CAPITOLO 15

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 «Credevo di avertelo già detto. Dovresti bussare prima di entrare nelle stanze altrui.»

Strascicava le parole e i suoi occhi erano ancora offuscati dall'alcool.

«Sei stata via troppo a lungo per esseri semplicemente nutrita.»

«Oddio vuoi farmi la predica. Ti prego cambia registro, così mi annoio!»

«Dobbiamo parlare, potresti smetterla di comportarti da bambina?»

«Ci sono molte cose più interessanti che possiamo fare, tu non credi?»

Ancheggiando leggermente si avvicinò a lui, inciampò in un lembo del suo vestito stracciato ancora sul pavimento. Cadde in ginocchio proprio davanti a lui e alzò uno sguardo tra l'imbronciato e il birichino verso di lui.

«Ops!!!»

Le uscì una risata un po' infantile mentre gli poggiava le mani sulle ginocchia. Lo sguardo stupito di Alek tradì la sorpresa per quel comportamento strano. Continuava a puntargli i suoi occhioni innocenti in faccia, ma sbatteva ripetutamente le ciglia tradendo un atteggiamento che di infantile aveva ben poco. Si chinò su di lei poggiandole le mani sulle spalle nude. Il contatto gli mandò piacevoli vibrazioni in tutto il corpo, ma decise di ignorarle. La scostò da se alzandosi in piedi non prima di notare l'odore di alcool che proveniva da lei.

«Sei ubriaca, fantastico!»

Si allontanò di alcuni passi prima di girarsi a guardarla nuovamente. Non si sentiva affatto sicuro delle proprie reazioni e lo stato di Cariba, non poteva che peggiorare l'intera faccenda. Anche lei si era rimessa in piedi e gli rivolse uno sguardo imbronciato.

«Mi stai respingendo? Eppure qualche ora fa non la pensavi così?»

«A parte il troppo alcool, questo non giustifica le tue azioni e il tuo abbigliamento.»

«Sei stato tu a dirmi di essere più generosa, di condividere con gli altri le mie grazie.»

«E tu hai pensato bene di cominciare con uno stupido universitario ubriaco!»

Cariba spalancò le labbra rosee in una "o" di sorpresa.

«Non credo che questo sia un tuo problema, o lo è? Vuoi già accampare assurdi diritti!»

Vide i muscoli delle braccia di lui irrigidirsi, mentre chiudeva a pugno le mani e contraeva la mascella.

«Va bene! Non te lo meriti, ma te lo dirò lo stesso. Non è successo nulla con quel ragazzo.»

L'ammissione non sortì alcun effetto e Alek restò fermo nella stessa posizione.

«Però è un vero peccato. Indosso biancheria davvero carina, e nessuno che possa vederla!»

Parlando Cariba fece scorrere l'abito da sopra la testa, sfilandolo. Allungando la mano destra lasciò cadere il vestito e scosse i capelli scarmigliati. Non era affatto carina, era una bomba. Il reggiseno senza spalline aveva una forma a cuore ed era della stesa tonalità dell'abito. Le coppe, completamente lisce, avevano un merletto superiore leggermente arricciato. Al centro erano unite da due sottili barre di metallo orizzontali e il tessuto in quel punto, era trasparente. Gli slip in coordinato, presentavano le stesse barrette sui fianchi. La faceva apparire casta, non rivelando nulla e lasciando l'immaginazione libera di galoppare.

Gli si avvicinò lentamente dondolando la testa. Gli occhi verdi di Alek non si staccavano dal suo volto. Era deciso a non cedere alle sue provocazioni. Cariba gli allacciò le braccia al collo e sfiorò le sue labbra stuzzicandolo. Il vampiro però si scostò e fece un passo indietro.

FRAMMENTI: Nuove alleanze [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora