4

774 31 12
                                    

La sera arriva velocemente. Sono seduta a tavola a cenare con tutta la famiglia, ovvero io, Paolo, mia mamma Silvia e mio padre Lorenzo, quando mia mamma parla. «Quel ragazzo lì...Leonardo, è molto carino, non credi Michi?»

Alzo immediatamente il mio sguardo dal mio hamburger e la smetto di ingozzarmi per guardarla, gli occhi aperti, come se avessi appena detto di aver visto un fantasma. «Non lo conosco.» dico, per non creare sospetti. «Meglio che non si frequentino, verrebbe il suo amichetto Herman a picchiarlo!» Ride Paolo.

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. «Paolo!» «Uh, e chi sarebbe questo Herman?» sorride mio padre. «Non è nessuno! Paolo, santo cielo, potresti smetterla di dire cazzate?» urlo contro mio fratello. «Controlla il linguaggio!» mi rimprovera mia madre. «Vaffanculo!»

Mi alzo, prendo il mio giubbino di jeans ed esco. Passeggio, tra i lampioni accesi e le comitive felici e giusto un po' ubriache.

Dopo cinque minuti, scorgo un insegna di un locale. Fabric, c'è scritto. Decido di entrarci.

Il buttafuori mi fa entrare senza domande. Senza neanche chiedere l'età, che culo.

C'è molta gente, e non ne sono meravigliata, è sabato sera. Mi appoggio al bancone e chiedo un drink al cameriere, e mentre aspetto, prendo il cellulare.

«Hey.» Mi giro e incontro Leonardo. «Hey.» rispondo, sorridendo. Lui fa lo stesso. «Sei da sola...?» Con una pausa mi lascia capire che vuole sapere il mio nome. «Michela.» rispondo. «Mi chiamo Michela. E si, sono sola.»  Intanto il cameriere mi passa il drink e lo scontrino. Prendo i soldi, ma Leonardo mi ferma e paga lui per me. «Grazie.» abbasso lo sguardo, imbarazzata, ma lui mette una mano sotto il mio mento e mi alza la testa.

«Ci sono i miei amici lì, tra cui delle ragazze, vuoi unirti?» Annuisco. Spero di conoscere delle persone simpatiche.

Camminiamo tra la massa di persone e arriviamo ad un divanetto dove ci sono svariate persone. «Ragazzi, lei è Michela, è la sorella di Paolo. » Mi presenta, sedendosi sul divanetto. «Ciao.» saluto e maledico mentalmente Leonardo per avermi rimasta lì in piedi da sola.

«Ciao, io sono Laura!» mi sorride una ragazza e ricambio. Ha i capelli rosa pesca, che io adoro, e porta un rossetto rosso che le sta benissimo. A prima vista, mi sembra molto simpatica, quindi mi complimento con lei per i capelli. Mi si presenta anche un'altra ragazza, Lia, che però mi sembra meno gentile. Infine, c'è un ragazzo il cui nome è Nicolò che sembra molto amico di mio fratello e di Leonardo.

«Allora, che scuola fai?» mi chiede gentilmente Laura. «Il Liceo scientifico, come mio fratello.» rispondo e mi siedo sul braccio del divano. «Figo. Io faccio l'artistico.» Sorrido. «Adoro disegnare. Avrei molto voluto fare l'artistico anche io.» Ed è vero, avevo programmato di fare l'artistico ma non ho potuto a causa dei miei genitori.

L'arte è un punto importante della mia vita. Infatti, dopo il Liceo, ho deciso di fare l'Accademia della Moda, che comprende anche lezioni di arte. Come da copione, Leonardo mi chiede cosa voglia fare dopo il Liceo. «L'accademia della Moda, vorrei lavorare in quel campo.» rispondo e lui annuisce. «Tu?» chiedo. «Ingegneria Aerospaziale.» Annuisco. È lo stesso che vuole fare mio fratello.

Il tempo mi sembra passare velocemente con loro, ed è divertente. Sono molto simpatici. Soprattutto Leonardo.

----

Due mattini dopo mi sveglio per andare a scuola. La domenica l'avevo passata a poltrire sul divano e parlare con Maria e Sara, ed avevo avuto una gran ricarica da sprecare durante il lunedì. Entro in cucina e faccio colazione, mi lavo e vesto e vado a scuola con mio fratello.

Nel cortile mio fratello va dai suoi amici, tra cui Leonardo. Noto che fra di loro ci sono anche ragazze. «Michela! Vieni qui!» urla Laura, la ragazza incontrata sabato. Le sorrido e mi dirigo verso di lei. «Ma che cavolo, Laura, perché l'hai chiamata?» sputa mio fratello e lo fulmino con lo sguardo. Noto che Leonardo ride alla sua battuta. È lunatico, penso. «Dimmi, Laura.» «Domani sera c'è una festa da Nicolò e voglio che venga anche tu.» Annuisco. «Ci sarò. Grazie per l'invito.»

Ritorno da Sara e Maria che mi salutano sorridendo. Non mi fermo a salutarle e entro in classe. Sono la prima. Mi siedo, come sempre, dietro. Guardo l'orologio e capisco che è molto presto, le 8:00. Prendo a scarabocchiare sul banco volti di ragazze. «Ehi.» Alzo lo sguardo. C'è Leonardo sullo stipite della porta. «Come va? » Mi chiede e viene a sedersi accanto a me. «Bene.» rispondo fredda.

Se ne accorge. «Cosa non va?» Aggrotta le sopracciglia e inizia a guardare i disegni sul mio banco. «Carine.» dice, indicando due ragazze da me disegnate con due gonne fatte di fiori. Non gli rispondo. «Dai, Michi...» prende una mia ciocca di capelli tra le mani e me la sposta dietro l'orecchio. «Sono le 8:05, dovresti andare in classe.» sbotto.

«Preferisco stare qui a guardare te.» dice, sorridendo. «Paragonato al sentire la professoressa di Fisica parlare a vanvera tutti direbbero lo stesso, solo che io lo direi anche se ci fosse Dio a volermi parlare.» sorrido e lo guardo. Mi accorgo di essere arrossata quando sorride anche lui. «Va' in classe.» Rido, mettendomi le mani davanti al viso. «Dai, che carina!» dice e si alza, sempre sorridendo. «Ci vediamo, Michi.» Esce dalla classe, mentre altre persone entrano.

Maria si siede accanto a me, e io inizio a non sentirmi pronta per l'interrogatorio che sicuramente mi porrà. «Voglio sapere tutto!» urla, come se avesse appena saputo che i Larry si sono sposati. «Tutto! Chi era? È di quinta? Dove abita? Dove l'hai incontrato?» Sbuffo sonoramente e scrollo le spalle. «Mi ha semplicemente chiesto se Laura, una mia amica, verrà alla festa di martedì sera.» mento, ringraziando mentalmente il suono della campanella della prima ora.

----
I thought she lied when she said to take my time to breathe
Now I wish I could freeze the time at seventeen

Alessia Cara. La ascolto sul tragitto casa-scuola insieme a mio fratello. Sorrido pensando al fatto di avere diciassette anni e che questa canzone mi si addice alla perfezione.

COOL KIDS • young Leonardo DiCaprio Where stories live. Discover now