Le Colline

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<Manca ancora poco, forza> li incitò Alberto.

Avevano camminato tutto il giorno con solo una breve pausa per il pranzo e adesso stava arrivando il buio.

Ormai l'inverno era alle porte e il sole calava sempre più velocemente. Potevano essere sia le cinque del pomeriggio sia le nove di sera vista l'oscurità che li accerchiava tutti.

Vi era ancora una piccola luce all'orizzonte originata dal crepuscolo ancora presente in cielo ma per il resto era tutto nero, tutto buio. Nessuna luce o casa in lontananza che potesse ospitarli.

Era il quarto giorno dalla loro fuga da Roma e ormai erano molto distanti da qualsiasi pericolo alle loro spalle. O almeno così Chiara sperava.

Non erano più in Lazio, questo era sicuro. Alberto aveva detto loro che erano poco distanti da Grosseto.

Mancava però ancora molto prima di poter tornare a Siena e questo Chiara lo sapeva. Alberto aveva scelto di rimanere in zone nascoste per poter proseguire il loro cammino.

L'Ordine teneva sotto controllo molte zone, specialmente le città e luoghi come le stazioni o i porti. In questo modo sarebbero stati riconosciuti immediatamente da qualsiasi agente. O animale.

Alberto aveva raccontato la sera prima ai ragazzi che alcuni agenti dell'ordine erano talmente potenti che utilizzavano gli animali per ottenere informazioni, ma erano principalmente all'interno della Fazione della Terra,anche se in ogni caso era meglio non rischiare inutilmente.

Ma aveva raccontato loro di cose ben peggiori se le avessero incontrate.

Aveva spiegato che all'interno dell'Ordine vi erano anche spiriti e altri esseri soprannaturali che potevano essere arruolati come agenti o spie.

A Chiara tornò in mente la larva che l'aveva attaccata nel giardino a Siena.

<No tranquilla> l'aveva rassicurata Alberto <le larve non possono fare parte dell'Ordine>.

<Come mai?> aveva chiesto lei.

<Sono imprevedibili e hanno una maledizione su di esse> le aveva spiegato Francesco <loro non posso fare altro che rimanere all'interno di un edificio o di una zona specifica fino alla decomposizione dell'ectoplasma>.

<In che senso maledette?> aveva chiesto Chiara.

<Sono per la maggior parte spiriti di persone malvagie,che in vita avevano commesso cose orribili e ora ne pagano le conseguenze> aveva detto Alberto <non pensare sia come l'inferno, questo è solo un assaggio per loro di ciò che li aspetta>.

E mentre camminavano lei ripensava a questo.

Si può dire che visto il luogo che stavano attraversando non era proprio il massimo fra tutto ciò che poteva pensare.

Poteva pensare al Natale che si avvicinava, alla speranza del ritorno della neve o anche semplicemente ad una casa calda e invece pensava a quello, a degli spiriti maledetti.

E questi pensieri combinati al paesaggio cupo e rado che stavano attraversando la rendevano spaventata. Spaventata dal sapere che poteva esserci anche una minima traccia di uno spettro lì attorno a loro.

Il paesaggio intorno a loro era buio, cupo e desolato. Erano in un mare di colline piene di sterpaglie e piccoli arbusti, con qualche piccolo sprazzo di alberi e cespugli più grandi e robusti di volta in volta.

L'erba era alta e umida a causa del freddo e della sera.

<Le larve non sono gli unici tipi di spettri però> l'aveva avvertita Alberto <ci possono essere le Andade, le Anime Bianche, le Fantasime, i Lucimandri...> .

Agenzia Misteri- Il Libro del VentoWhere stories live. Discover now