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*E poi salto.
Salto in quello che mi sembra un pozzo senza fine.
Prima la luce accecante poi...

Il buio.*

Alcuni suoni e voci si sentono come lontani.
Ovattati.
Sento solo il rumore.
Anche se voglio non riesco ad aprire gli occhi.
Per qualche minuto rimango in quella situazione.
Completamente sola , abbandonata nel buio celato sotto le mie palpebre.

Dopo quel tempo , che anche se breve mi è sembrato infinito , i miei occhi sembrano farsi più leggeri.
Piano , quasi avendo paura di cosa avrei visto , apro gli occhi.
Nel mentre di quest'opera inizio anche a sentire i suoni farsi più vicini e chiari.
La mia mente sembra risvegliarsi dopo anni di sonno profondo , quasi levandosi una patina di dosso.
Quando il mio sguardo è finalmente a contatto con l'esterno inizio a sentire il mio corpo.
Tento di muoverlo ma anche esso sembra indolenzito e i muscoli sono quasi atrofizzati.
Luce bianca mi inonda.
Soffitto e pareti dello stesso colore.
Sotto di me quello che potrebbe sembrare un piccolo letto.
Schiudo le labbra rosee ma la mia voce non vuole uscire.
Intrappolata nel mio stesso silenzio tento di alzare la schiena per avere maggiore visuale.
Una camera fredda e impostata.
So bene dove mi trovo.
Ma la mia mente non connette.
Come ? Perché ?
Le domande scorrono veloci senza che nessuno le freni.
Qualcuno entra dalla piccola porta.
"Questo è un miracolo" la voce di una giovane donna arriva alle mie orecchie.
Corre fuori ed inizia a chiamare velocemente qualcuno.
Entrano nella stanza un piccolo gruppo di persone vestite di azzurro e bianco.
Dottori.
Sono davvero in ospedale allora.
Tento di parlare di nuovo e questa volta ci riesco.
"Cosa?" Sussurro debolmente.
La fatica è straziante.
"Chiamate O'Brien ha lui la sua cartella clinica" uno dei dottori si allontana.
Il dottore che sembra il più anziano tra tutti si avvicina cauto al mio letto.
"Come si sente signorina"
La mia voce sembra tornare tutto d'un tratto.
"Perché sono qui?"
"È stata investita più o meno due mesi fa..." una voce conosciuta giunge a me.
"Due mesi e due settimane per l'esattezza" entra nella stanza un giovane dottore.
Quando lo vedo un sorriso compare sul mio volto.
"S-Stiles ?"
Lui mi guarda confuso avvicinandosi.
"Dottore Dylan O'Brien , l'ho tenuta sotto controllo in questi mesi"
È identico a Stiles , stessa voce , stessa corporatura.
È lui.
Non ho nessun dubbio.
"Stiles sono Lydia"
"So bene chi sei Lydia Martin" poi si avvicina al dottore più anziano.
"Chi è questo Stiles?" Dice piano a quest'ultimo.
Lui alza le spalle confuso.
"Okay uscite , faccio io i controlli alla signorina Martin"
Escono tutti dalla stanza e lui torna a guardarmi.
"Per quanto tempo ti ho guardata..." mi accarezza la nuca.
"Ma che cosa è successo?"
"Sei stata investita , non ricordi?"
"Ma Scott , Allison , Malia, noi due..."
"Io non conosco nessuno di queste persone"
"Dov'è mia madre?"
"Penso che qualcuno l'abbia già avvisata , sarà qui a momenti"
"Quindi era tutto un sogno?..." sussurro più a me stessa che a lui.
Lui si avvicina ancor di più a me.
"Lyds, tutti i sogni sono reali"
Mi prende il viso tra le mani.
"Guardami , sono io , sono Stiles" e poi mi bacia.
E quando mi bacia capisco che è vero.
Lui è il ragazzo che per due mesi ho sognato.
Si stacca lentamente da me.
"M-ma quindi... Stiles ho bisogno di risposte ti prego"
Lui si allontana da me e si dirige verso la porta.
Mette due dita davanti alla bocca.
"Questa è una cosa nostra"
Poi esce , lasciandomi confusa.
Mischio il falso con la realtà e non so più a chi credere.
So solo una cosa.
Solo una cosa in questi due mondi paralleli.
Io mi sono innamorata di Stiles Stilinski.

Mi sono innamorata di lui.

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Ed eccoci alla fine della storia.
Il prossimo capitolo sarà quello dei ringraziamenti.
Spero tanto di avervi un minimo sorprese.
Un bacio

-VoidStydia

Mi sono innamorata di lui~StydiaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz