Twenty nine.

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Tullia in villa est.
Era la quindicesima volta che leggevo quella quella frase. Stavo cercando di studiare, ma non ci riuscivo.
Avevo la mente occupata da quello che era successo ieri mattina. Tra l'altro Lorenzo non mi aveva ancora scritto. È così orgoglioso, Dio.
Mi fa riflettere tanto che abbiamo litigato solo dopo povo una settimana da quando ci siamo messi insieme.
Credevo che avessimo risolto. Credevo che ora avremmo vissuto le cose meglio, e invece no.
È anche colpa mia, me ne rendo conto, ma è stata una brutta giornata.
Gli vorrei scrivere, dire che mi dispiace e che voglio un suo abbraccio, ma penserebbe che io l'abbia già perdonato o di non avere colpe o, peggio ancora, che esercita un potere su di me.
Il ché effettivamente è vero, ed è un problema.
La mia felicità dipende da lui, e non dovrebbe. Non dovremmo mai aggrapparci a qualcuno credendo che non ci abbandonerà mai. Il per sempre non è esiste.
per sempre.
per sempre.
Mi risuona nella mente. È la più grande bugia che ci abbiano mai detto.
Mi ritrovo vol telegono in mano. Apro la chat con Lorenzo.
Ultimo accesso alle 01:23 am.
Lo vorrei cercare. Voglio chiarire con lui. Anvhe se vorrei che lo facesse lui. Anche se effettivamente lui ci ha provato, sono stata io a respingerlo e a uscire dall'auto.
'scusa. mi manchi. voglio un tuo abbraccio. ti prego, vieni e risolviamo.' no, no, no, no, no. Assolutamente no.
'vieni a casa mia? vorrei che parlassimo.' va meglio. Senza pensarci troppo invio prima di pentirmene.
Aspetto qualche minuto, ma non arriva niente. Aspetto altri cinque minuti e non arriva bessun messaggio. Mi metto sotto il plaid e avvio il computer. Che la fase depressiva abbia inizio.
Dopo cinque minuti suonano alla porta... sarà la vicina che ha finito il sale. Non fa mai la spesa e rompe le palle a tutto il condominio.
Apro senza guardare lo spioncino, ma mi compare un bastardo al posto della vicina.
"Posso entrare?" mi ero incantata, non me lo aspettavo.
"Entra." mi oltrepassa e si siede sul divano con me dopo aver chiuso la porta.
"Mi dispiace." dico. Silenzio.
"Allora?" aggiungo.
Prende aria, apre la bocca e sembra pronto a parlare, ma poi sta zitto.
"È anche colpa mia."
"Eh.." dico ovvia. Mi guarda male.
"Abbiamo esagerato entrambi."
"Io ho avuto una brutta giornata e tu mi hai rimproverato senza alcun motivo. Hai esagerato tu."
"Mi sembra che quella che è scappata dalla macchina fossi tu."
"Ero stanca."
"Anche io, di vederti da sola con lui."
"Come te lo devo dire che a me interessi tu?" silenzio.
Di gratta la nuca e si guarda intorno, mentre prende un respiro profondo.
"Promettimi solamente che ci sarà meno contatto tra voi... sono geloso di chiunque altro ti tocchi. Mi manda in bestia l'idea di qualcun altro che lo fa all'infuori di me." mi rendo conto che ha ragione e che lo fa perché ci tiene.
"Sì, ma tu dimmi che sarai ragionevole." annuisce. "Ora basta discutere, okay?" mi bacia.
Mi accoccolo a lui.
Dobbiamo cercare di andare l'uno incontro all'altro, tenendo conto delle nostre opinioni.
"Voglio passare tutto il pomeriggio con te adesso." lo stringo di più a me.
Ci alziamo e andiamo in camera mia.
"Non ero mai stato qui."
Realizzo anche io che è così. Ridacchio.
"È la tua libreria?" si dirige davanti al grande mobile accanto allarmadio e scorre le dita su tutti i miei libri.
Si gira nella mia direzione e sorride quando vede il libro che ho tra le mani, quello che mi ha consigliato.
"Lo stai leggendo allora?" annuisco, posando poi il libro sul comodino accanto al letto. Mi distendo e invito Lorenzo a mettersi accanto a me.
Prendo il portatile e gli dico di scegliere un film.
Lo abbraccio forte, mentre il suo braccio mi cinge la vita.
Respiro il suo profumo e mi sento bene.
Non presto attenzione a cosa decidiamo di vedere dato che l'unica cosa che sento sono le sue carezze sulla schiena e sul fianco, il suo profumo. Mi sento rilassare e al sicuro.
A volte mi bacia; sulle guance, sulla tempia o sulle labbra.
Il film finisce dopo un'ora e mezza circa e io non ne voglio sapere di muovermi dalle braccia di Lorenzo.
Si gira di lato verso di me e mi bacia la fronte più volte.
Scontro nostri nasi per fargli capire che voglio di più.
Mi bacia il naso e poi le labbra con più passione.
Si fanno le sette di sera e tra qualche minuto mia madre sarà di ritorno. Avviso Lorenzo che resta qualche altro minuto con me e poi, a malincuore, se ne va.
Aspetto mia madre sul divano, dopo cena vado a letto.

I'm not for you.||Lorenzo Paggi.Where stories live. Discover now