10° CAPITOLO

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Ditemi che sto solo facendo uno dei miei soliti incubi. Ora apro gli occhi e mi sveglio. Ma purtroppo no, non è un incubo, ma la pura e vera realtà. È lui. Christian. Ci guardiamo per qualche minuto senza dire nulla, lui non parla e io improvvisamente ho perso la capacità di articolare anche solo una frase. Da quando è sparito da quell'ospedale non lo avevo più rivisto, e ora... ora non so cosa fare. Ci sarebbero una marea di possibilità, come ad esempio urlargli tutto lo schifo che provo per lui oppure lasciare le chiavi e uscire senza dire nulla. Scelgo la seconda opzione. 《 È quel Christian? 》chiede Riccardo e non posso non notare dal suo tono di voce quanto sia arrabbiato. Annuisco, ma non ho il coraggio di guardarlo negli occhi. Fa qualche passo avanti e indietro, poi si avvicina. 《 Tu come stai? 》mi domanda mettendo un indice sotto il mio mento per potermi guardare negli occhi. 《 Non lo so... bene... arrabbiata certo, ma bene... non mi importa 》rispondo cercando di rassicurarlo. Mi lascia un casto bacio all'angolo della bocca e mi stringe a sé. 《 Bea non avevo idea che lavorasse qui... ti prego credimi 》mi informa Luca angosciato 《 sapevo che lavorava in un albergo qui in Sardegna, ma non avevo mai saputo il luogo preciso... e... oddio... scusa Bea 》continua sedendosi sulla sedia e prendendosi la testa fra le mani. Mi avvicino e gli prendo il viso scontrandomi con i suoi occhi azzurri 《 Luca non è un problema davvero... so che non è colpa tua... 》lo conforto 《 ora andiamo a mangiare e godiamoci questa vacanza 》dico alzandomi in piedi. Arriviamo in centro e ci mettiamo alla ricerca di un posto carino dove cenare. Dopo qualche occhiata qua e là troviamo un locale che cucina cose tipiche così optiamo per quello. Il cameriere ci fa accomodare al nostro tavolo e dopo qualche minuto torna per prendere le nostre ordinazioni. Riccardo sta parlando con Giacomo e Filippo e di tanto in tanto, noto che butta qualche occhiata gelida verso Luca. E pensare che ero partita con la convizione di passare un settimana di assoluto relax, e invece tutto quello che non mi sarei mai aspettata. Mi ha spiazzato rivedere quegli occhi, è stata come una doccia gelida. L'ho odiato per tutto quello che mi ha fatto. 'Perché ora che sto bene? ' urla furiosa la mia vocina sbattendo i pugni sul tavolo. 《 Va tutto bene? 》chiede Elisa notando il mio silenzio. Annuisco e mi aggiungo a loro per parlare. 《 L'hotel dovrebbe avere anche una piscina 》se ne esce Silvia. 《 Potremmo andarci domani 》propone Carlotta. 《 Non prima di essere andati in spiaggia 》ribatte Elisa. Il cameriere torna al nostro tavolo per servirci le nostre ordinazioni e ci augura buona cena prima di tornare in cucina. Ho ordinato della frittura mista che ha tutta l'aria di essere davvero deliziosa. 《 Ehi 》squittisco quando Riccardo mi ruba un gamberetto 《 giù le mani dal mio pesce 》lo ammonisco scherzosamente. Mi fa la linguaccia, per poi mostrarmi un sorriso dolce. Dopo tutto quel mangiare sono sazia e anche troppo, così rubo la birra di Riccardo per berne un sorso. 《 Ehi 》scherza 《giù le mani dalla mia birra 》. 