Capitolo 3

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Mi presentai a casa di Andrea alle 10 in punto. Dopo aver salutato i suoi genitori e Manuel, mi diressi verso camera sua, ansioso come non mai. Bussai e, dopo un "avanti!" da parte sua, entrai. Si creò subito un silenzio imbarazzante. L'unico rumore era quello dei battiti frenetici del mio cuore, che sentivo risuonare nelle mie orecchie. Dopo qualche minuto, sentii Andrea tossire e, finalmente, riuscimmo a guardarci negli occhi.

"Giova tutta questa situazione è insostenibile.. non so perché ieri ho fatto quello che ho fatto e non so, soprattutto, perché tu abbia ricambiato e non mi abbia bloccato" disse, torturandosi le mani. Mi morsi le labbra, indeciso su cosa rispondere. Vidi gli occhi di Andrea seguire il movimento, per poi spostare di nuovo il loro sguardo all'altezza dei miei occhi. Per un secondo smisi di respirare. Cosa avrei potuto dirgli? Quale scusa avrei potuto inventare? Ma, per quanto fervida potesse essere la mia immaginazione, capii subito che non avrei più potuto mentire e che, soprattutto, non volevo. Quindi, in quel momento, almeno per una volta nella mia vita, decisi di essere istintivo, di dire la verità, di confessargli i miei sentimenti. Avrei potuto distruggere il nostro rapporto ma, per quanto fosse terrificante questa possibilità, capii che era la decisione più giusta, per entrambi. Presi un respiro profondo e decisi di buttarmi.

"Non so rispondere alla prima domanda, quello puoi saperlo solo tu, ma posso rispondere alla seconda. Ho ricambiato perché lo volevo. Perché Andrea, sono, non ci credo che io lo stia dicendo davvero.. sono innamorato di te, cazzo! E da mesi ormai. Ho provato a far finta di nulla, a far finta che fosse una cosa passeggera, che non fosse una cosa seria ma.. ogni cosa che fai mi fa sentire le farfalle nello stomaco. Conosco a memoria ogni dettaglio dei tuoi occhi, ho passato settimane a cercare di capire di preciso che colore siano. E ho ricambiato il tuo bacio, ieri sera, perché mi ero illuso che tu potessi provare lo stesso per me. So che, dicendoti tutto questo, ti allontanerai da me e potrei perderti per sempre ma.. non ce la facevo più. Quindi sì Andrea, ti ho baciato perché ti amo." Non appena queste parole lasciarono le mie labbra, sentii il mio cuore più leggero ma, al tempo stesso, la paura si impossessò di me. Andrea sgranò gli occhi e trattenne il respiro, sconvolto dalle mie parole. Cercai, nelle sue iridi, una risposta alle mie domande: mi odi? Vuoi che me ne vada? Provi lo stesso per me? Ma, l'unica emozione che riuscii a captare, fu lo sgomento, insieme a mille altre che, però, non riuscii a decifrare.

"Quindi, che colore sono alla fine?" strabuzzai gli occhi, non avendo compreso la sua domanda.

"Cosa?" chiesi, rilasciando un respiro, che non mi ero accorto di aver trattenuto.

"I miei occhi.. alla fine hai capito di che colore sono?" chiese, inclinando la testa e osservandomi attentamente.

"Sembrano azzurri a prima vista ma, in realtà, intorno all'azzurro e al verde, c'è un contorno di color ambra. Alla luce del sole hanno anche delle sfumature grigie." risposi, quasi automaticamente. Lo vidi sorridere e poi passarsi una mano fra i capelli.

"Neanche Erica ha mai fatto caso al colore preciso dei miei occhi." Nel suo tono di voce potei notare una punta di rassegnazione e.. senso di colpa?

"Andrea io non so cosa dirti.. non so spiegarmi perché tu ieri mi abbia baciato ma, se non provi nulla per me e mi vuoi fuori dalla tua vita, dimmelo e basta." Aspettai pazientemente una sua risposta ma, nel suo sguardo, potei leggere soltanto incertezza. Annuii e feci per andarmene ma Andrea mi bloccò, strattonandomi per un braccio.

"Non ti azzardare a fare un altro passo. Non ti voglio fuori da questa stanza, neanche adesso e in questa situazione, figurati fuori dalla mia vita.. mai!" la convinzione con cui disse queste parole mi fece girare la testa. Subito dopo, mi accorsi che il respiro di Andrea era affannato.. potevo sentirlo sul mio viso, da quanto eravamo vicini. Non resistetti alla tentazione di guardare le sue labbra socchiuse e scoprii Andrea fare lo stesso con le mie. "No, non è questo il momento. Concentrati Giovanni." Mi staccai dalla sua presa e mi allontanai da lui.

"Non me ne andrò se tu non vorrai. Ma Andrea, non possiamo continuare così.. tu cosa provi per me? Sinceramente?" feci questa domanda, nonostante la risposta mi facesse molta paura. Sospirò rumorosamente per poi spostare il suo sguardo verso il letto.

"Non lo so, ok? Sei una delle persone più importanti della mia vita. Ieri, quando ti ho visto baciare quella sono impazzito.. volevo soltanto cancellare il suo sapore dalle tue labbra e sostituirlo con il mio.. che poi, come fai a stare con quella quando dici di amarmi?" il disprezzo con cui pronunciò "quella" mi fece sorridere.

"Andre, io e Martina non stiamo davvero insieme.. era tutto per farti ingelosire, a lei, per di più, piacciono le ragazze." Lo vidi sbattere gli occhi più volte.

"D- davvero?" chiese, con un tono di voce quasi supplichevole e balbettando. Mi limitai ad annuire.

"Giova io non sto capendo nulla in questo momento. E la cosa che più mi fa strano è il fatto che, per quanto sia sbagliato, per quanto io sia cosciente di dovermi sentire in colpa nei confronti di Erica, in realtà.. non mi ci sento più di tanto e ti ribacerei altre mille volte, anche adesso." ammise, piantando i suoi occhi nei miei. Le sue parole, il fatto che avesse ammesso, in modo più o meno plateale, che era geloso e che mi aveva baciato perché lo voleva, che lo avrebbe rifatto, anche in quel momento, fecero battere il mio cuore a una velocità prossima all'infarto. Ma, per quanto volessi cedere, per quanto fosse bella e facile la possibilità di baciarlo, decisi di prendere una decisione più razionale e che, forse, avrebbe evitato alla nostra amicizia di distruggersi per sempre.

"Andrea, forse è meglio che, per un po' almeno, stiamo lontani. Tu prenditi del tempo per pensare e, quando ci capirai finalmente qualcosa, fammelo sapere, Ma, fino a quel momento, non voglio nessun tipo di contatto fisico tra di noi.. non voglio illudermi e non voglio più mancare di rispetto ad Erica.. non se lo merita, né da me, né da te." Mi accorsi che Andrea avrebbe voluto dire qualcosa, che, forse, avrebbe voluto fermarmi, ma non glielo permisi.. uscii da quella stanza e dalla quella casa più velocemente possibile, pur essendo cosciente dello sguardo triste e deluso di Andrea alle mie spalle.

Solo migliori amici. O forse no?Donde viven las historias. Descúbrelo ahora