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Mi sveglio poco dopo anche se mi è parso di dormire per un'intera giornata.

Controllo la casa con lo sguardo e mi rendo conto che è giunto il momento delle pulizie. In verità, odio lo sporco e se anche un granello di polvere non viene eliminato ricomincio a pulire ovunque. Non importa quante volte io l'abbia già fatto. Così, prendo tutto il necessario e inizio le pulizie generali poi quelle più approfondite.
Finisco verso le 3 del pomeriggio quando, poi, decido di uscire.

Esco di casa ma in realtà non ho una meta precisa voglio solo svagarmi un po'.
Dopo circa un'ora torno a casa per via della fame improvvisa. Arrivato a casa controllo nel frigo e mi rendo conto che non c'è praticamente nulla apparte delle uova...mi arrangio e faccio una frittata; finito di "pranzare" lavo le stoviglie e mi reco in camera mia, o almeno ci provo. I miei pensieri sul da farsi vengono interrotti dal suono del campanello.

-"chi mi vorrà mai a quest'ora?"- .
Apro la porta e mi ritrovo due poliziotti alti e grossi il doppio di me -come tutto il resto della popolazione che ha circa la mia età-.

Polizia.
-"Lei è Levi ackerman?-"
-"Si sono io, desiderate?-"
-"Lei è in arresto per tentato omicidio-"
-"cosa? Si sta sbagliando non ho ucciso nessuno-"
-"bhe ci ha provato, abbiamo ricevuto una denuncia dal signor Erwin Smith, che dichiara di essere la vittima-"

Rimango immobile -bastardo- penso. Non riesco a parlare e mentre penso ad un modo per fargliela pagare vengo ammanettato e portato nell'auto della polizia.

Dopo quasi mezz'ora in macchina arriviamo al carcere, dove vengo lasciato in "custodia" ad una delle guardie: una ragazza più alta di me coi capelli bruni tenuti in una coda alta e degli occhiali che si aggiusta ripetutamente. Ha stampato in viso un sorriso un po' inquietante.

-" Salve sono Hanji Zoe, tu devi essere Levi ackerman, giusto?"-
-"Si, sono io-"
-"Bene, ora seguimi che ti accompagno alla cella-"
-"cos'è tutta questa confidenza con un detenuto?-"
-"in realtà qui noi guardie cerchiamo di far sentire a proprio agio i detenuti, alla fine siamo tutti amici-" termina lei con un grosso sorriso.

-ma cosa si è fumata questa?-

Arriviamo alla mia cella dove lei mi saluta neanche fossimo due amici che si conoscono da sempre.
-"mi raccomando, dovrai condividerla con altri due ragazzi, fate amicizia-" dice lei prima di sparire nel buio e stretto corridoio opposto.
Mi butto su quella specie di letto, abbastanza comodo per essere quello di un carcere, cercando di dormire e dimenticare il posto in cui mi trovo;

-"hei nanetto sei nuovo e neanche ci saluti?-"

Una voce mi fa sobbalzare: è il mio compagno di cella.
Mi volto e cerco di trattenere una risata -somiglia ad un cavallo- penso prima che questo possa riprendere parola:
-"allora, che fai non ti presenti?-"
-"uno, non sono nano ma diversamente alto, due, smettila di nitrire contro di me se non vuoi che ti spacchi la faccia-" dico ciò in modo naturale mentre mi rigiro nel letto.
-"ok allora, se non vuoi presentarti lo farò io-"
-"Non ti sento sto dormendo"-gli rispondo seccato.
-"io sono Jean kirschtein"-

Mi volto verso di lui è decido di presentarmi non mi va di restarmene da solo per i prossimi 6 mesi.
-" io sono Levi ackerman. Chi è quello accanto a te?- "
-"oh, lui è Marco, il mio ragazzo-"

-"piacere e addio-"dico per poi tentare di addormentarmi, in realtà spero di addormentarmi per poi risvegliarmi direttamente tra 6 mesi...impossibile.

You have changed meWhere stories live. Discover now