Capitolo 11

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Verso le 8 Suga aveva deciso di accompagnare a casa V,per il semplice motivo che non voleva creare altri problemi al suo piccolo amico.

Per tutta la strada,entrambi non aprirono bocca dovevano capire cosa fare con le loro vite.

V doveva prepararsi ad un altra nottata con il padre.

Suga doveva prendere coraggio per andare da Zico.

Prima di andarsene decise di baciarlo.

Suga vuole solo continuare a baciarlo per sempre.

Non voleva allontanarsi, aveva bisogno di lui.

Si staccarono dal bacio,e Suga si allontanò creando una piccola crepa sul suo cuore.

Suga l'ha sempre saputo in fondo,fin da quando era bambino:la vita ci ferisce,tutti quanti.

E non c'è modo di sottrarsi ai suoi colpi.

Ma ora sta imparando un'altra cosa:che si può guarire se si curano a vicenda.

Mentre camminava,manda un messaggio a suo padre annunciando la nottata che passerà da Zico.

La risposta di suo padre arriva subito,e si sente male perché quasi sperava in una risposta negativa,invece...

"OK,sai che a me va sempre bene quando vai da lui é un bravo ragazzo:) "

-Pa

Un bravo ragazzo?

Il padre di Suga non era mai stato bravo a capire bene le persone.

Dopo la morte della moglie sopratutto,pensava che non entrando nella vita del figlio tutto si sarebbe risolto da solo.

Semplicemente non riusciva più a capire come andava il mondo,ha rinunciato,ha cominciato a credere che era meglio cercare di ammorbidire la realtà smettendo di pensare e di crearsi problemi.

Come biasimarlo?

Vivere in una realtà parallela è meglio dell'inferno della vita propria.

Il passo ormai era veloce,voleva risolvere tutto nel modo più veloce possibile,ma Suga sa che questo non avverrà mai.

Sa che lo farà drogare con qualcosa che gli annebbierà i sensi e gli toglierà le forze,

Sa che le sue suppliche non serviranno a niente

Sa che gli farà male.

Qualsiasi persona scapperebbe sapendo questo destino,e anche Suga lo farebbe.

Ma sa che perderebbe troppo.

Arriva fuori il suo portone e prima di poter ancora bussare,la porta si apre.

Zico é cosi,sempre attento al minimo rumore.

"Entra,muoviti"disse il suo spacciatore con uno spinello tra le dita.

Suga non esita ad entrare e poco dopo la porta si chiude dietro di lui.

Lo guarda.

Faceva male, dio se faceva male.

Sapere cosa stava per fare a V.

Non ha mai provato tanto dolore nella vita come in quell'istante.

Lui era lì.

Poteva sfiorarlo, baciarlo, accarezzarlo,cercare clemenza ma non fece nulla di tutto ciò.

La distanza palpabile un sollievo, mentre il cuore voleva quasi uscire fuori dal petto.

Zico lo guardavo senza mai smettere di fumare.

Non riusciva a sostenere il suo sguardo.

Passava le sue giornate a cercare di togliere il suo pensiero dalla sua figura imponente e terribilmente complicata nella sua semplicità scostante.

Ma ora la sua figura era li,e continuava a ripetere che lo amava,mentre si avvicinava

Ma non era così,quello non era amore,perche Suga non lo avrebbe mai fatto a V.

La verità e che era diventato solo un oggetto da possedere per Zico.

La situazione cambio in poco tempo.

Suga si ritrovo buttato contro il muro cosi freddo da fargli venire i brividi lungo la schiena.

"Tieni,fuma io voglio una sigaretta"disse Zico passandogli lo spinello.

La canna fini in poco tempo perché Suga sapeva che doveva andare così,doveva essere strafatto al punto giusto.

Anche Zico finì la sua sigaretta e decise di spegnerla sul collo del suo amico di fiducia.

"Cazzo fai?"disse Suga preso alla sprovvista.

E in quel momento arrivo il primo pugno dritto sullo stomaco.

"Come cazzo di permetti di parlare in questo modo dopo che ti sei permesso anche di disubbidire ad un mio ordine? Devi capire che sei solo una puttana Suga e le puttane non devono parlare perché sono impegnate a fare altro"disse lui con un sorriso sadico sul volto

Zico cominciò a baciarlo senza nessuna delicatezza.

Le orecchie fischiavano.

Il cuore batteva forte quanto i pistoni nei cilindri di una macchina sportiva, e i suoi occhi.

Scuri da perdercisi dentro.

Non erano semplici da descrivere, erano simili ad un labirinto fatto da liane.

Non era un labirinto stabile, era sempre in movimento, i suoi enigmi erano innumerevoli e per lo più casuali.

Ti intrappolavano e semplicemente tirando un laccio che li componeva, le pupille si dilatavano e tu eri dentro, piccolo come una mosca, pronta ad essere sezionato e servito su un piatto d'argento al tuo signore.

La mente era vuota, una grande distesa d'acqua, su cui cadevano lentamente delle gocce pesanti, che rendevano la superficie prima liscia, increspata, con cerchi concentrici.

Una goccia dopo l'altra Suga si sentiva inondato da una strana sensazione, che lo stava facendo perdere il controllo.

E se qualcuno poteva vedere il countdown di Suga sulla sua testa, come lui faceva con le altre persone,avrebbe già preparato il discorso funebre e l'abito nero.




Hey sono tornata,spero il capitolo vi piaccia. Ci ho messo un po' ma alla fine eccolo qua. Per qualsiasi cosa consigli o altro potete scrivermi un messaggio privato qui su Wattpad oppure un messaggio su tumblr (iharukaus). Lasciate un commento se vi va mi farà capire che seguite ancora la storia.Ciao *-*

-Dara

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⏰ Terakhir diperbarui: Apr 16, 2017 ⏰

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