~Capitolo 70~

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"T-tu..." Balbetto scioccata. 'Ha capito tutto, ma come ha fatto?...' Mi domando con un nodo alla gola.
"Esatto. So tutto della tua alleanza con i Carter, del vostro piano ed anche del fatto che vuoi scoprire a tutti i costi dove si trova tuo zio." Commenta acido e serio, "ma a quale prezzo?... Sei davvero disposta a sacrificare la vita del tuo team, di Miguel e di tutti quelli che ti stanno aiutando? E tutto solo per salvare tuo zio?" Mi domanda cominciando a girarmi intorno e guardandomi con aria di sfida, sapendo ormai di avermi scoperta.
"Non è affatto così! Quello stronzo sei tu, tu mi hai portata a farlo; per cui non cercare di farmi passare per la cattiva della situazione!" Gli grido contro infuriata. 'Non devo permettergli di manipolarmi; ormai ho creato una corazza impenetrabile per questo genere di cose; ed anche se ci sono cascata una volta, ora ho capito come agisce.'
"Si hai ragione. Infatti, mentre io e te stiamo parlando, uno dei tuoi amichetti sta per avere un piccolo incidente... Ma chi dei tanti?" Mi sussurra all'orecchio sicuro di sé. Sento il suo fiato sul collo e la cosa mi provoca un brivido che scende lungo tutta la schiena; subito dopo però, questo si tramuta in paura.
"C-che cosa hai fatto?..." Domando scioccata mentre le gambe cominciano a tremare.
"Eh no mia cara. La domanda giusta è: che cosa hai fatto tu." Mi risponde con lo stesso tono. Senza aggiungere altro, si allontana verso la porta ed improvvisamente, la paura fa spazio alla rabbia che non tarda a manifestarsi: "Brutto bastardo! Dimmi che cosa hai fatto!" Mi scaglio contro di lui e, proprio mentre sto per colpirlo alle spalle, all'improvviso mi sento afferrare dalle braccia e tirare indietro. Mi guardo indietro e ci sono due uomini vestiti di nero che mi trattengono. Dopo essersi girato verso di me, Julio mi sorride con sfida per poi colpirmi in pieno stomaco con una ginocchiata, lasciandomi emettere un grido di dolore che rimbomba nella stanza. Rimango a peso morto con le braccia alzate e sorrette dai suoi due uomini, i quali si gustano la scena ridendo. Dopo il primo, altri colpi mi vengono inferti alla pancia, lasciandomi senza fiato e con la vista offuscata a causa delle lacrime che stanno bagnando il mio viso. Come quando ero piccola mi fingo svenuta, nella speranza che la smetta di colpirmi, e fortunatamente funziona.
"Adesso andiamo. Tutti gli invitati mi stanno aspettando, e non è molto educato..." Commenta con voce soddisfatta, per poi continuare: "Di lei ce ne sbarazzeremo più tardi; anche perché conoscendola, rimarrà in questo stato per un bel po'." Commenta divertito dopo essersi sistemato la giacca di pelle. I due lasciano di colpo le mie braccia ed io cado a terra. Dopo pochi secondi, escono dalla stanza e se ne vanno, lasciandomi agonizzante e sofferente. 'No... Non è possibile... D-Devo fare qualcosa...' Mi dico mentre cerco di pensare lucidamente.
Prendo l'auricolare e riattivo il contatto con Christopher, il quale nel frattempo si è spento. Rimango distesa ad aspettare invano una sua risposta; ma purtroppo non si sente niente. Più il tempo passa e più mi sento sempre peggio; sia a causa dei forti colpi appena ricevuti, sia perché non riesco a non pensare al fatto che i miei amici sono in pericolo. 'Devo provare a fermarlo, prima che possa succedere qualcosa a qualcuno di loro. Se solo dovesse succedere qualcosa... I-io non me lo perdonerei mai...' mi dico guardando in un punto cieco. Pensando a loro, cerco in tutti i modi di riattivare il contatto, ma poi, ad un certo punto, riesco a sentire la voce di Christopher: "Pronto Hellen? Hellen va tutto bene? Mi senti?" l'audio è leggermente gracchiato, ma per fortuna funziona. "C-Christopher..." cerco di parlare, ma con scarsi risultati. "Hellen, ci sei? Ma dove sei?" Mi domanda.
"S-state t-tutti b-bene?" Balbetto tossendo ripetutamente.
"Si, ma te che fine hai fatto? Va tutto bene? Ti sento male." il suo tono di voce è un po' preoccupato.
"S-sto bene... O-organizza un incontro c-con i C-carter e f-fate attenzione." mentre parlo mi tengo la pancia sofferente.
"Ci siamo già accordati, alle due e mezza ci troviamo all'officina." Appena sento le sue parole gli ordino di andare a controllare l'officina già da adesso; poi riaggancio chiudendo il contatto e, stremata dallo sforzo, sputo sul tappeto sotto di me. Mi giro a pancia in su e rimango un attimo distesa a guardare il soffitto, giusto il tempo di recuperare le forze per scappare; dopo di che, cerco di alzarmi per uscire da questa casa.
Ma prima che possa farlo, mi fermo a guardare la scrivania. 'Probabilmente dovrei scappare; ma non posso farmi scappare un'occasione del genere. Devo per forza approfittare della situazione e cercare qualcosa.'

Shut up and drive #Concorsiamo2k17Where stories live. Discover now