《 Siamo pari 》lo prendo in giro. Ci alziamo da tavola rotolanti per uscire e fare un passaggiata. Fa molto caldo e non c'è neanche l'ombra di un leggero venticello. Il centro è affollato di gente e vediamo radunata in piazza una folla numerosa. Stanno ammirando la maestria di alcuni salti in banco, così ci fermiamo a guardare anche noi. Ci sono i mangia fuoco, e dei giocolieri. Mi incanto a guardare la bravura di quei due ragazzi che ingoiano il fuoco e degli altri a fianco che lanciano in aria i birilli facendo acrobazie. Un gruppetto di bambini si è formato proprio davanti a loro e li guarda incantati. Proseguiamo la nostra passeggiata e ci fermiamo in un piccolo chiosco della piazza per prendere un gelato. Io opto per una granita all'amarena dato il caldo di questa serata. Decidiamo di avvicinarci alla spiaggia e con mio grande piacere scopro che tira una leggero venticello, così ci sediamo su un amasso di rocce e guardiamo il mare oscillare e coccolarci con il suo rumore. << Non vedo l'ora di venire in questa spiaggia domani mattina >> sospira Elisa guardando la spiaggia ricoperta da un manto di sabbia bianca. Guardo verso l'orizzonte dove il mare si incontra con il cielo... qualcosa mi turba, e non so di cosa si tratta, ma non voglio darci peso sono venuta qui per rilassarmi e questo sarà il mio scopo per il resto della settimana. Quando è ormai notte inoltrata decidiamo di tornare in albergo, ma quando arriviamo davanti all'entrata notiamo che le porte sono chiuse. << Cazzo abbiamo oltrepassato l'orario >> nota Filippo leggendo il cartello afisso alla porta. << E adesso come facciamo?>> chiede un po' preoccupata Silvia. << Luca hai il numero di Christian?>> chiede Giacomo al biondino. Luca si illumina ed estrae il telefono dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni. Dopo qualche secondo sta parlando con lui. << Tra poco arriva è in un locale qui in centro fortunatamente >> ci informa Luca. Una leggera ansia mi fa agitare. Ma perchè? Faccio finta di nulla e non ci do peso. Dopo qualche minuto un audi A3 nera arriva parcheggiando davanti all'hotel e da quell'auto non può che scendere lui, Christian. << Grazie amico >> dice Luca battendogli una pacca sulla spalla. << Nessun problema, anzi quando avete bisogno fate un fischio >> risponde piegando le labbra in un sorriso. Inserisce le chiavi nella serratura e la porta si apre. Si sta allontanando quando si ferma e si volta verso di noi. << Sono in un locale qui in centro, se vi va di venire >> dice guardando i ragazzi. Luca, Giacomo e Filippo si guardano e si parlano fra di loro. Luca parla con Elisa forse per chiederle il permesso. << Ragazze se volete venire anche voi >> aggiunge poi Christian. Ci guarda una ad una per soffermarsi poi qualche secondo in più su di me. I nostri sguardi si incrociano per qualche istante e mi sento a disagio. Quegli occhi erano sempre stati il mio rifugio e la mia ancora di salvezza, ma ora è cambiato tutto. Distolgo lo sguardo e rivolgo l' attenzione ai miei amici. << Noi andiamo, voi cosa fate?>> chiede Elisa rivolta a me e Riccardo. Guardo il mio ragazzo al mio fianco, questa situazione è un po' imbarazzante. << Possiamo restare e salire in camera... non mi importa di uscire se tu non vuoi >> mi affretto a dire. Non voglio dare nessun motivo a Riccardo di pensare anche solo per un minuto che io voglia passare del tempo con Christian. << No dai andiamo... cosa ci sarà di così male?? >> chiede Riccardo << sempre che tu voglia >> tenta di capire le mie intenzioni. Non so cosa fare, non so se sia giusto, ma in fondo perchè no? Siamo qui tutti in compagnia, perchè dovrei isolarmi? << Dai andiamo >> rispondo un po' riluttante. Christian rientra in macchina e parcheggia nel retro dell'hotel. << In macchina non ci stiamo tutti, quindi se vi va andiamo a piedi>>. Lo seguiamo ripercorrendo la strada che avevamo fatto pochi minuti prima per andare in centro. << Sei sicura che vada tutto bene?