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Entro in casa e saluto mamma, che mi accoglie con un bel piatto di lasagne. Arrivata in camera sospiro e poggio la borsa sul letto, stendendomi e chiudendo gli occhi. I miei capelli lunghi ricadono sul materasso, ne prendo una ciocca e me la passo tra le dita. Il buio che mi mostrano i miei occhi è paragonabile al vuoto nella mi testa.

Mi sento come quando, chiudendo gli occhi, si cerca di vedere cosa c'è e non ci si riesce. È lo stesso che faccio nella mia mente. Non so cosa fare. E mio fratello? Cosa direbbe? Come devo dirglielo?

Leonardo è un ragazzo...speciale. Leonardo non è come gli altri, per me. Dopo il discorso alla festa, nel giardino, mi sento come se una parte di me gli appartenesse.

«Michela! È pronto» urla mia mamma dall'altro lato della casa e mi distoglie dai miei pensieri. Mi alzo goffamente dal letto e vado in cucina, sedendomi e iniziando a mangiare le lasagne.

«Tutto bene la scuola?» chiede mamma, versandosi un bicchiere d'acqua. Annuisco, anche se non è vero. «Vorrei parlare con le professoresse.» asserisce mia mamma è sbianco. «Uhm...okay. Ti faccio sapere quando puoi.»

«Ah, a proposito! Stasera ci hanno invitato i Milano a casa loro per cena.» Urla felicemente mia mamma. Sbianco, ancora di più di prima. «Eh, no...devo uscire.» bisbiglio e mi mordo il labbro.

«Si, tu esci sempre...ma con chi? C'è qualche ragazzo, eh?» Beccata, quindi decido di dire la verità, o almeno in parte.

«Si, oggi un ragazzo mi ha invitata a uscire.» Intanto avevamo finito il pranzo, io mi ero alzata e avevo iniziato a sparecchiare. «Ah si? E chi è?» Alzo il capo acquistando una espressione sofferente.

Non riesco a rispondere che sentiamo il campanello bussare e, come se si fosse dimenticata di tutto, mamma va a aprire. «Paolo!» urla nel citofono, quindi è mio fratello.

Sbuffo ma ringrazio mentalmente Dio per avermi fatto scampare quell'imbarazzante situazione.

Vado in camera e dopo cinque minuti sento mio fratello aprire la porta ed entrare. Sono felice che non mi abbia salutato. Mi stendo sul letto e mi copro con le coperte, dopo aver tolto la borsa. Sto per chiudere gli occhi quando lo sento parlare.

«Quindi oggi devi uscire con Leonardo?»

Sbarro gli occhi e mi giro, guardandolo in faccia. Annuisco e riporto il capo sotto le coperte. «Non so cosa pensare, cioè, mia sorella sta per farsi il mio migliore amico.»

«Non sto per farmi Leonardo! Non sto per farmi nessuno!» urlo, sdegnata. «Okay, okay...» sussurra Paolo prima di uscire dalla camera.

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Sono le 7:30 di sera e io devo ancora truccarmi. Sbuffo, entrando in bagno e prendendo il mio beauty-case. Scelgo un eye-liner in penna, un rossetto marroncino e del mascara.

Alle 8:00 sono pronta. Ho indossato un jeans nero, un top sempre nero e un giubbotto di jeans con delle rose sulle spalle. Mi sento carina.

Mi appoggio sul divano e dopo pochi minuti sento bussare. Prendo la mia borsetta e scendo le scale, aprendo il portone e trovando Leonardo appoggiato alla macchina, esattamente come ieri.

«Ciao.» dice. «Ciao.»

In macchina mettiamo la cintura di sicurezza e partiamo.

«Dove andiamo?» chiedo. Mi guarda, ghignando. «Ad un parco.» risponde e continua a tenere gli occhi fermi sulla strada. Lo ringrazio per ciò.

«Mio fratello lo sa.» lo informo dopo pochi minuti e lui scrolla le spalle.«E allora? Non stiamo mica insieme.»

Rimango senza parole. Che figuraccia, tipico da me. Annuisco.

Arrivati al parco ci sediamo su una panchina e inizio a guardare la luna alta nel cielo. Accanto a noi ci sono altre panchine che accolgono delle coppiette.

