45. Qualcosa di inaspettato

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-Mantieni la posizione. Forza. Uno-due, è la stessa cosa che sul sacco. Forza! Fammi un jab come si deve- lo sprono' Liam.
Zayn, sudato e rosso in volto, carico' di nuovo sui colpitori che stava imbracciando l' istruttore.
-Mantieni la posizione. Perché non mantieni la posizione?- Esclamò Liam, spazientito, abbassando le braccia.
-Non lo so! Pretendi troppo, non ho mai fatto boxe finora!- Protesto' Zayn, andando ad asciugarsi il viso con un asciugamano poggiato sulla corda del ring.
-Al sacco lo fai. È quando stai boxando con un avversario, che non lo fai più e alzi troppo le braccia- commentò Liam, raggiungendolo per bere dell'acqua.
Zayn non disse niente; si appoggiò alla corda con gli avambracci, osservando Michael e Bill nel ring di destra.
-Vedi? Mike è più leggero, però riesce a parare bene. Non lascia mai l'addome totalmente scoperto, perché tiene la guardia alla giusta altezza. Tu, invece, fai così- disse Liam, esacerbando il movimento sbagliato mentre portava i pugni a proteggere il viso. -Così ti proteggi la testa, ma hai allo scoperto l'addome-
-Me l'hai ripetuto mille volte, Liam- borbotto' Zayn con sguardo cupo, al che l' istruttore lo riprese:
-Sei qui per imparare. Non per obiettare il mio modo di insegnare. Vatti a fare una corsa, ed impara ad accettare le critiche. Su!- Lo sprono'. Zayn alzò gli occhi al cielo, ma ubbidi', prendendo a percorrere il perimetro della palestra, mentre Liam sospirava.
Il ragazzo della segreteria gli si avvicinò:
-Ehi, coach, una chiamata per te-
Liam diede alcune direttive ai suoi ragazzi e raggiunse la scrivania per rispondere.

-Ciao, Liam. Devo parlarti. Possiamo vederci?-
-Ciao, piccola. Certo. Tra mezz'ora ho finito; ci vediamo tra un'ora? Vengo io?-
-Preferisco di no. Passo sotto casa tua. Ti faccio uno squillo quando arrivo-
Liam aggrotto' la fronte:
-Qualcosa non va, Sophie?-
-Voglio parlarne di persona. A dopo-

Zayn uscì dalle docce per ultimo. L'allenamento l'aveva spompato; lo spogliatoio era ormai deserto. Impiegò con tutta calma una buona mezz'ora per sistemarsi i capelli, tra asciugarli e acconciarli col gel. Tanto, non aveva nessun impegno. La sua presa di posizione nei confronti di Louis gli aveva fatto tagliare i ponti con gli unici due amici che aveva, Black e Greene, e non aveva ancora confidenza con nessun altro, oltre che con Louis, che potesse considerare più di un semplice conoscente. Quindi era, come sempre ultimamente, solo.
Salutò il ragazzo della reception che stava lavando il pavimento, ed uscì. La serata era tiepida; il cielo scuro era già punteggiato dalle prime stelle. Si accese una sigaretta e si diresse, con calma, verso casa.
Odiava tornare a casa, ma non aveva altro posto dove andare. Finché usciva con Black e Greene bigherellonava in giro tutto il tempo e talvolta non rientrava nemmeno per dormire, ma adesso era praticamente costretto a soggiornarvi più spesso, non avendo altro posto in cui andare.
Stava considerando quanto la sua vita facesse schifo ultimamente, quando notò l'auto che usava Liam, il Range Rover di Harry, parcheggiata in una laterale.
Devio' quasi senza accorgersene; non l'aveva mai visto bazzicare dalle sue parti, tanto più che il quartiere era piuttosto malfamato, e non era una bella idea lasciare un veicolo di lusso parcheggiato in strada.
Era proprio quella di Liam, perché notò la sacca della palestra sul sedile del passeggero. Si guardò intorno; probabilmente la sua ragazza abitava da quelle parti. Alzò le spalle e tornò sui suoi passi, percorrendo il restante isolato per raggiungere il condominio fatiscente dove viveva, quando un rombo potente del motore lo fece sobbalzare e voltare all'improvviso. Il SUV nero sfreccio' a gran velocità lungo la via. Si fermò ad osservarlo, sentendo una lieve inquietudine pervaderlo. Per quel poco che conosceva Liam, poteva affermare che fosse una persona tranquilla e prudente alla guida. Improvvisamente gli stop dell'auto si illuminarono, e sentì lo stridio dei freni sin da dov'era cento metri più indietro. Fece una smorfia, aspettando il suono di un impatto che non arrivò, perché l'auto che viaggiava sulla strada principale aveva inchiodato a sua volta, evitando l'impatto per un pelo. Zayn gettò la sacca a terra e prese a correre verso l'incrocio, da cui Liam era uscito senza dare la precedenza.

Raggiunse il luogo del mancato incidente mentre il conducente dell'altra auto scendeva imprecando.
-Dove cazzo guardi, coglione! Mi stavi per centrare in pieno!- Sbraito', incollerito.
Zayn vide Liam scendere, terreo in volto.
-Mi scusi, non l'ho proprio vista arrivare. Mi perdoni- disse, guardando Zayn senza capire da dove fosse saltato fuori.
-La prossima volta stai più attento! Mi hai fatto lasciare giù sull'asfalto trecento sterline di pneumatici!-
-Adesso non esageri. Non è successo niente. Liberate l'incrocio, o rischiate di farvi tamponare- intervenne Zayn.
L'uomo salì sbattendo la portiera e mise in moto, sempre imprecando, e se ne ando'.
Liam spostò il SUV sul ciglio della strada, parcheggiando.
Zayn si accosto' alla portiera:
-Va tutto bene?-
Lo sguardo di Liam gli fece precipitare il cuore sotto ai tacchi: il ragazzo aveva gli occhi arrossati di chi e' in procinto di piangere.
-Liam, stai bene? Cos'è successo?-
-Sophie mi ha lasciato-
Zayn sbarro' gli occhi, senza saper bene cosa rispondere. Non era abbastanza in confidenza con Liam per gestire cose così personali.
-Mi dispiace- si limitò a dire. Liam annuì, le mani sul volante e lo sguardo perso a fissare un punto indefinito nel buio, davanti a sé:
-Volevo chiederle di sposarmi. Che coglione-
-Ma perché ti ha scaricato?- Chiese di getto lui. Liam lo guardò male, e lui alzò le mani:
-Scusa, non volevo farmi i fatti tuoi. Te la senti di guidare fino a casa?-
Liam sospirò, scuotendo il capo.
-Non ho la patente. Però posso salire con te, ed aiutarti a non schiantarti addosso a nessuno- propose Zayn, realmente preoccupato.
-Lo faresti?-
-Certo. Fammi recuperare la sacca, e vengo con te-
Corse velocemente indietro, afferrò il borsone e tornò sui suoi passi. Erano molto vicini alla scuola, e non sapeva dove abitasse Liam, ma non ci pensò due volte a salire con lui.
-Non mi va di tornare a casa- commentò Liam.
-Dove vuoi andare? Da Harry?-
Il giovane ci pensò su, e poi annuì.
-Ok. Ora rimettiti la cintura ed andiamo- disse dolcemente Zayn, osservando i movimenti dell'autista.
Liam guidò in silenzio fino alla villa, stranamente confortato dal fatto di non essere da solo. In cinque minuti arrivarono, le strade deserte.
Liam aprì il cancello col telecomando, entrando col SUV nel vialetto immerso nel verde.
-Come farai a tornare a casa?- Chiese stancamente a Zayn, rendendosi conto soltanto adesso della cosa.
-Non preoccuparti. Ci penso dopo- lo rassicurò Zayn.
Liam parcheggio' nell'autorimessa, spegnendo il motore e nascondendo il viso nelle mani. Zayn non seppe cosa fare e rimase seduto semplicemente al posto del passeggero, al buio, la sua sacca tra le gambe sopra a quella di Liam, perché non aveva pensato a buttarle dietro.
Qualche minuto dopo si accese la luce dell'autorimessa.
Harry, insonne come sempre, si avvicinò all'auto ed aprì la portiera del lato guida.
-Che succede? Liam, stai male?-
Zayn, visto che l'autista non accennava a parlare, spiegò:
-L'ho trovato nel mio quartiere, dopo l'allenamento. Mi ha detto... di aver litigato con la sua ragazza. Gli ho fatto compagnia perché mi sembrava scosso-
Harry lo fissò per qualche momento, posando poi la mano sull'avambraccio dell'amico:
-Su, scendi. Venite dentro-
Liam ubbidi', e Zayn li segui'.
-Non devi avvisare i tuoi che sei ancora fuori?- Gli chiese Harry voltandosi mentre entravano nella villa.
-No, tutto a posto- rispose Zayn.

24/02/2017 Oggi farò un triplo aggiornamento, visto che nel weekend non ho mai tempo per entrare su Wattpad.

Ad astraWhere stories live. Discover now