Capitolo 79

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Continuai a scalciare quel povero sassolino che mi accompagnò per tutto il tragitto, fin quando l'insegna del Green apparse alla fine della strada.

Mi trascinai svogliatamente nel giardinetto antecedente il bar, prima di aprire la porta principale, che era ancora rotta da quella fatidica sera.

Un attimo prima di mettere piede al suo interno, mi parve di sentire delle voci, qualcuno che stava litigando, mi parve, addirittura, di riconoscere la sua voce, ma forse era solo la mia immaginazione che da qualche giorno a questa parte mi tirava brutti scherzi.

Aggirai l'angolo, dirigendomi verso il bancone, per poi bloccarmi sui miei passi l'attimo dopo, quando mi resi conto a chi appartenevano quelle voci.

Bill e Harry, Harry e Bill.

Harry scattò nella mia direzione, dopo che Bill gli sussurrò qualcosa nell'orecchio, spalancando gli occhi non appena si rese conto di chi c'era alle sue spalle.

Rimasi ferma sul posto, quando i suoi occhi passarono dallo stupore a qualcosa di diverso, qualcosa che tante volte avevo visto nel suo sguardo quando stavamo insieme, ma che in quel momento non volevo neppure pensare per paura di illudermi.

Mi aveva ignorata, mi aveva praticamente estraniata dalla sua vita, a nulla servirono i tanti messaggi che gli mandai, le tante chiamate che gli feci, avevo bisogno di uno straccio di spiegazione, quella che mi diede lì, su due piedi, non aveva fatto altro che alimentare il mio sconforto e la mia confusione.

Ero tentata di scappare via, non appena il suo corpo si proiettò nella mia direzione.

Alzai lo sguardo verso Bill, mi faceva male guardarlo, mi faceva male vederlo lì ora, quando per otto giorni aveva evitato quel posto come la peste.

"cosa devo fare?" mi rivolsi a Bill, cercando di non balbettare, non volevo dargli alcun tipo di soddisfazione, ma il tremolio della mia voce e quello delle mie mani, non mi rendevano giustizia, anzi rendevano il mio tentativo di apparire tranquilla ed indifferente ai suoi occhi, totalmente inutile.

"parlare con lui" rispose con un mezzo sorriso Bill, prima di scappare su per le scale che portavano al suo appartamento.

Non potevo crederci, mi aveva attirato li con l'inganno.

Presi un lungo respiro, quando con il capo chino, notai le scarpe di Harry avanzare nella mia direzione, non potevo e non volevo avere nessun tipo di contatto con lui, mi avrebbe distrutta ancor più di quanto già non lo fossi.

"Juliet" sussurrò incerto a mezzo metro di distanza da me, non andava affatto bene.

 Per quanto desiderassi con tutto il mio cuore di abbracciarlo e stringerlo forte a me, non ci riuscivo, non dopo il modo in cui mi aveva lasciato.

"no" dissi, non appena la sua mano toccò il mio braccio.

Cercai di sfilarmi dalla sua presa, ma l'unico risultato ricevuto fu la sua mano scivolare fin giù la mia, afferrandola fra le sue dita.

"ascoltami" mormorò con un fil di voce, probabilmente anche lui non si aspettava di incontrarmi, Bill aveva organizzato davvero un piano molto dettagliato affinchè ciò accadesse.

"non..non .." non sapevo neppure io cosa volevo dire, mi ritrovai a scuotere il capo più volte, indietreggiando, ma lui non ne voleva sapere di mollare la presa, così in pochi secondi mi ritrovai con le spalle al muro.

Mi irrigidì quando posò l'altra mano contro il muro alle mie spalle, mi sentivo in gabbia e mancava davvero poco che scoppiassi a piangere davanti a lui come una bambina.

Juliet [H.S.]  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora