Capitolo 4

458 34 17
                                    

Una ragazza minuta e dagli occhioni scuri e dolci, che era già vestita e acconciata per la cena, venne ad aprire.

Il pilota inclinò la testa lateralmente per averne una visuale migliore: era ancora più bella e leggiadra di come la ricordasse.

«Ciao, principessa,» la salutò lui, facendo appello a tutta la sua calma per non fiondarsi direttamente tra le sue braccia e strapparle le labbra a morsi.

Leia lo guardò a bocca aperta per un po', poi si portò una mano sul viso per trattenere le lacrime di gioia che iniziavano a inondarle gli occhi. Poi, non sapendo cosa dire, si gettò tra le braccia del marito. «Han, s... Sei...T-Tor...» singhiozzò, stringendolo forte.

«Sono tornato, sì,» fece Han, finendo la frase per lei, «Volevo farti una sorpresa... Mi sei mancata, piccola.»

«Anche tu, non sai quanto! Ti prego, non lasciarmi più da sola per tutto questo tempo!» lo implorò Leia, passandogli una mano tra i folti capelli castani.

«Non ho intenzione di andarmene molto presto: mi sento perso senza di te.»

«Anch'io. Non ne posso più di questa situazione. Io... Han, io voglio solo stare con te, ma poi ci si mettono di mezzo questa guerra, che sembra non finire mai, e poi la politica... Non ce la faccio più, io...»

Han scosse la testa, prese il mento di Leia tra le dita e la baciò a lungo, godendo dopo tanto tempo del sapore delle sue dolci labbra. Quando si staccarono, lei portò le mani sulle guance del marito ed entrambi si guardarono teneramente: mancava a tutti e due guardarsi così.

Poi Leia pianse di nuovo. «Ma perché non riesco a smettere di piangere?!» sbraitò, cacciando la testa nel petto di Han e continuando a versare lacrime. Quella reazione non era da lei: le era stato insegnato a nascondere i sentimenti che rivelassero qualsiasi debolezza, non solo perché ciò rappresentava una tattica per ingannare i nemici, ma anche perché, come le avevano detto, a una nobile come lei tutta quell'apertura emotiva non si addiceva affatto. Da lì era scaturito il suo odio verso la parte vulnerabile di sé. Tuttavia, amava aprirsi con Han, sebbene, durante le loro prime avventure insieme, aprirsi proprio con lui era l'ultima cosa che avrebbe voluto.

«Va tutto bene, shh,» sussurrò lui, sfregando un palmo contro la schiena di Leia per tranquillizzarla, «Ascoltami, sono qui ora.»

«È che non so se essere felice o triste...»

«Lo so, lo so.» Liberandosi dalle braccia di Leia, Han si accorse di avere la camicia bagnata dalle lacrime della ragazza e stropicciata nei punti in cui le mani di lei l'avevano stretta. Ed era anche leggermente sporca di nero per il trucco che le era colato dagli occhi.
Quando tornò a guardarla, si accorse che si era finalmente ricomposta e aveva smesso di piangere e che, con il labiale, gli stava rivolgendo un timido "Scusa".

Han fece spallucce, segno che gli importava gran poco delle condizioni della sua camicia. «Comunque, stai benissimo.»

«Ma mi è colato tutto il trucco dagli occhi!» Rise leggermente, sfiorando con le dita sulla camicia del marito. «E guarda dove è finito!»

«E da quando ti importa del trucco o roba simile?» replicò Han divertito, portandosi le mani sui fianchi.

«Da quando finisce sui vestiti delle persone,» fece lei, per poi stampare un bacio sulla guancia al marito. «Soprattutto quelle che amo.»

«Anch'io ti amo,» rispose Han.

Lei lo guardò con gli occhi sbarrati.

«Che ti è preso?» chiese lui, confuso.

«Io mi aspettavo che mi rispondessi "Lo so".»

«Beh, che male c'è in un cambiamento di tanto in tanto?» rispose disinvolto, facendole l'occhiolino.

«Non sei cambiato affatto, mi spiace deluderti: sei sempre il solito Han...» sospirò Leia.

«...Ma ti piaccio così,» la interruppe lui, strizzandole un occhio.

Entrambi risero, poi si incamminarono a braccetto verso l'appartamento di Luke.

Imperfectly Perfect // HanleiaWhere stories live. Discover now