Il coraggio solo dopo te

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Claudio corre come probabilmente non ha mai corso in vita sua.

Corre tra i corridoi dell'ospedale e più corre più si sente male al pensiero di quello a cui sta andando incontro. Perché non si è mai seriamente lamentato al pensiero di dover correre per andare incontro a Mario, lo ha sempre fatto come se fosse nato per rincorrerlo ogni volta, ma stavolta è tutta un'altra storia. Stavolta non avrebbe mai voluto che succedesse.

Stavolta non avrebbe mai voluto dover correre.

La donna che lo ha chiamato è stata anche fin troppo chiara: aggressione omofoba.

Claudio trema e gli viene da vomitare, perché poteva succedere tutto ma non questo. Era pronto ad affrontare qualsiasi cosa insieme a Mario, sa che la vita non è sempre rosa e fiori, sa che prima o poi sarebbero tornate le difficoltà ed era pronto a tutto, ma non a questo. Era una possibilità con cui non avrebbe mai voluto fare i conti.

Continua a correre fino a quando Paolo non lo afferra saldamente per un braccio e arresta la sua corsa. "Claudio, Clà... cazzo, fermati!"

Claudio si ferma e non sa nemmeno lui dove trova il coraggio di fermarsi, di non continuare a correre per cercare di raggiungere Mario il prima possibile. "Paolo ti prego non è il momento, io- io devo andare da lui."

"E ci stai andando" gli dice afferrandolo per le spalle e Claudio gli vuole bene, gli vuole bene perché ha mollato Mattia al Berfi's per stare insieme a lui in questo momento e gli vuole bene perché è insieme a lui anche se lo sta odiando come non ha mai fatto prima di questo momento in cui gli sta impedendo di correre da Mario. "Ci stai andando ma devi calmarti, Claudio. Capisco che tu sia agitato ma questo non fa bene né a te né a lui. Sembri completamente fuori di testa!"

"Be' forse perché lo sono?" sbotta Claudio con il respiro affannato, passandosi una mano sul viso con fare nervoso. "Paolo tu non capisci, non capisci che questa cosa- questa cosa non doveva succedere. Non a Mario. Ti prego, dimmi che è un incubo e che non sta succedendo questo proprio a Mario, ti scongiuro Paolo svegliami da questo incubo e dimmi che non sta succedendo veramente-"

"Claudio, sta succedendo" gli dice Paolo con voce forte e chiara e si odia per non potergli dire il contrario. "Sta succedendo proprio a Mario. Di nuovo. Ed è una cosa terribile, ma stavolta sarà diverso Claudio, sarà diverso perché ha te. Ha te che gli starai accanto e lo aiuterai a superare tutto. Ci pensi a cosa ha fatto Mario stasera, sì? Ci hai pensato? L'infermiera a telefono ti ha detto che stavano picchiando un ragazzo e che lui è intervenuto per difenderlo. Ti rendi conto di quanto sia importante questa cosa per Mario? Ha lottato, Claudio. Ha lottato per te, per lui, ha lottato contro tutto questo schifo che ci circonda, ha lottato quando cinque anni fa non alzò nemmeno un dito per difendersi. Lo so che è dura, ma anche se non sembra, il Mario che hanno aggredito stasera non è lo stesso che hanno aggredito cinque anni fa."

Claudio prova a metabolizzare ogni parola, anche se la testa gli gira pericolosamente e fa davvero fatica ad ascoltare, a respirare. Si blocca qualche secondo a riflettere a cosa sarebbe successo se quel ragazzo non fosse scappato e poi avesse chiamato la polizia. Si blocca qualche secondo che vale come una vita, mentre immagina Mario abbandonato sull'asfalto di una stradina deserta.

Poi viene invaso dallo stesso ricordo ma di un Mario più giovane, da un ricordo che non gli appartiene perché riguarda un Mario che lui non ha mai conosciuto e si sente di impazzire, nasconde il viso tra le mani e spera che la sua testa smetta di lavorare così velocemente.

"Claudio..." lo richiama Paolo, scuotendogli le spalle con forza. "Dai, su, cerca di essere forte" gli sussurra, prima di tirarlo tra le sue braccia e stringerlo forte.

Come musica - Clario (Claudio Sona e Mario Serpa)Where stories live. Discover now