25~Tob e Clare.

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<< Ah ... sei tu! >> Esclamo io per poi sentirmi rispondere:

<< Perche' ... il fatto che ci sia io ti crea qualche problema?>>

<< No, figurati.
Piuttosto mi crea stupore.
Pensavo che di aver lasciato dietro la mia porta, afflitta dal mio comportamento, mia madre. Non mi aspettavo ci fossi anche tu a tenerle compagnia.>>

<< No, infatti. Sono qui solo per puro caso. Direi quasi un' improvvisata.>>
Ribatte lei con tono arrogante e allo stesso tempo distaccato.

<< Sai dov' e' la mamma?>>

<< Veramente no. Quando sono entrata lei era gia' uscita.>>

<< Impossibile ... non puo' essersi volatilizzata in pochi minuti.>>

<< Che ci vuoi fare! Purtroppo è così. È sempre stato così, se non te ne fossi accorta.>>

<< Credi che io sia contenta di questo suo atteggiamento?>>

<< No, non lo penso affatto Clare. Penso solo a tua madre e a quanto sia fragile in questo periodo.
Vedere la sua vita andare in frantumi, quella delle sue figlie essere cambiata in cosi' poco tempo.>>

Questo la rende triste ... anzi molto triste.>>

<< Vedi ... qua prevale sempre il suo solito egoismo, la sua capacità di apparire sempre come la vittima. Ma questa non è la verità ... o per lo meno in parte.

Ecco questa e' una verità parziale, qualcosa che ha bisogno di una parte complementare per essere definita una verità a tutti gli effetti.>>

Ridacchia per farmi capire che dalle mie labbra escono soltanto sciocchezze. Non mi interessa pero' di quello che pensa. So che tutto quello che diro' sara' inutile, in quanto lei rimarra' sempre fermamente convinta che sono una sciocca ragazzina ed è solo lei ,in questo caso, ad essere l' adulta ... colei che non si può di certo fare mettere i piedi in faccia da una diciassettenne.

Questa sua risatina stridula e piena di malizia, però, non mi scoraggia ... anzi mi esorta a non mollare, a difendere questi pochi ideali e queste poche speranze che oramai mi restano.

<< Se posso permettermi ... lei non può pretendere di essere compresa quando è la prima a non comprendere.
Capire è un verbo che lei sconosce.
Eppure è una donna di mondo, colei che viene considerata un tipo così intelligente, ma poi, se si scava a fondo, si ci rende conto che le mancano le basi.>>

<< Bella considerazione che hai di tua madre. Non pensavo fossi così insolente e irrispettosa nei confronti di colei che ti ha cresciuta affrontando mille difficoltà e cercando di ambire sempre al meglio affinché tu e tua sorella poteste vivere una vita tranquilla.>>

<< Ti risulta che lo sia? >>

<<Non lo so Clare. So soltanto che tua madre ti vuole bene nonostante tu agisca in questa maniera.
Ti domandi mai se stai sbagliando con lei?
Se agire così porterà a qualcosa?>>

<< E lei? Lei le porgera' mai a se stessa queste domande? Capirà una volta e per tutte come mi sento? Provera' ad aiutarmi? Non sai quante volte mi sia fatta queste domande e quante volte non abbia voluto dare a me stessa una risposta per evitare di illudermi di nuovo.>>

Poi riprendo:

<<Non voglio più parlare Ines. Tutto questo mi fa stare male e ancora di più la consapevolezza che tutto questo sarà riferito.
Spero che tu non gliene metta anche del tuo e che ti limiti soltanto a raccontare quello che ci siamo dette.>>

Aneliti sublimi (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora