Un serata interessante

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Così in quella vicinanza, non resistetti più e lo baciai. Prima dolcemente, poi sempre più intensamente. Nick mi stringeva sempre più a lui come se non volesse perdermi, potevo sentire il profumo della sua pelle, e il desiderio di lui aumentava sempre di più, ed in quel momento scatto di nuovo, nella mia mente, delle immagini, la costellazione, quella luce, quel calore, noi cosparsi di luce a correre il quel paradiso appena conosciuto, e per la prima volta mi ritrovai a pensare se dovevo credere alle parole di Nick. E se quello che diceva era vero?

Dovevo riprendere il controllo di me stessa. Nel giro di un lampo, stavo già scappando da lui.
Ero davanti alla porta della mia stanza, con la maniglia in mano, sperando di non trovare Nina e Raul in qualche posizione che non avrei voluto vedere. La camera era vuota. Dal bagno si sentiva il getto dell'acqua che scendeva. E lei che cantava a squarciagola, non molto intonata.  Ero distesa sul letto a ripensare a lui, a l'odore della sua pelle.. che Nina uscì dal bagno.

-finalmente sei tornata amica! Sbrigati tra un'ora Raul viene a prenderci.-
-Nina io passo, sono stanca.-

Con il sorriso più malizioso, che ci poteva essere Nina mi guardava.

-ah sei stanca? E come mai? Ti sei data da fare? Sesso sfrenato nella natura che bellezza.-
-Nina ti stai sbagliando, ho camminato nuotato e ora mi sento distratta-

Le si leggeva in faccia che era delusa. Ma poi di cosa. Lei si stava dando da fare.

-Gin, ma perché? Sembrate fatti l'uno per l'altra.-
-Nina, non ti ci mettere anche tu con queste storie. Tu ci manchi. Uno non voglio storie, due non tutti sentono il bisogno di fare sesso.-
E tre Gin, da quanto tempo non lo fai?ovviamente parlo di sesso con un'altra persona.-

Questa mi prendeva in giro. Mi faceva davvero infuriare.

-non sono affari tuoi ti basta come risposta.-
Entrai correndo in bagno, per non affrontare il terzo grado della mia migliore amica.
Dopo qualche minuto la mia amica mi avviso che stava uscendo.

-se ci ripensi chiamami, ok?-
-ok Nina, ma non ci contare.-

Finalmente potevo uscire dal bagno, e sdraiarmi sul letto, avevo bisogno di stare sola e di riflettere. Ascoltavo il tic tac dell'orologio, erano le otto, e piano piano sentivo la stanchezza farsi largo, e gli occhi si chiusero da soli.

Ero nel paradiso, eravamo mano per mano, sotto la nostra cascata, nudi, il mio cuore batteva forte BUM BUM.
Saltai dal letto, ma il bum veniva dalla porta d'ingresso.

-Gin, Gin-
-ma che succede Nick? Ma ti sembra il modo di svegliare le persone?-

Lui con una faccia visibilmente tesa.

-Gin, Nina e dalle nove e trenta che ti chiama, era in pensiero e mi ha chiamato se potevo venire a vedere se andava tutto bene. Lei non poteva tornare e su uno yacht in mezzo al mare. Va tutto bene?-
-certo, stavo dormendo. E a parte il fatto che mi hai fatto saltare da letto va tutto bene.-

Il mio stomaco, forse voleva dire la sua non avendo mangiato. E si scatenò dai morsi della fame.

- non so perché ma sapevo che avresti avuto fame e per questo ti ho portato la pizza, che dici ce la dividiamo?-
-grazie Nick!-
-farei di tutto per te-

era così bassa la sua voce, ma riuscì a sentirlo lo stesso mentre lo diceva. Non so perché ma quel ragazzo mi rendeva felice, anche se non volevo ammetterlo.