>> chiede Riccardo mettendomi un braccio sulle spalle. Lo guardo e scruto cercando di capire di che umore è. << Tu piuttosto? >> chiedo strigendomi a lui. << Bene Bea... sul serio... certo mi fa un po' strano, però non voglio farmi troppi pensieri, siamo qui per rilassarci e stare tutti insieme... io voglio solo che tu sia felice e che ti senta libera >> mi dice prendendomi il viso fra le mani << solo se tu lo vuoi, sennò per me possiamo tornare in camera >> mi bacia dolcemente. << Anche se volessimo le chiavi non le abbiamo >> ironizzo << ti amo >> aggiungo poi premendo le labbra sulle sue. Dopo poco arriviamo davanti ad un locale molto affollato e ci avviciniamo al bancone per ordinare. Andiamo sul retro del locale dove ci sono alcuni tavolini, scegliamo il più appartato e ci accomodiamo. Luca e i ragazzi iniziamo a parlare con Christian, a fargli qualche domanda. È da molto che non si vedono. Riccardo è vicino a me e parla con noi ragazze, anche se non vuole ammetterlo è difficile anche per lui questa situazione. Prendo il mio drink e alzo lo sguardo incontrando quei due occhi così profondi, mi sta fissando anche lui mentre parla con gli altri. Da quanto mi sta guardando? Poi le sue labbra si piegano in un sorriso accennato. Non è cambiato per niente. I capelli sempre scompigliati, fisico allenato e barba appena accennata. Mi distolgo guardando le mie amiche e lui torna a parlare con Luca. Una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco, e vorrei che tutto questo non fosse mai successo. Non avrei voluto incontrarlo, mai avrei pensato di vederlo ancora una volta. 《 Io sono un po' stanca 》si lamenta Silvia. 《 Se volete possiamo andare 》dice Christian. Ci alziamo, paghiamo il conto e facciamo ritorno al nostro hotel. Essendo notte fonda c'è una brezza fantastica che quasi ti culla. Riccardo non mi ha lasciata neanche un minuto e di questo gliene sono grata perché sa sempre cosa fare e quando farlo. Lo prendo per un braccio e lo faccio fermare sul marciapiede. Lui mi guarda senza capire nulla, così lo prendo di sorpresa e lo bacio. Lui contraccambia stringendomi a sé e accarezzandomi i capelli. Quando mi stacco per seguire gli altri vedo Christian guardare verso di noi, non riesco a decifrare la sua espressione o quello che prova. Beh cosa si aspettava? Siamo arrivati all'hotel e seguiamo Christian sulla porta secondaria. I ragazzi lo salutano e io mi fiondo per chiamare l'ascensore senza nemmeno voltarmi. Entriamo Silvia, io, Riccardo, Carlotta e Elisa. << Sono proprio stanca >>si lamenta Silvia appoggiando la testa alla parete dell'ascensore. Dopo poco arriviamo al quarto piano, usciamo e ci dirigiamo alle nostre camere dandoci appuntamento per la mattina seguente a colazione.Riccardo ed io entriamo nella nostra stanza. Sono proprio esausta, sarà per il viaggio e lo stress della partenza. Prendo dall'armadio il mio piagiama e mi dirigo al bagno per struccarmi e lavarmi i denti. Riccardo si è già sdraiato sul letto con ancora i vestiti addosso e rischia di addormentarsi così. Mi siedo accanto a lui e provo a chiamarlo. Mugola qualcosa senza senso, prima di voltarsi dandomi le spalle. << Riccardo sei ancora vestito >> gli faccio notare senza alcun successo. << Riccardo >> lo chiamo scuotendolo un po'. Riluttante si alza e si dirige al bagno. Dopo qualche minuto torna al mio fianco: è a petto nudo e indossa solo un paio di pantaloncini del pigiama. Mi mette un braccio attorno alla vita e mi attira a sè.Facciamo combaciare i nostri corpi e ci addormentiamo, così.

L'AMORE CAMBIA CHI SIAMO 2 COMPLETADonde viven las historias. Descúbrelo ahora