnose e rosee, ancora e ancora e poi...
«Jimin, ma mi stai ascoltando?» sentì chiamare il suo nome più volte e si svegliò dal suo stato di trance.
«Dimmi, Jungkook» disse sorridendo ma si poté notare del fastidio quando parlò.
«È suonata la campanella, è ricreazione. Mi fai compagnia per mangiare?» chiese l'amico, spintonandolo leggermente.
"Cosa? Vuole che lo imbocchi?" pensò Jimin, infastidito.
Poi, guardò in direzione della cattedra, dove il suo professore stava sistemando qualcosa dentro la sua cartellina.
«Ehm no, scusami... Dovrei parlare un attimo con il prof» rispose Jimin, accorgendosi poi che il professore avesse alzato lo sguardo, puntandolo su di lui. Arrossì.
«Ma dai, Jimin! Se è per l'interrogazione, tranquillo. La prossima ora sarà di nuovo qui» ribatté Jungkook, tirandolo per un braccio fuori dalla classe.
"Dannazione, volevo parlare con lui. Da solo" pensò.

My Favourite Teacher || Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora