Lati oscuri.

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I due parlarono per ore,su quella enorme collina,che grazie all'amore donato dalla bambina dalla testa ramata,era diventata brulicante di vita.
I due erano stesi l'uno di fianco all'altro,con la testa sprofondata nell'erba bagnata,dove erano spuntati dei piccoli fiori,dello stesso colore del cielo ormai affacciatosi sul crepuscolo,quella flora circondava le loro testoline,mentre il vento faceva fluttuare i loro capelli,unendoli insieme,i neri capelli di William,i candidi capelli di Louis,un' unione così contrastante,ma anche così,così perfetta.
"La vita è davvero imprevedibile,non crede?"
"Già...in un attimo ti ritrovi con solo la tua ombra ed i fantasmi del tuo passato che alitano sul tuo collo e si nutrono delle speranze che passano per le tue vene,trasportate dal sangue,e poi,come se qualcuno lo avesse deciso,ti ritrovi qui,a parlare nel crepuscolo con..."
"...Con chi?"
"Beh,con lei,giusto?"
Louis rise,giusto per camuffare l'imbarazzo che trasudava dal suo sorriso mal riuscito,e William,che aveva già capito tutto,sorrise,era un sorriso che per loro significava qualcosa di molto peccaminoso,ma per loro del tutto normale,non si limitò ad altro,giusto a sorridere,mentre i suoi occhi neri penetravano quei bellissimi occhi indaco,i bellissimi occhi indaco di un amore così contrastante, un amore pieno di malizia,romanticismo, tristezza,intrighi,e tante, tante difficoltà,continuò così,fino a far diventare la tenera carne di quel l'angelo della morte di un colore roseo,così dolce ed amabile.
"Sa,signore?"
"William,dica pure William."
"Beh,William,ho una cosa da dire."
"Dica pure."
"Beh,so che può sembrare strano,ma io avevo capito che l'avrebbe portata qui."
"Come mai?"
"Beh,questo mondo, è particolarmente speciale,e sa perché?"
"Perché?"
Il dolce angelo della morte si sedette,mettendosi nella posizione del loto,per poi tirare fuori ciò che sembrava essere una perlina,del colore del l'aurora, la prima aurora del mondo,chiuse i suoi grandi occhi,per poi riaprirli,assumero un colore bianco come il latte,fece fluttuare la perlina sulle loro teste,recitò diverse parole,a William sconosciute,ma anche così affascinanti, e così familiari,e poi,la perlina cominciò a sciogliersi in una ragnatela sottilissima,per poi assumere la forma di un piccolo schermo,la fece scendere dolcemente,alla giusta altezza,dopo William poteva vedere chiaramente quel magnifico "trucco magico".
"W...wow,cos'è?"
"Lo vedrai presto,William."
L'uomo angelo sorrise dolcemente verso di lui,e poi toccò delicatamente lo schermo della perlina,proprio nel centro,con l'indice della sua morbida e delicata mano e per magia,lo schermo si illuminò all'improvviso,proiettando ciò che sembrava una "registrazione".
"Questa,miei cari tesori,sarà la vostra casa,lo so che sembra molto vuoto,ci sono solo strane colline ed alberi,ma tranquilli,presto,da ogni mondo ed epoca,verranno tanti bei bambini,bambini che,ne sono certo,saranno davvero legati a voi,bambini che rapiranno il vostro cuore,e vi insegneranno tante bellissime cose,l'affetto,l'amore,l'amicizia,l'onestà,la non violenza,così tante belle cose,che saranno come un grande bagaglio,che vi renderà dei meravigliosi...meravigliosi...meraviglio-"
"O...oh...cavolo,mi sto emozionando,così imbarazzante!"
Louis ritoccò lo schermo della perlina,con un tocco un po' più deciso,e decisamente più frustrato,e la registrazione ripartì,saltando di qualche secondo in più.
"Va bene? Ecco,ora vi mostro cosa sa fare il vostro papà,guardate piccoli miei."
L'uomo fece apparire una piccola pallina d'energia,la modellò leggermente con le mani,ondeggiandole delicatamente nell' etere,facendo apparire un piccolo universo,come un mappamondo.
"Questo è il vostro mondo,tesori miei,è così vuoto e grigio,ma so che col vostro amore lo renderete pieno di vita e pieno di ogni tipo di colore che il bianco ed il nero potranno mai generare,ogni tipo di colore esistente,quello che vi sentirete più vostro,e poi sarete liberi di liberarlo qui. I tempi non saranno sempre rosa e fiori,arriverà un giorno nel quale non potrò più sostenervi,ed avrò per forza un motivo per cui lottare,essere lontano da voi. Per ora sarà il vostro piccolo "parco giochi",ma sappiatelo: non è una cosa da poco,questo mondo è pieno di mille possibilità e potenziale,sfruttatelo per il bene vostro ed il bene di chiunque capiterà qui,e ricordate: qualunque cosa accadrà,io,il vostro amato papà...vi...vi...vi..."
La perlina si richiuse,tornando nella ragnatela a spirale,e per poi richiudersi e tornare alla sua forma primordiale,e Louis la prese al volo,nascondendo il volto imperlato di lacrime e soffocando il suo fiato ansimante; William lo guardò,poi guardò la strana perlina,e poi guardò di nuovo lui,lo abbracciò dalla schiena,Louis,sorpreso,si girò,e quando lo fece,l'uomo gli si fiondò addosso.
Erano uno ad un palmo di distanza dall'altro,si guardarono nell'occhi un'altra volta,poi William ruppe il leggero silenzio caduto sui due.
"Dunque,è grazie a te se..."
"Esatto William,sono così felice che questo mondo e chi ci abita sia stato capace di dare amore ad i miei piccoli angeli,eheh,ma non mi sarei mai aspettato che la cosa sarebbe successa anche a me,sai?"
"Oh caro,neanche io."
William lo avvicinò un altro po',appoggiando le sue labbra nere e carnose alle sue,per poi premerle una contro l'altra,e poi piano piano cominciò a baciarlo più seriamente,prese la sua testa,ed accarezzò i suoi morbidi capelli bianchi,mentre prendeva le sue dolci mani bianche,stringendole alle sue mani brune,insieme erano come il re e la regina,un'unione così piena di amore,peccato,e passione.
Continuarono così per molto,molto tempo,nessuno era  intenzionato a fermarli,e anche se fosse,non lo avrebbero fatto mai e poi mai,ma poi,Louis aprì gli occhi,rendendosi conto che non era un sogno,quel bacio era vero,come era anche vero che William apparteneva ad un'altra,e lui non era nessuno per entrare nella sua vita e prenderle il posto nel suo cuore e, a malincuore,fece terminare il loro folle gesto d'amore.
"Louis..."
"William,ti amo anche io,ma non è giusto,lo sai..."
"Ma non è vero,per noi lo è."
"Ma,ma cosa dirà la tua amata Sci?"
"Forse capirà,se le spiego il tutto,dopotutto è nella nostra cultura,non lo è nella vostra?"
"N...non esattamente."
"Quindi? Che faremo?"
"B...beh,ecco,prendi questo."
Louis gli porse un piccolo pezzetto di carta, su cui era scritto il suo numero di cellulare,William era incredibilmente soddisfatto di quella bellissima calligrafia,lui era un uomo di dettagli e precisione,adorava ciò che aspirava all' illusione ed il mito: la perfezione; lo guardò dall'alto e gli rivolse un sorriso pieno di amore e malizia,come nessuno sapeva fare,Louis non poteva fare altro che lasciarsi scappare una leggera risata, arrossire,e guardarlo dal basso,dato che si era appena alzato dal suolo pieno di vita.
"Ora glielo dirò."
"Eh,che i cieli siano con te,caro."
"Lo spero anche io,creatore."
Gli diede un dolce bacio sulla guancia,per poi lasciarlo, con il cuore da lui appena rubato.
William si diresse verso la stanza di entrambi,William e Sci, e ciò che vide fu tutto tranne che magnifico.
"TU...! COME HAI OSATO?! GIOCARE COI MIEI SENTIMENTI!"
"Sci! Fammi almeno spiegare!"
"NON CI SONO SPIEGAZIONI A QUELLO CHE HAI FATTO,WILLIAM HART!"
Sci era su tutte le furie,non era più neanche Sci oramai,era andata fuori di senno; tirò fuori un coltellino da taglio, e cominciò a farlo roteare.
"Avrei dovuto farlo da sempre!"
"Sci,Sci ti prego non farlo!"
"NON SONO NEANCHE SCI PER TE,IO SONO SOLO LA TUA BAMBOLINA!"
"Sci,Sci io ti amo! Fammi almeno dire perché ti ho "tradita"!"
"NO,TU NON MERITI NEANCHE DI ESISTERE,WILLIAM HART!"
Lo bloccò al muro,chiuse gli occhi e fine.
Nulla si poteva più sentire,solo il sordo frastuono di un uomo sul filo della vita,sopra la voragine della morte.
Quello che aveva fatto,solo dopo qualche istante realizzò cos'era: lei aveva rovinato la sua vita,la sua vita già fottuta di suo.
"N...no...no perché! In quale mondo fai accadere questo,re dei cieli?! Che cosa ho fatto...n..no..."
Lei svenne,proprio di fianco a lui,entrambi giacevano nell'oceano di sangue che lei aveva creato.
"PAPÀ! PAPÀ NO!"
Andrea corse dal padre in fin di vita,lo caricò sul dorso,per poi portarlo in seminterrato.
"TI PREGO PAPÀ,PAPÀ CE LA PUOI FARE!"
Nel frangente,Sci si risvegliò,e traballante, cercò di ignorare l'enorme pozza di sangue sul pavimento,impedendosi di respirare l'odore di esso,corse nel seminterrato, quel posto dove il suo Romeo l'aveva resa la sua Giulietta,facendole capire cos'era l'amore,quello vero e sano,che lei aveva reso un'utopia.
Terrence,Andrea, e Sarah erano tutti radunati dinanzi a lui,con una macchina collegata alla sua gola,per farlo respirare,un ago attaccato al suo braccio, per ricevere il sangue donato dal suo amato figliolo,ridotto in lacrime,come il resto del trio.
"Chi è stato a ridurti così,papà?!"
"Terrence,hai davanti a te il carnefice."
"Tu...come hai potuto..."
"I...io...ho visto,ho visto vostro padre con..."
"Lo sappiamo! Ma sai com'è,è normale per noi! A noi non frega di quanti siano o di quanti anni abbiamo,a noi frega dell'amore!"
I due stettero in silenzio per qualche minuto,dopo quell' affermazione,poi Sci si avvicinò a William,che piano piano si stava riprendendo,accarezzò il suo bel viso addormentato,e lo baciò delicatamente,sussurando nel suo orecchio:
"Ti prego,perdona questa stupida bambina,ti adoro, tesoro mio."
Lasciò la stanza,affogando i suoi rimorsi nella pozza di sangue da lei creata.

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