-vieni dentro Nick-
- se hai bisogno di due minuti per cambiarti, io aspetto fuori.-

Avevo un pigiama nero, trasparente in pizzo, ovviamente avevo la biancheria intima sotto.

-be oggi mi hai visto in costume cosa cambia?-
-diciamo che mi fai pensare a cosa vorrei farti..-

Dopo un minuto di silenzio imbarazzante, entro in stanza.
Ci accomodammo sul balcone, dove c'erano due sedie e un tavolo. Da lì la vista era magnifica.

-è buonissima questa pizza.- e strappai con un morso un altro pezzo.
-e si la pizzeria e di mio zia, e quando non voglio cucinare, mia zia è ben lieta di farmi mangiare-.

Quanto era bello quel ragazzo, mentre sorseggiava la birra, mordicchiava il bicchiere di plastica. Avrei voluto essere io quel bicchiere, solo per toccare di nuovo le sue labbra. Il desiderio di lui bruciava ogni mio muscolo, avrei voluto metterlo sopra quel tavolo e.. Gin torna in te. Dovevo mangiare, il cibo spegne l'eros, così avevo letto. Ingurgitai l'ultima fetta di pizza prima che i miei pensieri facessero ritorno.

-hai sempre abitato qui, Nick?-
-no, veramente qui e la casa delle vacanze estive-
-ah, allora sei tipo un milionario?-

Alle mie parole scoppiammo a ridere tutti e due.
In qualche locale, vicino al nostro albergo stavano facendo il karaoke, un ragazzo cantava, le parole non si capivano molto bene, ma si capiva che era una canzone molto dolce.

-gin, mi faresti l'onore di questo ballo?-
-con molto piacere-.

Tenevo un po' di distanza, ma poi lui mi strinse più forte, è così appoggiai la testa sul suo petto.
Nella mia mente, un flash, io e lui in questa sala piena di specchi e di persone, ballavamo sulle note di un violino, con degli indumenti del primo ottocento. Si ero io, anche se vestita in quel modo non sembravo io. Tornai in me stessa.

-Gin l'hai visto?quel flash?-
-Nick, com'è possibile? Non riesco a capire tutta questa situazione.-
-allora lasciamela spiegare, ascoltami per una volta.-
-non stasera, sono troppo stanca per affrontare un discorso che credo sia complicato, ora ho solo bisogno che mi stringi tra le tue braccia.-

Mi stringeva forte a se, nelle sue braccia mi sentivo al sicuro e non capivo il perché lo conoscevo da a malapena ventiquattro ore.
Le sue labbra toccarono le mie, e le mie mani accarezzavano la sua schiena. Mi appoggio delicatamente su quel tavolo, e la sua bocca fini sul mio collo, con una mano strappò il mio pigiama di pizzo, e lo lancio da qualche parte. Ormai le sue mani erano dappertutto. Per quanto lo desideravo, sapevo di sbagliare, non potevo farlo.

-Nick, non posso farlo, ti chiedo scusa.-
-ehi e chi ti ha detto che io lo volessi fare? Non sono quel tipo di ragazzo-

rideva come un matto.
E faceva ridere anche me.

-ah che strano mi era sembrato il contrario, e comunque mi devi un pigiama.-

Mi sentivo un po' in imbarazzo, con lui steso sopra di me, e lui l'aveva capito mi guardò negli occhi

-gin, non ti costringerò a fare una cosa che ora non ti senti di fare, ma questo non ci impedisce di baciarci tutta la notte ok? Ho bisogno di te, ho bisogno di stringerti di sentirti mia, non immagini quanto tempo e quante vite ci ho messo per rincontrarti.-
-shh Nick, ok vieni con me- lo presi per mano e lo portai sul mio letto.-

continuammo a baciarci, fino ad addormentarci e sono sicura che quella notte facemmo lo stesso sogno.

La nostra costellazione. Mi sentivo felice.

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⏰ Last updated: Jun 03, 2017 ⏰

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