Il caso Wilde

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Le due si guardarono con occhi sorpresi, ma se lo stupore negli occhi di Judy venne rimpiazzato dal fastidio, quello di Vixen lasciò il posto ed un'espressione di malcelata tenerezza, quasi una sottile malizia nel constatare che era da sola in una stanza con una coniglietta. Quello sguardo disse tutto e niente e Judy non poté non sentire un brivido freddo lungo la schiena, tantomeno ignorarlo.

"Salve coniglietta" disse la volpe, appoggiandosi alla scrivania di Nick con quel sorriso sornione. Era bizzarro come quell'espressione che la stava facendo imbestialire fosse la stessa che aveva il suo collega quando la guardava in quel modo in cui non poteva fare a meno di sorridergli. "Judy...Hippity, no?".

"Hopps..." ringhiò lei, incrociando le braccia. La infastidiva la sua presenza, la sua voce, il fatto che avesse sbagliato il suo cognome. "Agente Hopps".

"Ah Hopps" si corresse lei. "Chiedo scusa".

"Posso fare nulla per lei?" chiese, tamburellando istintivamente sul pavimento. Vixen rimase soprappensiero per qualche secondo, poi scosse la testa.

"Ero venuta per parlare con Nick, ma a quanto pare è impegnato" disse. Nick: la irritava persino che da quelle zanne uscisse il nome del suo partner. "Forse tu sai dirmi dove posso trovarlo".

"Credevo che fossi venuta a dirlo tu a me" osservò Judy. "È sparito subito dopo aver parlato con te tre giorni fa".

"Oh" replicò la volpe, lisciandosi la coda: dal gesto distratto capì che era una sorta di tic, una cosa che faceva senza pensare. "Bizzarro...".

"Dov'è?" chiese, senza mezzi termini. Vixen le lanciò un'occhiata incuriosita, poi scosse la testa.

"Sono venuta qui per cercarlo" fece notare. "Perché dovrei sapere dov'è?".

"Perché tre giorni fa sei venuta qui e avete parlato" ripeté lei. "Ed il giorno dopo è scomparso: al telefono non risponde, l'appartamento è vuoto e la pista che ho seguito non mi ha portato da nessuna parte". L'espressione incuriosita non lasciò gli occhi della volpe, che fece irritare ancor di più la coniglietta.

"Aspetta, fammi capire..." osservò infine. "Il tuo collega manca da tre giorni ed in questo lasso di tempo gli hai telefonato, hai indagato per trovarlo e sei andata nel suo appartamento? Avete aperto un caso sulla sua scomparsa?".

"Eh...naturalmente" mentì lei. Vixen sorrise.

"Sì certo" commentò. "Il caso è nella tua testa al massimo".

"Senti tu...!" ringhiò la coniglietta, infuriandosi.

"No, adesso rispondi ad una domanda per favore" interruppe lei, calma: sembrava che la sua stizza non la toccasse minimamente, come se nessuna volpe la avesse avvertita della pericolosità di un coniglio arrabbiato.

"Sentiamo..." ringhiò lei. Vixen si lisciò nuovamente la coda.

"Perché prendi Nick così a cuore?" chiese. "Insomma, è una volpe adulta: è perfettamente in grado di badare a sé stessa. Senza contare che è una volpe, la nemica naturale per eccellenza dei conigli. Per un tuo nemico naturale ti preoccupi al punto da seguire un caso che non esiste ed andare a curiosare nel suo appartamento, che senza un mandato è una violazione della privacy bella e buona".

Altra cosa che la fece andare in bestia era che le sue parole erano vere e quella volpe aveva ragione; magari si stava preoccupando troppo, magari aveva deciso di staccare per qualche giorno. Non sarebbe nemmeno stato così assurdo: una volta non le aveva detto che erano anni che non vedeva sua madre? Le lampeggiarono nella testa tre o quattro validi motivi che giustificavano la sua assenza ed il suo rifiuto di parlarle ma quella volpe, quella Vixen, non doveva avere ragione: non su quel punto.

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