«Ho pensato a ciò che mi hai detto quella sera alla festa.» dice improvvisamente e mi volto di scatto, fissando il suo profilo. «E volevo informati che mi sento sempre più solo.»

Lo guardo stranita. «E io che dovrei fare? Cioè, perché lo dici a me?»

«Perché solo tu mi hai capito fin'ora.» Alza le spalle e si stringe nel suo giubbino. «Voglio vivere davvero, Michela.» dice e mi guarda, mi guarda, come se volesse urlarmi di aiutarlo.

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«Michela! La prego stia più attenta!» sbuffo, ripetendomi che ha ragione e che dovrei seguire i consigli del professore, cosa che perennemente non faccio. Preferisco cazzeggiare.

Alzo la mano. Il prof mi fa un cenno per farmi parlare, così gli chiedo di andare in bagno e me lo permette. Attraverso il corridoio, notando che dall'esatto opposto ci sono Nicolò e Leonardo seduti sulla finestra.

Entro in bagno e apro una porta, entrando. Sento dei singhiozzi da qualche porta affianco alla mia, così esco e busso ad una delle porte. Senza risposta. Busso alla seconda e mi si presenta davanti Sara, con una faccia rossa, segno che era lei a piangere, e con i capelli scompigliati. Porta le sue mani davanti al viso e singhiozza.

La abbraccio e appoggia il suo capo sulla mia spalla. Appoggio la mia mano sulla tua testa e la accarezzo. «Sara...devi spiegarmi e ti aiuterò.» sussurro lentamente. «Si...ecco...- inizia, prima di portare le sue dita a pulire il trucco sotto gli occhi- io ho...fatto sesso con Nicolò ieri sera.»

Sgrano gli occhi. E allora? Dov'è il problema? «Lui mi ha lasciato, mi ha appena lasciato, con un fottuto sms...» ricomincia a piangere e la rabbia si impossessa di me.

Lurido bastardo. Se n'è approfittato così bene. Continuo a consolare Sara, arrabbiata più che mai, fin quando la rabbia cresce e la goccia che fa traboccare il vaso è ciò che mi dice Sara. «Mi ha detto di amarmi, ieri sera. Diceva di amarmi.»

Lascio Sara in bagno e mi dirigo, arrabbiata come non mai, verso Nicolò. Lo vedo: è ancora seduto sulla finestra mentre parla animatamente con Leonardo.

A pochi passi dal loro, parlo. «Che cosa cazzo hai fatto?» sputo, amareggiata. Leonardo mi guarda stranito mentre Nicolò ride. «Ah, ci mancava solo l'amichetta a difenderla.» dice e mi scaglio su di lui.

Gli punto un pugno in pieno viso, facendogli girare la testa. «Fai schifo!» urlo tra un pugno e l'altro, Nicolò non reagisce. Inizio a piangere. Sara non merita niente di tutto questo e Nicolò non merita lei.

Continuo a colpirlo fin quando due braccia mi afferrano la vita tirandoli e allontanandomi da lui. «Ma sei pazza?» urla Leonardo. Cerco di liberarmi e non ci riesco, così Leonardo mi porta in bagno. Nel bagno dei ragazzi.

Mi posa a terra, finalmente. «Che succede?» chiede spazientito lui. «Non lo so! Chiedilo al tuo amico che si è scopato la mia migliore amica dicendole che la amava e poi il giorno dopo l'ha lasciata tramite sms!» Leonardo sospira e si guarda intorno.

«Io non posso farci niente...» annuisco ironicamente. «Si, si...potresti fermarlo dal fare queste stronzate o no?! Fai prima il sensibile e poi dici queste cose, lo difendi...ti mostri nella tua vera natura!» sputo ed esco dal bagno, ricevendo occhiate da alcune ragazze.

Cazzo. Mi ricordo della lezione che stavo seguendo e e subito dopo di Sara in bagno. Attraverso il corridoio e controllo se c'è qualcuno nel bagno, ma non c'è nessuno. Sara è andata in classe.

Corro per i corridoi per arrivare a quest'ultima, e appena arrivata, entro . «Signorina, ora mi spiega dov'è stata!» urla il professore appena varco la soglia.

COOL KIDS • young Leonardo DiCaprio Where stories live. Discover now