CAPITOLO 8

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Il campanello suonò e Cariba stava per andare a vedere chi era, Julian la precedette. Ora la ragazza era confusa. Non sapeva neanche che fosse tornato. Vide Constance mandare un messaggio e richiudere il telefono con uno scatto quasi rabbioso.

Julian entrò nel salotto portando tre donne dall'aspetto eccezionale. Erano diverse tra loro, ma provenivano di certo dallo stesso posto. Continuavano a tenere ostinatamente gli occhi su Cariba. Non aveva mai visto uno sguardo talmente ostile. Per un attimo le ricordarono il ramingo incontrato tempo prima.

Le furono presentate come la famiglia 'Ngan proveniente dalla Libia. Sembrava che la stanza fosse stata congelata. Nessuno era più a proprio agio, tranne le tre visitatrici. Di li a poco tornarono sia Chris che Alek ad anche gli altri componenti della famiglia Knauf.

Taira, la più bella fra le tre, fece un caloroso sorriso ad Alek. Lui rispose con una freddezza che Cariba non aveva mai visto in lui. Con lei era stato aggressivo e maleducato, ma adesso era diverso. La vampira faceva di tutto per attrarre la sua attenzione. Mentre rideva per qualcosa detta scuoteva la folta chioma scura. Senza un vero motivo Cariba iniziò a detestare le tre donne.

Halika e Haruna erano un po' meno spregiudicate, o almeno si stavano trattenendo. Le conversazioni furono futili e di pura cortesia. Dall'arrivo dei due cugini lei era stata messa da parte e la ignoravano alla grande.

Alle quattro del mattino si congedarono spiegando che avevano bisogno di nutrirsi e trovare una sistemazione per il giorno. Nessuno le invitò a restare. Prima di andarsene precisarono che sarebbero tornate la sera seguente.

«Quante famiglie ci sono sparse per il mondo? Dobbiamo aspettarci che piombino qui in massa.»

«Potrebbe venire qualcun altro, ma loro sono un caso particolare.», Constance usò un tono infastidito.

«Cioè?»

«Hanno messo gli occhi sugli scapoli di casa Cain e una nuova, giovane vampira mette loro i bastoni tra le ruote.»

Gli occhi di Cariba dovevano essere spalancati, perché Brett e Gregore ridevano apertamente e persino Alakina nascondeva un sorriso.

L'occhiataccia che Alek riservò loro, li fece smettere subito. Abbandonò la stanza di pessimo umore e Chris scosse la testa rassegnato. La conversazione si spostò quindi sulle difficoltà di linguaggio di Cariba. Riusciva a capire perfettamente ciò che dicevano Alakina e i suoi, ma le tre vampire africane per lei parlavano quasi in alieno. Questo era dovuto al loro accento e all'inglese vecchio di secoli che loro utilizzavano.

«E loro l'inglese lo parlano, molti altri usano le loro lingue d'origine.»

Le parole di Calinca scoraggiarono Cariba.

«Devo imparare quante più lingue possibili, per riuscire a comunicare adeguatamente con chi mi trovo davanti.»

«Ti aiuterò io.»

Chris sembrava felice di aiutarla.

«Per esercitarti anche nel leggere, ho diversi libri che ti aiuteranno.»

Julian si offrì di mostrarle la biblioteca. La vampira sapeva che ce n'era una in casa, ma non aveva mai osato chiedere. Era un po' il rifugio di Julian e non voleva essere un peso. La stanza, anch'essa la pianoterra, era sempre chiusa. La porta di legno scuro era massiccia. All'interno era come entrare in un altro mondo. Tutte e quattro le pareti erano nascoste da librerie che andavano dal pavimento al soffitto. Ogni scaffale era colmo di libri di tutti i generi. Un paradiso per gli amanti della lettura.

FRAMMENTI: Nuove alleanze [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now