Tres.

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Emily’s point of view.
Aprii gli occhi per l’ennesima volta ma attorno a me, solo il buio, non sapevo nemmeno che ora fosse.
Sentivo attorno a me solo le braccia di Álvaro che mi avevano stretta per tutta la mia notte insonne.
A tentoni gli accarezzai i capelli e riappoggiai la testa al cuscino pur sapendo che di dormire, quella volta non se ne sarebbe parlato.
Il mio cervello era ormai in moto da un po’ quando iniziai a pensare a tutta la situazione che stavo vivendo.
Tutto sembrava schiacciarmi in modo che non mi sarei più alzata in nessun modo.
Álvaro era sempre accanto a me, in ogni momento del giorno e non potevo non amare tutto ciò che stava facendo per me e non potevo non amare lui che aveva dimostrato amarmi in maniera bellissima ma nonostante questo, avevo paura.
Avevo paura che con i miei problemi, mi avrebbe lasciata da sola e non avrei potuto sopportare anche il rimanere da sola oltre che l’essere rimasta cieca.
Asciugai una lacrima che stava scendendo dai miei occhi spenti e riappoggiai la mano al cuscino a fianco al viso di Álvaro.
Sentivo il suo respiro sulla mia pelle e non c’era nulla di più bello, in quel momento; anche se le mie lacrime stavano aumentando copiosamente.
Cercai di trattenere il più possibile i singhiozzi per non svegliare il ragazzo a fianco a me, per non fargli vedere le mie lacrime per l’ennesima volta in quei giorni d’inferno che entrambi avevamo vissuto.
Passarono pochi minuti da quando mi ripromisi di non singhiozzare per non svegliare Álvaro a quando un singhiozzo mi scappò senza che io riuscissi a controllarlo.
Subito dopo sentii Álvaro muoversi leggermente sotto le lenzuola e sperai vivamente che non si fosse svegliato ma sperai invano.
La sua voce mi rimbombò nelle orecchie subito dopo.
“Amore...” sussurrò con voce impastata dal sonno “Stai tranquilla, i medici ci daranno presto delle novità e saremo più tranquilli entrambi...” continuò come se già sapesse il problema che mi affliggeva.
Singhiozzai più rumorosamente e lui mi strinse di più cercando di farmi sentire tutto il suo amore in quell’abbraccio.
Mi sentii scaldare il cuore ma non bastò a calmare i miei singhiozzi.
“No Álvaro, non è per quello...” risposi a stento.
“E allora cosa...?” chiese di nuovo, avvicinandosi di più a me e sfiorando il naso sulla mia guancia.
“Ho paura, Álvaro. Ho paura di rimanere sola contro tutto il mondo in questo periodo, dopo quello che è successo." sospirai "La mia vita è rovinata ormai e mi rimani solo tu e io..ho paura che tu mi lasci per qualcuna che può vedere quanto sei bello o quanto ti sta bene una maglia...ho paura che tu preferisca qualcuna che sappia vedere quanto sono belli i tuoi occhi marroni quando brillano o quanto è bello il tuo sorriso quando dici di amarmi, ho paura che tu mi lasci per qualcuna che può apprezzarti davvero...” dissi con coraggio che nemmeno sapevo da dove venne fuori.
"Il mio sorriso è bello ogni volta che ti vedo più serena, e nessun'altra sarebbe capace di provocarlo. Vivo per te e per nessun'altra, tu sei unica indipendentemente da ciò che vedi o meno." rispose “E poi, non posso rimanere senza il mio sorriso...quello sei tu.” continuò.
“Ma io non posso vederlo questo sorriso...” piansi ancora.
“Puoi toccarlo...” sussurrò portando poi le mie dita sulle sue labbra e sentii che sorridevano “...e puoi baciarlo.” continuò per poi appoggiare dolcemente le sue labbra alle mie in modo da farmi sentire tutte quelle sensazioni che si impossessavano di me ogni volta che mi baciava.
Quel bacio fu diverso perché potevo sentire le sensazioni di cui aveva parlato Álvaro poco prima.
Feci caso alla morbidezza delle sue labbra e a quanto esse mi trasmettevano ancora più che prima.
Mi godetti a pieno quel piccolo bacio poi lo strinsi ancora.
“Non lasciarmi mai...” sussurrai ma non feci in tempo ad ottenere risposta, mi addormentai cullata dalle sue braccia subito dopo.

Álvaro’s point of view.
Alla fine quella mattina si addormentò e rimase tranquilla fino a che non si risvegliò di nuovo per iniziare a vivere la giornata.
Rimasi a guardarla dormire appoggiata al mio cuscino.
Le accarezzai i capelli e la fronte mentre ogni tanto le spostavo le ciocche che potevano darle fastidio e la baciavo nuovamente prima di tornare a pensare a quello che ci eravamo appena detti e non potevo desiderare nulla migliore di lei, della ragazza che amavo e che avrei amato per tutta la vita.
La strinsi ancora quando sentii il sonno tornare a far parte del mio corpo e mi addormentai su di lei abbracciandola e cercando di proteggerla da ogni brutta cosa che potesse capitarle.
Come ultima cosa sentii solo la poca grazia di Paco saltare sul letto e accomodarsi in mezzo a noi.

You were my eyes when I couldn't see. Where stories live. Discover now