ANIMA GEMELLA

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SECONDO LA MITOLOGIA GRECA, GLI UMANI ORIGINARIAMENTE FURONO CREATI CON QUATTRO BRACCIA, QUATTO GAMBE E UNA TESTA CON DUE FACCE. TEMENDO IL LORO POTERE, ZEUS LI DIVISE IN DUE PARTI SEPARATE, CONDANNANDOLI A TRASCORRERE LA LORO VITA CERCANDO L'ALTRA METÀ.

Il mio primo vero bacio l'ho dato a undici anni. Lui ne aveva tredici. Era il mio vicino di casa. Mi ero appena trasferita e lui era stato l'unico ad essermi amico fin da subito. Andavamo nella stessa scuola e facevamo il tragitto insieme. Parlavamo di tutto, senza vergogna. Vivevamo praticamente in simbiosi e ci capivamo alla perfezione. Io sapevo quello che voleva prima ancora che me lo dicesse, e viceversa. 

La prima volta che mi sono innamorata avevo quattordici anni e avevo appena iniziato il liceo. Lui era sul mio stesso autobus e ci guardavamo di continuo. Non è mai successo nulla tra di noi. Lui era fidanzato. Mi piaceva al punto che mi ero persino convinta di piacergli anche io. Non ci siamo mai nemmeno parlati, però. Non che le occasioni fossero mai mancate, ma era il coraggio che veniva meno quando me lo trovavo ad un respiro di distanza. Quindi mi sono limitata a chiedergli l'amicizia su Facebook e a fissare il suo profilo per ore. Non era nemmeno bello, le mie amiche me lo facevano notare di continuo, ma a me non importava. 

Sono sempre stata una fervente credente nell'eros e nella filia. Eros è quando ti piace qualcuno per come è fuori, da un punto di vista puramente estetico. FIlia è quando qualcuno ti attrae il cuore e il cervello, quando si sente come una calamita che conduce direttamente a lui. È il momento in cui una persona ti piace per quello che ha dentro, per come pensa, per quello che prova. 

La prima volta che sono andata a letto con qualcuno avevo sedici anni, appena compiuti. Per festeggiare il mio compleanno eravamo andate in discoteca e avevo bevuto qualche bicchiere di troppo, credo. Nella stessa discoteca c'era anche il ragazzo per cui avevo una cotta platonica da mesi. Con il coraggio che solo l'alcol può infondere mi ero avvicinata a lui e avevamo iniziato a parlare e ballare. Siamo stati insieme tutta la sera. Alla fine mi aveva riaccompgnata a casa e, visto che i miei genitori non c'erano, lo avevo invitato ad entrare. Abbiamo passato tutta la notte insieme, e quella notte gli ho dato tutto. Gli ho dato tutto anche se lo conoscevo appena. Io ho fatto l'amore, lui ha fatto sesso.

Quando mi sono svegliata il mattino dopo, lui se ne era già andato. Mi sono data della stupida perchè davvero avevo creduto che sarebbe rimasto e che si sarebbe preso cura di me e che mi avrebbe protetta. In quel momento, quando mi sono voltata a cercare il calore del suo corpo accanto al mio, mi sono resa conto che dovevo crescere e smettere di sperare nel "per sempre felici e contenti". 

Che poi in nessuna storia viene detto che i protagonisti vivano felici e contenti insieme. Per quello che ne sappiamo potrebbero anche lasciarsi ed essere felici comunque. 

Avevo solo diciassette anni quando sono rimasta incinta. Io ero felice e terrorizzata allo stesso tempo, perchè ero solo un'adolescente, perchè stavo per avere un bambino, perchè avrei realizzato un sogno, anche se prima di quanto avessi programmato. I miei genitori, quando lo hanno saputo, mi hanno letteralmente cacciato di casa. Le mie amiche mi sono state vicine, per fortuna. Il mio ragazzo, appena ricevuta la notizia, si è inginocchiato e mi ha baciato la pancia. Gli brillavano gli occhi e sorrideva con il viso. Era orgoglioso. Decisamente il contrario di quello che mi aspettavo. 

Andare a scuola durante la gravidanza è stato difficile, perchè ovunque mi voltassi la gente mi indicava e parlava di me. Dicevano che fossi una poco di buono, che la davo via come il pane. Mi prendevano in giro ma a me non importava. Da quando c'era questa piccola creatura dentro di me era come se una piccola lucina si fosse accesa e riusciva ad illuminare tutto quello che mi circondava.  E poi il mio ragazzo era al mio fianco.

Avevo appena compiuto diciotto anni quando è nata Annie, una splendida bambina, e Jack, uno splendido bambino. Due gemelli. Meglio di quanto mi aspettassi. 

Avevo ventidue anni quando mi sono sposata con il ragazzo che mi aveva protetta al liceo. 

Avevo venitsei anni quando Annie e Jack hanno fatto la prima comunione e ne avevvo ventotto quando hanno fatto la cresima. 

Avevo quarantacinque anni quando Annie si è sposata ed è andata a vivere in un altro paese e ne avevo quarantasette quando Jack è convolato a nozze con William. 

Oggi ho ottantasette anni e ho due meravigliosi figli, cinque fantastici nipoti, una bella famiglia e una vita tranquilla. Sono ancora sposata con il ragazzo che mi baciò il pancione quando nessun altro mi voleva. Continuiamo ad innamorarci l'uno dell'altra ogni singolo giorno, sempre più profondamente. 


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