CAPITOLO 54 - FALSI NOMI

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<<Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?>>, mi disse Harry quando rientrammo in casa.

<<Perché, sai cucinare?>>, gli domandai sollevando un sopracciglio.

<<No, ma un panino sono ancora in grado di farlo e visto che oggi a pranzo hai stranamente abbandonato il tuo pasto a metà... >>, lasciò la frase incompiuta e fu meglio per lui perché io nel frattempo ero già pronta a scagliargli addosso la prima cosa che avrei afferrato.

<<Già, ringrazia la tua amichetta per questo>>, gli risposi seccata, dandogli le spalle.

<<Non è la mia amichetta!  E comunque devo dire che non era niente male... non me la ricordavo...  >>. Harry se la spassava un mondo a torturarmi con quella storia, ora che le acque erano tornate calme.

<<Sul serio, ti piacciono i capelli ossigenati e il seno rifatto? Mi fai ribrezzo>>, gli dissi con tutto il disprezzo possibile mentre aprivo una bottiglia d'acqua e me ne versavo un bicchiere. La mia gelosia sfiorava l'impossibile. Mi faceva impazzire.

<<Hai notato tutti questi particolari?>>.

<<Perché tu no?>>.

<<Beh, i capelli di solito non li guardo granché, ma le tette... quelle si che me le ricordavo... >>.

Brutto figlio di...

Presi il bicchiere colmo d'acqua e glielo versai sulla testa, ammirai poi la mia opera d'arte con particolare soddisfazione.

<<Ecco, così potrai raffreddare i tuoi bollenti spiriti verso Barbietetterifatte>>.

Harry rimase impalato per diversi istanti. Istanti in cui meditava il da farsi, era evidente.

<<Questo non avrebbe dovuto farlo, signorina Addams>>.

<<Questo è quello che si è meritato, signor Styles>>.

Ma neanche il tempo di finire la frase che Harry mi sollevò e mi caricò in spalla, come un sacco di patate iniziando a salire le scale. Tentai invano di liberarmi dalla sua presa ma ci riuscii solo dopo che mi ebbe catapultata sul suo letto. Poi chiuse la porta dietro di se e si avvicinò piano, con un sorriso sfrontato quanto eccitato sul volto.

<<Sarai punita per questo, lo sai vero?>>. La sua voce e il suo sorriso però, invece di spaventarmi, provocarono solo la mia ilarità.

Harry si tuffò sopra di me, bagnandomi con le gocce d'acqua che colavano dai suoi capelli zuppi e iniziò a farmi il solletico dappertutto. Ecco, se c'era una cosa che non sopportavo era proprio il solletico. Iniziai a tirare calci e pugni per tentare di scrollarmelo di dosso ma più mi dimenavo e più ridevo, perdendo progressivamente le forze.

<<Ok, ok mi arrendo... >>, dissi stremata e col fiatone.

<<Ti arrendi volontariamente a me?>>.

<<Solo al tuo solletico>>, risposi, riprendendo un po' di fiato.

<<Devo cambiarmi. Sono fradicio!>>. Harry si guardò e si alzò in piedi, iniziando a spogliarsi, sfilando la camicia e jeans.

Ammirarlo voltato di spalle, in boxer, mentre trafficava nell'armadio per cercare qualcos'altro da mettere addosso era al contempo una tortura e una delizia. Le sue spalle larghe e muscolose mi offrirono uno spettacolo degno di una prima visione e le sue possenti braccia tatuate si mossero con lentezza disarmante mentre infilava una t-shirt, tendendo i muscoli. Le sue lunghe e possenti gambe appena ricoperte dai peli si insinuarono nelle fessure di una tuta grigia e le sue mani indugiarono leggermente mentre l'elastico risaliva lento fin sopra le cosce, per poi nascondere alla mia vista il suo frutto proibito e il sedere più rotondo e tonico che avessi mai visto. Le fossette in fondo alla schiena vennero coperte definitivamente dalla maglietta, giusto in tempo per farmi evitare di sbavare.

Poachers || H.S. Where stories live. Discover now