Dopo il mio sfogo, tra me e Andrea non c'era più quell'imbarazzo iniziale. Per cercare di distrarmi, mi porto in un fast food e mi offrì la cena. Cercò in tutti i modi di farmi ridere, e nonostante io fossi ancora arrabbiata con lui per il commento poco carino della sera precedente, fui davvero grata di quella piacevole distrazione. In fondo, se non si fosse offerto di venirmi a prendere, cosa avrei fatto?
Mi ricredetti sul suo conto. Mi raccontò molto di lui e senza troppi giri di parole, mi chiese consigli su come conquistare Martina. Rimasi sbalordita dal fatto che si fosse aperto e fidato di me fin da subito, in fondo ci conoscevamo da pochissimo e non ci stavamo neanche tanto simpatici. Una delle caratteristiche che ricordo di Andrea, anche adesso, a distanza di anni, è che sapeva leggerti dentro: non gli si poteva nascondere niente. Capì immediatamente, solo guardandomi, che rimasi un po' sbalordita dalla confidenza che mi stava dando. Mi disse che aveva una sorta di sesto senso che lo ammoniva dalle persone false, e che io, sebbene all'inizio non mi sopportasse, gli ero sembrata una persona buona e genuina. All'inizio pensai che stesse scherzando e che mi stesse prendendo in giro, ma devo dire che mi ricredetti. Era davvero in grado di intuire da quali persone era meglio stare alla larga. Non so come facesse, associai questa sua "capacità" al fatto che fosse un ragazzo davvero sensibile. Temeva che io in qualche modo avessi potuto portargli via il suo migliore amico.

Una volta usciti dal fast food, non sapevo cosa fare o dove andare. Andrea mi incoraggiò nel tornare a casa di Michele e nell'affrontarlo una volta per tutte (aggiunse anche che qualora ce ne fosse stato il bisogno, avrei potuto strappare i capelli a Rebecca, avevo la sua approvazione). Mi disse che dovevo "strizzargli le palle", e alla mia faccia sconvolta, con un ghigno rispose che intendeva che io lo mettessi con le spalle al muro. Dovevo fargli capire che io non ero lì per giocare e che doveva prendere una decisione: o me o Rebecca.

Andrea mi accompagnò sotto casa di Michele. Scendemmo entrambi dalla macchina e ci avvicinammo al portone. Ero agitatissima e mi sudavano le mani, così cominciai a farneticare e a camminare avanti e indietro sul marciapiede. Andrea mi afferrò per le spalle per cercare di darmi conforto e rassicurarmi, così mi lasciai andare una volta per tutte, confessandogli qual era il reale motivo della mia agitazione: temevo che scegliesse Rebecca. Si mise a ridere così forte che mi sentii per un attimo ridicola, ma la sua risata era talmente coinvolgente che mi misi a ridere anch'io di me stessa. Mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio che tutto sarebbe andato bene, così mi sentii subito sollevata e rassicurata: adesso ero finalmente pronta ad affrontare Michele una volta per tutte. Prima che sciogliessimo il nostro abbraccio, e che io potessi ringraziarlo per tutto, sentimmo la voce di Michele chiedere: "Cosa ci fate voi due insieme?".

Du hast das Ende der veröffentlichten Teile erreicht.

⏰ Letzte Aktualisierung: Jul 11, 2017 ⏰

Füge diese Geschichte zu deiner Bibliothek hinzu, um über neue Kapitel informiert zu werden!

Così è la vitaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt