XXII

53 5 0
                                    


L'indomani mattina mi svegliai serena e piena di vita. Avevo fatto un sogno bellissimo e speravo che si sarebbe avverato al più presto:
I Silver Beetles avrebbero debuttato nel mondo della musica definitivamente.
Avevano immense possibilità di diventare più grandi di quelli che erano e piano piano, passo dopo passo, placidamente, ogni giorno diventavano sempre più leggendari.

Mi svegliai verso mezzo giorno e mia madre preparava il pranzo al piano di sotto. Stringevo la mia folk tra le braccia ricordando ogni secondo i sorrisi di quei ragazzi e la bravura nello suonare i loro strumenti veramente coordinatamente l'uno con gli altri.
Lo scivolare delle dita di Paul nei fret del suo basso, la pennata armoniosa ma echeggiante della chitarra di John, il ritmo di Pete, il maestro con le bacchete e infine George, silenzioso ma tenace, veloce ed efficace!
Li veneravo tutti come dei, giorno dopo giorno e ora dopo ora che passavo vicino a loro mi affezionavo sempre più.

Driiinnn Driiinnn

Sentii il telefono squillare nel piano di sotto e aspettai che rispondesse mia madre.

"Gloria! Rispondi tu che io ho le mani occupate!"
Gridò mia madre.
Fui costretta a scendere giù e a rispondere io. Presi la cornetta in mano e la misi all'orecchio:

"Pronto, chi parla?"

<Stavers? Sei tu?>

Riconobbi subito la voce ed esclamai:

"Paul! Ma guarda un pò chi si fa sentire"

<Oggi folk in spalla, insieme andiamo a suonare a casa di John, ci stai?>

"Ma certo! Non vedo l'ora di essere lì con voi, c'è John lì vicino?"

<Ciao Gallinella>
Disse John in sottofondo

"Lo sapevo che c'eri anche tu, Tricheco"

"Amore! Chi è al telefono?"
Chiese mia madre dalla cucina.

Tappai il microfono e le gridai:

"Amici miei, a proposito posso uscirci oggi?"

"Non tornare troppo tardi e stai molto attenta" 

"Si mamma non ho più 12 anni!"

Tolsi la mano dal microfono e parlai nuovamente rivolgendomi a Paul:

"Ha detto di si mia madre, a che ora?"

<appena puoi, anche adesso, ti vengo a prendere alla fine della stradina che abbiamo fatto ieri a piedi e ti conduco da John, ci stai?>

"Tutto perfetto. Mi cambio, ciao Paul!"

Misi la cornetta al suo posto e salii le scale per prepararmi e nel mentre, dall'altra parte della strada, i due ragazzi parlavano...

"Ammettilo Macca, un pò ti piace"

"Chi? Parli di Stavers?"

"Se no di chi?" 

"Non sono questioni che ti riguardano ma se proprio lo vuoi sapere non sono interessato a lei, le voglio solo bene"

"L'amicizia tra ragazzo e ragazza non esiste, sopratutto quando hai voglia di vedere il corpo di una ragazza appena sbocciata completamente senza vestiti. Con le lineature sensuali che fanno venir voglia di saltarle addosso"

Disse John quasi sbavando delineando l'aria per far capire l'argomento.

"Si John, forse sei tu quello cotto allora"

"Beh, non ho detto che non me la farei"
Disse John fiero di ciò che disse.

"Veramente ti ricordo che tu stai con Cynthia."

"Sempre a mettere i puntini sulle 'i', McCartney"

Paul si allontanò da casa
raggiungendo il punto di incontro dettoci precedentemente.
Nel mentre io ero appena uscita di casa con la mia folk nelle spalle. Camminavo verso il punto d'incontro e vidi Paul in lontananza poggiato al muro accendendosi una sigaretta con il suo inseparabile zippo e mi avvicinai a lui.
"Oh eccoti finalmente Stavers"
Mi notò Paul

"Ciao Polly! Già con la sigaretta di prima mattina?"
Gli venni incontro gioendo.

"Eh questo? Un nuovo soprannome? Anche a me? Ma sembra da femmina."

"Eh si, secondo me ti si addice"

"Bene... Senti Stavers devo chiederti una cosa importante"
Si destò per un secondo e mi guardò dritta negli occhi.

"Secondo te è opportuno lasciare la mia ragazza attuale?"

Sospirai e fissai da un'altra parte leggermente imbarazzata.

"Io penso che tu debba fare quel che ti dice il tuo cuore non qualunque cosa esca dalle mie labbra."

Capivo che ci stava ragionando sopra a quell'argomento e mi rendevo conto di quanto poteva essere difficile per lui prendere una decisione. Cominciava leggermente a piacermi e se avesse lasciato la sua ragazza attuale avrei potuto guadagnarci io qualcosa, d'altro canto però gli volevo troppo bene per farlo soffrire e non gli consigliai mai nemmeno una cosa sbagliata.

"Stavers io con lei non ci sto più bene, vorrei capire che cosa fare"

"Quando la rivedi?"

"Non lo so, è già da una settimana che non ci sentiamo più"
Disse tristemente facendo un tiro di sigaretta.

"Beh... chiamala a casa sua e vedi cosa ti dice, magari anche lei la pensa allo stesso tuo modo, chi sa magari ti sta anche già tradendo"

"Grazie per le tue parole Stavers, sono molto utili"

"Non c'è di che. Anche se ti conosco da appena due giorni non posso dire che non ti voglio bene, Paul."

Lui sorrise e automaticamente lo feci anche io. Tra uno sguardo e l'altro alla fine arrivammo a casa di John.

A Day In The Life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora